Nella giornata di martedì 19 marzo Angelo Achilli, presidente FAND Lombardia e Alessandro Manfredi, presidente di LEDHA, hanno incontrato l’assessore regionale alla Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità, Elena Lucchini. Ancora una volta, al centro dell’incontro, c’è stata la delibera che modifica il programma operativo regionale per la non autosufficienza.
È stata confermata una riduzione al taglio dei contributi previsti dalla Misura B1 per i caregiver familiari che assistono persone con grave e gravissima disabilità. Tuttavia, le due criticità segnalate da FAND Lombardia, LEDHA e dalle altre associazioni di tutela dei diritti delle persone con disabilità non sono state risolte.
Lo schema del Piano nazionale per la non autosufficienza e quello del Piano regionale non sono stati modificati, di conseguenza il prossimo anno ci troveremo a fare i conti con la medesima situazione. Il secondo problema riguarda il fatto che, avendo utilizzato le risorse regionali per ridurre il taglio ai contributi, non vi sono risorse per rispondere a tutte le nuove richieste di accesso alla Misura B1.
“Nonostante le nostre richieste, a oggi non ci sono elementi che ci possano portare a modificare la valutazione che abbiamo espresso in merito alle modalità con cui Regione Lombardia ha attuato il Piano nazionale per la non autosufficienza. A fronte di questa situazione siamo costretti a scendere in piazza”, dichiarano Angelo Achilli e Alessandro Manfredi.
Le due federazioni -insieme a 18 associazioni regionali di persone con disabilità e loro familiari- convocano una manifestazione per martedì 16 aprile alle ore 11 in piazza Duca d'Aosta davanti al Grattacielo Pirelli.
“Regione Lombardia ha fatto un tentativo di mitigare le conseguenze dei tagli decisi dal Piano Nazionale. Riconosciamo quindi un’apertura che però non è stata in grado di sopperire interamente al disagio acutissimo legato alle condizioni di vita delle persone con gravissima disabilità -commentano i presidenti delle due organizzazioni-. La manifestazione si rivolge tanto al Consiglio regionale, affinché trovi le risorse mancanti, quanto al governo nazionale affinché apporti quelle modifiche al Dpcm del 2022 che renderanno possibile il reperimento delle risorse necessarie a sviluppare i servizi previsti dal Piano nazionale senza privare le persone con disabilità ed i loro familiari del modesto sostegno garantito fino a oggi. Senza le adeguate risorse e senza la necessaria flessibilità quello a una vita libera e dignitosa per le persone con disabilità è un diritto sancito solo sulla carta. Per questo invitiamo tutte le associazioni di persone con disabilità a unirsi a noi”.