venerdì 30 giugno 2023

Intitolazione Parco Giochi Inclusivo di Lierna

Carissime e carissimi tutti,

con piacere annunciamo l’intitolazione del Parco Giochi Inclusivo di Lierna a Louis Braille, il nostro rinomato inventore del sistema di lettura e scrittura tattile.

L’evento si terrà il 15 luglio alle ore 10.30 in località Riva Bianca a Lierna.

L’intitolazione di questo parco giochi inclusivo rappresenta un importante passo avanti nella promozione dell’accessibilità e dell’inclusione per i ragazzi con disabilità.

Il parco è dotato di attrezzature e giochi progettati appositamente per consentire a tutti i bambini di divertirsi e giocare insieme, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche.

Siete tutti invitati a partecipare a questa significativa cerimonia. A condividere con noi il senso di questa intitolazione, saranno presenti importanti ospiti, tra cui rappresentanti istituzionali, della nostra realtà associativa e del mondo sociale.

Durante l’evento si svolgerà anche la consegna della Costituzione ai neo diciottenni da parte dell’Amministrazione Comunale: ciò contribuirà a dare ancor maggior senso civico alla stessa giornata.

Questa è un’occasione speciale per celebrare Louis Braille, un vero e proprio pioniere dell’accessibilità per noi non vedenti e promuovere la sua eredità e un futuro più inclusivo per tutti.

Vi aspettiamo numerosi a Lierna sabato 15 luglio prossimo.

La prevenzione non va in vacanza

L'U.I.C.I. di Mantova, in collaborazione con Comune di Goito, Federfarma e Federottica, organizza l'incontro con ospiti: il Dott. Francesco Laudando (oculista) e la Dott.ssa Giulia Castelletti (nutrizionista) che parleranno dei danni che l'estate e gli agenti connessi possono arrecare alla salute dei nostri occhi, come poterli prevenire e/o curare anche attraverso una corretta alimentazione.

Ingresso gratuito con aperitivo a tema.

E' gradita la prenotazione contattando la Presidente Mirella Gavioli (tel. 333.9281815) o la Sezione U.I.C.I. di Mantova (tel. 0376.32.33.17).

"La prevenzione non va in vacanza" è promossa e finanziata dalla Sezione Italiana dell'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità - I.A.P.B. Italia Onlus e dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. 


Nasce a Firenze “InCINEMA” il primofestival in Italia accessibile ai disabili sensoriali

inToscana del 30/06/2023

FIRENZE. Una persona su sei, a un certo punto della sua vita, sperimenta una qualche forma di disabilità. L’accessibilità è un diritto inalienabile dell’essere umano, a volte ce ne dimentichiamo anche quando compiamo i gesti più banali, come andare al cinema.

Proprio dal cinema La Compagnia di Firenze parte il primo festival cinematografico in Italia interamente accessibile per i disabili sensoriali.

Si chiamerà “InCINEMA – Festival del cinema inclusivo” e si terrà ad ottobre in presenza, ma sarà possibile accedervi anche da remoto su piattaforma con l’obiettivo di rendere i film accessibili secondo i principi di inclusività promossi e ormai adottati in molti paesi al mondo.

Dopo Firenze il festival viaggerà in diverse città italiane, fra cui Milano, Roma, Torino, ma tutti i film in programma saranno disponibili anche online su MYmovies, in modo da raggiungere il maggior numero di spettatori possibile.

Il Festival collaborerà con esperti, registi e attori per sensibilizzare il pubblico sulla necessità di superare le barriere e promuovere un cambiamento positivo nella società, in modo che l’inclusione diventi la norma e non l’eccezione.

Come sarà possibile partecipare al festival

Il festival si svolgerà sia in presenza al cinema sia da remoto su piattaforma. Grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, InCINEMA garantirà la piena accessibilità dei film presentati durante il festival. Ogni proiezione sarà dotata di sottotitoli per sordi e ipoudenti e audio descrizione per ciechi e ipovedenti.

Tutte le attività collaterali – masterclass, incontri con gli autori e Q&A con attori e registi – avranno la trascrizione in tempo reale, in modo da essere accessibili anche al pubblico con disabilità uditiva.

In anteprima il cortometraggio Il Moro

In anteprima al festival InCINEMA a Firenze ci sarà anche il cortometraggio Il Moro candidato all’Oscar dell’attrice e regista Daphne di Cinto che ha partecipato alla prima stagione della serie dal successo mondiale Birdgerton.

L’opera cinematrografica vuole porre l’accento proprio sul tema dell’inclusività raccontando la storia di un personaggio forse ancora poco noto al grande pubblico: Alessandro de’ Medici.

di Costanza Baldini

giovedì 29 giugno 2023

Arriva a Monza LETIsmart: una “voce amica” che rende la città accessibile anche a chi non vede

di Barbara Apicella

La tecnologia a servizio delle persone con disabilità visiva. Per rendere le città (Monza compresa) più accoglienti, sicure e vivibili in completa autonomia anche per chi vive al buio. Il progetto si chiama LETIsmart ed è già stato avviato con successo in diverse città italiane. Non serve molto né dal punto di vista economico che di infrastrutture: non serve spaccare marciapiedi e strade, o installare nuovi semafori e sensori.

In che cosa consiste

Tutto è all’interno di un micro circuito elettronico dal peso di soli 8 grammi che viene integrato in un normale bastone bianco senza inficiare né peso né ergonomia e rendendolo parlante ed interattivo, o in un piccolo scatolotto chiamato “pocket” che la persona può tenere in tasca. Un apparecchio super leggero che si collega con una sorta di radiofaro per permettere all’utente di salire sull’autobus, di attraversare la strada, di entrare negli edifici pubblici, nei negozi, nei bar e nei ristoranti in totale autonomia, anche se non è accompagnato, senza il rischio di salire sul bus sbagliato, di urtare una persona pensando sia il palo del semaforo, di entrare in comune o al ristorante senza sbattere contro la porta.

Chi lo ha progettato

Il progetto si chiama LETIsmart ed è stato ideato e progettato da Marino Attini, ingegnere ipovedente già presidente dell’UICI di Trieste ed oggi componente della direzione nazionale UICI. LETIsmart è un omaggio alla moglie mancata prematuramente alcuni anni fa: Marino non si è arreso e ha deciso di realizzare qualcosa di utile nel nome di sua moglie che potesse migliorare la vita di chi non vede. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi anche all’UICI di Monza, con un confronto anche con l’assessore al Welfare Egidio Riva.

A Monza 2 radiofari: ma ne servono di più

Per volontà dell’UICI di Monza in città sono già stati installati 2 radiofari: uno nella sede dell’UICI e uno alla Biblioteca italiana per i ciechi Regina Margherita, con tutti gli strumenti per eventuali dimostrazioni. “Questo sistema sta prendendo piede in molte città italiane anche grazie all’aiuto dei Lions - spiega Nicola Stilla, consigliere nazionale dell’UICI -. Ci auguriamo che anche l’amministrazione comunale di Monza e/o anche i privati, possano spingere questo progetto ampliandolo a un numero sempre maggiore di strutture e di punti sensibili della città. Nei prossimi giorni contatteremo l’associazione dei farmacisti. Inoltre stiamo collaborando con la Regione Lombardia affinché il bastone bianco non sia completamente a carico dell’utente”

Come funziona

La filosofia alla base di LETIsmart è molto semplice: permettere al non vedente nei piccoli e quotidiani spostamenti (al lavoro, in centro, al bar per la colazione, al ristorante per la cena con gli amici) di muoversi da solo grazie a quella sorta di micro computer parlante inserito nel bastone bianco e che consente alla persona con disabilità visiva di orientarsi per raggiungere un punto preciso anche nel caos di una fermata dell’autobus (magari affollata), di un ristorante all’ora di punta, o ancora per andare all’Inps o in un ufficio pubblico che non conosce

LETIsmart è collegato a un radiofaro che è posizionato sui mezzi pubblici, nei semafori, all’ingresso degli uffici o dei negozi. A una distanza di circa 50 metri il dispositivo si collega con il radiofaro che indica alla persona l’informazione e l’utente, con la semplice pressione di un pulsante, attiva una segnalazione sonora personalizzata e direzionale che gli permette di identificare quel punto preciso, come se un amico lo chiamasse. Nel caso del mezzo pubblico il passeggero schiaccia un piccolo pulsante che c’è sul bastone e prenota la fermata. Viene allertato anche l’autista. E sempre il suono indica al passeggero dove deve andare per salire sul bus.

Lo stesso principio vale per il semaforo, ma anche per l’ingresso nei locali e negli uffici: il segnale indica al cieco la direzione e se la persona deve attraversare la strada, oppure entrare nel locale schiaccia il pulsante, fa suonare il segnale e lo segue senza rischio di intoppi, ma anche di situazioni imbarazzanti.

Tutto questo per rendere le città più vivibili anche per chi è al buio. "La strumentazione funziona ed è di facile apprendimento anche per coloro che hanno poca dimestichezza con le nuove tecnologie – ha spiegato l’ideatore Marino Attini -. Il dispositivo è stato realizzato in modo gratuito e messo a disposizione dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti ed oggi rappresenta la tecnologia standard nazionale”.

Il progetto: la Città del presente

Ma accanto a LETIsmart è stato presentato anche il volume intitolato “La città del presente” che raccoglie un gran numero di informazioni, consigli, suggerimenti e immagini con lo scopo di essere un comodo e semplice strumento di indirizzo alle diverse problematiche. Scritto in modo discorsivo e semplice, raccoglie le esperienze, le osservazioni e la ricerca di tutti i componenti del gruppo di lavoro UICI vita indipendente, che hanno creato quest'opera in oltre un anno di lavoro con l'obiettivo di donarlo a tutte le amministrazioni. Un dono che a Monza ha un significato particolare e che, proprio in questo momento storico, può essere di grande utilità per l’amministrazione impegnata nella redazione del Peba (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche).

martedì 27 giugno 2023

Trasporto ferroviario di persone con disabilità: approvato il Regolamento UE

Osservatorio Malattie Rare del 27/06/2023

Mentre in Italia è in discussione una Proposta di legge sul turismo accessibile e in concomitanza con la protesta dello European Disability Forum (EDF) sull’inefficienza del trasporto aereo delle persone con disabilità, nelle scorse settimane è entrato in vigore il Regolamento dell’Unione Europea relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario (Regolamento UE 2021/782).

Il Regolamento aggiorna la precedente normativa del 2007 (Regolamento CE n. 1371/2007), si applica ai viaggi su rotaia internazionali o nazionali in tutta l’Unione Europea e disciplina i diritti e gli obblighi dei passeggeri e delle passeggere nel trasporto ferroviario. Si tratta di indicazioni valide per tutti i passeggeri, l’intento generale è infatti quello di garantire maggiore assistenza ai passeggeri in caso di interruzione del viaggio. Emerge però in maniera molto evidente un’attenzione particolare nei confronti dei viaggiatori e le viaggiatrici più vulnerabili, come persone con disabilità o a mobilità ridotta.

In Italia, l’organismo deputato al controllo del rispetto e l’applicazione del Regolamento CE 1371/2007 e del Regolamento UE 2021/782 è l’ART – Autorità di Regolazione dei Trasporti. Sul sito dell’Autorità è presente un’utile sezione dedicata a tutta la normativa di riferimento (non ancora aggiornata al più recente Regolamento approvato) e la procedura telematica completa e dettagliata per inviare reclami.

Alla luce della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità – si legge già alla premessa 27 del Regolamento – e al fine di offrire alle persone con disabilità e alle persone a mobilità ridotta opportunità di viaggiare in treno simili a quelle di cui godono gli altri cittadini, è opportuno stabilire norme in materia di non discriminazione e assistenza durante il viaggio. Le persone con disabilità e le persone a mobilità ridotta hanno gli stessi diritti, al pari di tutti gli altri cittadini, alla libera circolazione e alla non discriminazione. Tra l'altro, si dovrebbe prestare particolare attenzione alla comunicazione alle persone con disabilità e alle persone a mobilità ridotta di informazioni concernenti l'accessibilità dei servizi ferroviari, le condizioni di accesso al materiale rotabile e i servizi offerti a bordo. Per assicurare ai passeggeri con disabilità sensoriali un'informazione ottimale sui ritardi si dovrebbero usare, a seconda del caso, sistemi visivi ed acustici. Le persone con disabilità dovrebbero poter acquistare il biglietto a bordo senza maggiorazione laddove non vi siano mezzi accessibili per acquistare il biglietto prima di salire a bordo del treno. Tuttavia, dovrebbe esserci la possibilità di limitare questo diritto in circostanze relative a motivi di sicurezza o all'obbligo di prenotazione. Il personale dovrebbe essere adeguatamente formato per rispondere alle esigenze delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta, in particolare nella fornitura di assistenza. Per assicurare pari condizioni di viaggio, a tali persone dovrebbe essere fornita assistenza nelle stazioni e a bordo o, in mancanza di personale di accompagnamento formato a bordo di un treno e alla stazione, dovrebbe essere compiuto ogni ragionevole sforzo per consentire l'accesso ai viaggi ferroviari.

Il riferimento ai soggetti fragili avviene, in maniera a volte implicita e altre esplicita, fin dal primo articolo, che stabilisce regole quali “la non discriminazione tra passeggeri per quanto riguarda le condizioni di trasporto e l'emissione di biglietti” (lettera a), “le informazioni minime e precise, anche in merito all'emissione di biglietti, da fornire ai passeggeri in formato accessibile e in modo tempestivo” (lettera e) e “la non discriminazione nei confronti delle persone con disabilità e delle persone a mobilità ridotta e l'assistenza alle medesime” (lettera f).

Ai soggetti con disabilità e/o mobilità ridotta è poi dedicato l’intero Capo V del Regolamento, che disciplina il “diritto al trasporto” (art. 21) e quello a ricevere “informazioni alle persone con disabilità e alle persone a mobilità ridotta” (art. 22), le modalità di “assistenza nelle stazioni ferroviarie e a bordo” (art. 23) e le “condizioni alle quali è fornita l'assistenza” (art. 24).

Alle persone con disabilità e alle persone a mobilità ridotta – recita l’art. 23 – è fornita l'assistenza seguente:

- assistente personale, riconosciuto come tale conformemente alle prassi nazionali, che può viaggiare con una tariffa speciale o gratuitamente (in particolare se è l’impresa ferroviaria a richiedere la presenza di un accompagnatore);

- cane da assistenza, conformemente al pertinente diritto nazionale;

- in caso di treni non dotati di personale, i gestori delle stazioni o le imprese ferroviarie forniscono gratuitamente assistenza durante la salita e discesa dal treno, qualora sia in servizio presso la stazione personale formato;

- in caso di partenza, transito o arrivo in una stazione ferroviaria dotata di personale, il gestore della stazione o l'impresa ferroviaria fornisce gratuitamente all'interessato l'assistenza necessaria per salire sul treno, trasbordare, o scendere dal treno, purché sia in servizio personale formato;

- in caso di stazioni non dotate di personale, le imprese ferroviarie forniscono gratuitamente assistenza a bordo del treno e durante la salita e discesa dal treno, qualora su quest'ultimo sia presente personale formato;

- in mancanza di personale di accompagnamento formato a bordo di un treno e in una stazione, i gestori delle stazioni o le imprese ferroviarie compiono ogni ragionevole sforzo per consentire alle persone con disabilità o alle persone a mobilità ridotta di avere accesso al trasporto ferroviario;

- le imprese ferroviarie compiono ogni ragionevole sforzo per fornire alle persone con disabilità o alle persone a mobilità ridotta l'accesso agli stessi servizi a bordo offerti agli altri passeggeri, qualora le persone interessate non possano accedere a tali servizi in modo indipendente e sicuro.

L'assistenza – prescrive l’art. 24 – è fornita a condizione che il tipo di assistenza richiesta sia notificato con almeno 24 ore di anticipo all'impresa ferroviaria, al gestore della stazione, al venditore di biglietti o al tour operator da cui è stato acquistato il biglietto o allo sportello unico.

Inoltre, sono stabilite in maniera chiara le modalità di “risarcimento per attrezzature per la mobilità, dispositivi di assistenza e cani da assistenza” (art. 25) e l’obbligo formativo per tutto il personale (art. 26).

Qualora le imprese ferroviarie e i gestori delle stazioni – stabilisce l’art. 25 – provochino lo smarrimento o il danneggiamento di attrezzature per la mobilità, tra cui le sedie a rotelle e dispositivi di assistenza, oppure provochino lo smarrimento o la lesione di cani da assistenza utilizzati da persone con disabilità e da persone a mobilità ridotta, essi sono responsabili di tale smarrimento, danneggiamento, o lesione, e corrispondono un risarcimento che comprende: a) il costo della sostituzione o della riparazione dell'attrezzatura per la mobilità o dei dispositivi di assistenza smarriti o danneggiati; b) il costo della sostituzione o del trattamento della lesione del cane da assistenza smarrito o lesionato; c) i costi ragionevoli della sostituzione temporanea delle attrezzature per la mobilità, dei dispositivi di assistenza, o dei cani da assistenza qualora tale sostituzione non sia fornita dall'impresa ferroviaria o dal gestore della stazione.

di Alessandra Babetto

venerdì 23 giugno 2023

Mantova sempre più smart per i non vedenti: il bastone fa da mappa

Gazzetta di Mantova del 23/06/2023

MANTOVA. Si è svolta a Mantova la terza tappa della "Carovana dell'autonomia urbana" curata e promossa dall'Uici, l'Unione italiana ciechi e ipovedenti.

Un appuntamento che prevede una serie di eventi in diverse città per migliorare l'autonomia di non vedenti e ipovedenti in ambiente urbano attraverso soluzioni tecnologiche e documentali che l'Uici ha messo in campo con un grande lavoro di ricerca e sviluppo, in collaborazione con prestigiose realtà imprenditoriali e sociali. Il progetto "Carovana dell'autonomia Urbana", analisi, utilità e potenzialità per una città smart, accessibile e inclusiva, è stato illustrato nella sala consiliare di via Roma dagli assessori ai lavori pubblici Nicola Martinelli e alla polizia locale Iacopo Rebecchi, dalla presidente Uici Mirella Gavioli, dal dirigente nazionale Uici e inventore del sistema Letismart Marino Attini, dalla dirigente Uici nazionale e ricercatrice esperta di accessibilità, sviluppo e programmazione informatica Barbara Leporini e dal presidente regionale Uici Giovanni Battista Flaccadori.

Il sistema Letismart permette con soli due pulsanti integrati nel manico del bastone bianco, o in un pocket ad uso delle persone ipovedenti o con grave disabilità motoria, di orientarsi e identificare un punto di destinazione. Dietro a Letismart ci sono oltre sei anni di ricerca e sviluppo. Attualmente il sistema Letismart rappresenta lo standard scelto da Uici per essere installato sul territorio nazionale, creando così una rete che possa migliorare la mobilità e l'orientamento urbano delle persone con deficit visivo, affiancandosi ed integrandosi perfettamente ai tradizionali sistemi, come i percorsi tattiloplantari o le mappe tattili.

Sono state dunque illustrate le principali caratteristiche del sistema Letismart e donati alla sezione territoriale, nell'ambito del progetto Uici digitale, i due device che vanno a soddisfare le esigenze di chi utilizza il bastone bianco, di chi si muove con il cane guida e di chi è ipovedente. È stato poi donato alla città un radiofaro Letismart, messo a disposizione gratuitamente dalla ditta Scen per implementare la rete esistente.

I radiofari in città sono stati installati da Comune e Tea spa in sedici punti del centro storico e su quattro attraversamenti semaforizzati.

Il nuovo radiofaro è stato installato all'ingresso della gioielleria Tosoni di via Roma in memoria di Gaia Tosoni.

Filippo e Giulia, il duo musicale a cui non manca più niente

InVisibili Blog del 23/06/2023

Sono cresciuti assieme alla musica, ancora compagna di viaggio nei progetti che li vedono coinvolti singolarmente e insieme. Filippo Visentin è un pianista cieco, Giulia Mazza una violoncellista sorda, entrambi convivono fin da piccoli con la loro disabilità, il destino da pochi mesi li ha accomunati in un’avventura che li vede esibirsi come duo che autodefiniscono “insolito”.

Lui al pianoforte e lei al violoncello hanno debuttato in giugno al golf club di Asolo, in provincia di Treviso, il primo concerto di quello che si augurano diventerà un tour. “Stiamo preparando un repertorio classico e pop che ci piacerebbe portare in giro per l’Italia, sia come testimonianza musicale ma anche e soprattutto di vita”, dice Filippo. “Abbiamo appena iniziato, ma è proprio al principio che bisogna sognare in grande, porsi degli obiettivi ambiziosi che danno la giusta carica!”.

Il loro è un incontro che scardina i pregiudizi, le loro biografie sono un calcio agli stereotipi. Prendiamo Giulia. Inutile il paragone con Beethoven, il celeberrimo compositore era sì sordo ma perse l’udito da adulto, mentre Giulia ha una sordità profonda dalla nascita e all’età di un anno ha subito un intervento al cuore. Aveva appena otto mesi quando ha indossato per la prima volta le protesi acustiche, far parte di una famiglia nella quale suonare è sempre stato di casa (nonna docente di conservatorio, mamma pianista) l’ha stimolata a tirare fuori il meglio: ”Mi sono avvicinata alla musica all’età di tre anni perché fui iscritta a una scuola privata di musica che si basava sul metodo Willems, molto valido nell’educazione musicale per i bambini. Fu una musicoterapeuta di Bergamo, Giulia Cremaschi Trovesi, ad affermare ai miei genitori l’utilità della musica in caso di sordità”.

La mamma ha voluto fin da subito che fosse inclusa in scuole per tutti, non ha scelto la strada degli istituti “speciali” per sordi; di pari passo con la logopedia, la musica è stata la “maestra” che le ha insegnato a parlare, anche se all’inizio non pensava che intorno a quella passione avrebbe costruito una carriera. A sei anni l’incontro fatale con il violoncello, l’emozione di pizzicare le corde e l’ascolto delle sensazioni che arrivavano al fisico. La forza di volontà unita alle straordinarie capacità di adattamento del corpo umano l’hanno portata a diventare un’eccellente violoncellista. Pochi sanno, infatti, che il nostro corpo funziona come una cassa armonica, è sufficiente appoggiare una mano su una superficie che conduce il suono e si apre un canale che “sostituisce” le frequenze che normalmente arrivano alle orecchie. Le sette note fanno parte di lei, scrive sulla sua pagina Facebook ufficiale dove la seguono quasi 6 mila persone: “Mi rendo conto che tutte le mie tensioni, paure, insicurezze, si sono riflesse nella musica, nel mio modo di eseguire. È una sfida continua, quella con sé stessi, nel cercare di superare i propri limiti”.

Oggi Giulia indossa apparecchi acustici di ultima generazione che le hanno permesso di ricominciare a sentirsi suonare dopo un periodo di silenzio provocato dagli acufeni e ha ideato un modo per comprendere l’intonazione sul violoncello: “Il Braille-Cello è una mia invenzione, una tipologia di tasti in rilievo sulla tastiera, in modo che io possa regolarmi nell’intonazione sulla base della percezione tattile, visto che l’udito non mi è sufficiente”. I “bottoncini” di legno che il liutaio le ha incollato nei punti in cui si trovano le note giuste la stanno aiutando a sviluppare la precisa consapevolezza dell’altezza dei suoni.

Il Braille è proprio nel suo destino, visto che pochi mesi dopo l’invenzione di questo sistema Giulia ha conosciuto Filippo Visentin, pianista non vedente che come lei vive e lavora a Padova. Anche per lui il primo incontro con la musica da piccolo, ha fatto correre le mani su una tastiera all’età di cinque anni, all’asilo; in prima elementare ha iniziato con un insegnante non vedente lo studio del pianoforte e della segnografia Braille. Il Braille non è forse superato dalla tecnologia? La commistione tra vecchi e nuovi strumenti per Filippo è la soluzione ideale per musicisti con problemi alla vista: “Avere una buona padronanza del Braille significa poter leggere fin nei minimi dettagli una partitura, al pari di chi vede. Certo, oggi esistono applicazioni in grado di riprodurre una melodia, di rallentarla o velocizzarla, così come esistono tantissimi video e tutorial su YouTube; sono strumenti utilissimi, in grado di fornire un aiuto a chi non conosce il Braille, perchè ipovedente o perché divenuto cieco in età adulta. L’ideale a mio modesto parere è sempre quello di servirci di più mezzi, così da poter accedere anche a quella musica, soprattutto moderna e pop, per la quale risulta pressoché impossibile trovare partiture trascritte in Braille”.

Stevie Wonder, Ray Charles…… a torto o a ragione si pensa che le persone non vedenti siano tutte potenziali grandi musicisti. “È questo il pregiudizio che ho incontrato più di frequente”, scherza Filippo, diplomato in pianoforte jazz presso il Conservatorio Pollini di Padova. Nella sua storia la musica è sinonimo di rinascita: “Anni fa sono stato vittima di un bruttissimo incidente stradale che, oltre a tenermi lontano dal pianoforte per molti mesi mi ha costretto, a causa di una lesione del nervo sciatico a modificare, non senza difficoltà, la mia postura sullo strumento, oltre a dover ridurre, per via del dolore, le mie ore di studio giornaliero. La musica è la mia vita ed è in essa che ho sempre cercato la forza per superare anche i momenti più difficili. Il risultato è stato quello di poter tornare nuovamente ad esibirmi in pubblico, ma soprattutto di poter registrare “Promenade”, un cd per piano solo uscito alla fine dello scorso anno per l’etichetta BlueSerge, una sorta di passeggiata musicale, tra romanticismo e impressionismo”.

La prima esibizione in pubblico di Filippo e Giulia è stata organizzata a scopo benefico per sostenere il progetto 6 InSuperAbile – Includi e supera le abilità che unisce associazioni e imprese della Pedemontana trevigiana per coinvolgere le persone con disabilità attraverso lo sport. Il concerto, al quale ha assistito anche il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è stato l’ennesima prova di come la musica riesce a seguire traiettorie inaspettate per abbattere le barriere. La comunicazione tra loro è un gioco di “equilibrismo”, come spiega Giulia: “Durante le prove ci compensiamo in quello che ci manca, perché Filippo mi aiuta con l’udito e io lo aiuto con la vista, ad esempio lui sente bene se faccio le note giuste o sbagliate, se faccio il tempo giusto e mi guida un po’ anche nell’espressione da dare al brano musicale. A volte, se non troviamo uno spartito, lui ascolta il brano su YouTube, poi mi suona la melodia al pianoforte, così io guardo e imparo le note”. Un’esperienza che sta arricchendo entrambi: “Credo che sia un ottimo esempio di come dovrebbe funzionare la collaborazione, ognuno ha qualcosa e ad ognuno manca qualcosa”, prosegue la violoncellista. “L’atteggiamento competitivo ci pone davanti a un obiettivo come se dovessimo gareggiare a chi è il più bravo, a chi ha di più; la collaborazione, invece, colma le lacune e l’obiettivo diventa comune”. ”Ciò che caratterizza il nostro rapporto musicale, oltre alla stima, è la fiducia reciproca”, conferma Filippo. ”Poter suonare insieme, seppure con le difficoltà che le nostre disabilità ci impongono è la dimostrazione che la musica, linguaggio universale per eccellenza, trova sempre la forza di travalicare i confini, anche i più impervi”.

di Stefania Delendati

sabato 17 giugno 2023

Le aziende che operano nell'UE dovranno riferire sulle pratiche per l'inclusione delle persone con disabilità

SuperAbile INAIL del 17/06/2023

STRASBURGO. Le aziende che operano nell'Unione europea dovranno riferire sulle loro pratiche per l'inclusione delle persone con disabilità e di altri gruppi emarginati. È quanto prevede la nuova Direttiva Ue sul Corporate Sustainability Reporting (Csrd).

“La Direttiva è stata approvata e pubblicata sulla Gazzetta dell'Unione Europea nel dicembre 2022. La pubblicazione è stata seguita da un lungo processo di definizione del set di standard di rendicontazione che le aziende devono utilizzare in merito alla sostenibilità delle proprie pratiche ambientali, sociali e di governance- spiega il Forum europeo sulla disabilità- Abbiamo sostenuto con forza di garantire che la disabilità si riflettesse in modo sostanziale e significativo negli standard di rendicontazione”.

Il 9 giugno 2023 i servizi per il mercato finanziario della Commissione Europea hanno pubblicato la prima serie di Standard Europei per il Reporting di Sostenibilità.

“Gli obblighi di segnalazione saranno gradualmente introdotti nel tempo- scrive ancora il Forum sul proprio sito internet- Le prime aziende dovranno applicare gli standard nell'anno finanziario 2024, per i report pubblicati nel 2025. Le piccole e medie imprese dovranno solo rendicontare a partire dal 2026, con un'ulteriore possibilità di dissociarsi volontariamente fino al 2028, e saranno in grado di riferire secondo standard separati e proporzionati che saranno sviluppati il prossimo anno”.

In particolare le aziende dovranno segnalare: diversità all'interno del Consiglio di amministrazione, con indicazione della percentuale per genere e altri aspetti di diversità che l'impresa ritiene rilevanti; la percentuale di dipendenti con disabilità, nonché una spiegazione di come sono stati raccolti questi dati; uno schema delle politiche specifiche dell'azienda volte a eliminare la discriminazione e promuovere la diversità e l'inclusione, e se la disabilità è coperta in queste politiche; impatti positivi delle azioni per i clienti e gli utenti finali, come la progettazione del prodotto che migliora l'accessibilità per le persone con disabilità o l'impegno a rendere i servizi online accessibili alle persone con disabilità; se tutti i dipendenti sono coperti o meno dalla protezione sociale, attraverso programmi pubblici o attraverso benefici offerti dall'impresa, contro la perdita di reddito dopo l'acquisizione di una disabilità; passi intrapresi dall'azienda per conoscere le prospettive dei propri lavoratori che potrebbero essere particolarmente vulnerabili agli impatti e/o emarginati (ad esempio, lavoratrici, lavoratori migranti, lavoratori con disabilità); il numero di incidenti e/o reclami legati al lavoro e gravi ripercussioni sui diritti umani all'interno della propria forza lavoro; esempi di azioni per la diversità: formazione sulla diversità e l'inclusione (comprese le considerazioni sull'etnia), reclutamento mirato di gruppi sottorappresentati; facoltativamente, se l'impresa ha o intende apportare modifiche all'ambiente fisico per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, dei clienti e di altri visitatori con disabilità.

“Sebbene questa direttiva UEee i suoi standard di rendicontazione non obblighino rigorosamente le aziende a cambiare il modo in cui operano, le ritengono responsabili per aver rivelato i loro successi e le loro carenze- commenta il Forum- È probabile che ciò induca le aziende a riflettere in anticipo su come includere meglio le persone con disabilità nella forza lavoro, anche nelle posizioni dirigenziali, e su come progettare meglio i loro servizi e prodotti per essere inclusivi. Gli standard di rendicontazione evidenziano inoltre ai datori di lavoro su quali aree dovrebbero lavorare per migliorare nell'area dell'inclusione e li indirizzano verso ciò che ci si aspetta da loro per essere all'altezza delle proprie responsabilità sociali”.

venerdì 16 giugno 2023

Corso di formazione tiflopedagogica - Istituto dei Ciechi di Milano, settembre 2023

Per insegnanti ed educatori di allievi con disabilità visiva

Da martedì 5 settembre a mercoledì 11 ottobre 2023 - Via Vivaio 7

La Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano onlus organizza un “Percorso di aggiornamento sulle tematiche tiflopedagogiche e tifloinformatiche” inerenti l’inclusione scolastica dei ragazzi non vedenti, ipovedenti e con disabilità plurime, destinato a docenti curricolari, docenti di sostegno, educatori e operatori di ogni ordine e grado.

In questi anni, su tutto il territorio lombardo, sta emergendo sempre più forte il bisogno di fornire competenze specifiche agli operatori di settore.

I riscontri positivi ricevuti dagli insegnanti, e dalle figure educative che hanno seguito i nostri corsi, ci inducono a proseguire con nuove proposte formative.

Gli insegnamenti teorici, uniti ad attività pratiche laboratoriali, si dimostrano particolarmente efficaci per imparare tecniche e metodologie didattiche specifiche trasferibili poi nel lavoro diretto con i bambini iscritti alla scuola dell’infanzia, a studenti della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado.

Il corso, anche in questa edizione 2023, si svolgerà interamente in presenza e alternerà lezioni teoriche ad esercitazioni pratiche.

La durata complessiva sarà di 80 ore. Posti limitati.

Calendario lezioni

Attestato di frequenza

Al termine del corso, verrà rilasciato un attestato di partecipazione per il numero effettivo di ore frequentate.

Modalità di iscrizione

1) Compilare il MODULO DI ISCRIZIONE

2) Versare la quota di € 300 (già comprensiva di IVA) tramite un bonifico bancario a favore della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano: IBAN IT19C0306901626100000119589

Causale: Nome Cognome – Corso di formazione tiflopedagogica 2023

3) Inviare copia del versamento all’indirizzo rosanna.palazzolo@istciechimilano.it

Poiché i posti sono limitati sarà data priorità all’ordine cronologico di iscrizione.

Info

Per qualsiasi chiarimento la Segreteria del Corso è a disposizione:

Dott.ssa Rosanna Palazzolo

Tel. 02 77 22 6 287

email: rosanna.palazzolo@istciechimilano.it

Referente del progetto:

Dott.ssa Valeria Tranfa

email: valeria.tranfa@istciechimilano.it

giovedì 15 giugno 2023

 

UICI PRESENTA:

“La carovana dell’autonomia urbana”

appuntamento giovedì 22 giugno 2023 ore 10.30

presso Sala Consiliare del Comune di Mantova (Via Roma n. 39)

IN COLLABORAZIONE CON COMUNE DI MANTOVA – DISTRETTO LIONS 108IB2 CIRCOSCRIZIONE DI MANTOVA - TARGET S.R.L.

A Mantova, arriva la terza tappa della “Carovana dell’autonomia urbana” promossa da UNIONE CIECHI E IPOVEDENTI NAZIONALE, che prevede una serie di eventi da svolgersi in diverse città d’Italia presso le sezioni territoriali UICI, o nei luoghi delle istituzioni, volte a portare un concreto aiuto attraverso soluzioni tecnologiche e documentali che l’UICI ha messo in campo con un grande lavoro di ricerca e sviluppo in collaborazione con prestigiose realtà imprenditoriali e sociali che hanno creduto e si sono affiancate per migliorare l’autonomia urbana delle persone non vedenti ed ipovedenti ma non solo.

PROGRAMMA:

ORE 10.30 SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI MANTOVA IN VIA ROMA N. 39

Saluti istituzionali: Assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli;

Presidente UICI Mantova Mirella Gavioli;

Marino Attini dirigente nazionale UICI e inventore del sistema LETISMART;

Barbara Leporini dirigente UICI Nazionale ricercatrice esperta di accessibilità, sviluppo e programmazione informatica;

Presentazione del progetto “Carovana dell’autonomia Urbana”, analisi, utilità e potenzialità per una città smart, accessibile ed inclusiva;

Consegna e attivazione all’ingresso della Gioielleria Tosoni, di un radiofaro LETIsmart messo a disposizione gratuitamente dalla ditta Scen, azienda che, con un progetto etico, ha realizzato questo sistema, per implementare la rete già esistente sul capoluogo cittadino, istallata da Comune di Mantova e TEA SPA;

Presentazione e consegna del libro “la Città del Presente” edito da UICI Presidenza nazionale per una progettazione accessibile e funzionale. 

Esposizione degli occhiali polarizzati per disabili visivi realizzati da Target SRL in collaborazione con UICI.

Per informazioni:

UICI MANTOVA (Tel. 0376 323317 - E-mail: uicmn@uici.it)

venerdì 9 giugno 2023

Un percorso di pannelli tattili per guidare alla scoperta del castello

Qui Brescia del 09/06/2023

BRESCIA. Il Lions Club Brescia Leonessa Dieci Giornate insieme al Comitato Amici del Cidneo onlus hanno promosso un service per la città di Brescia, con una valenza territoriale di grande impatto che ha come obiettivo lo sviluppo di un percorso segnaletico e di conoscenza del Castello rivolto alle persone non vedenti e ipovedenti ma, allo stesso tempo, fruibile da tutti gli utenti.

Si tratta di un percorso guidato con installazione di pannelli tattili che, partendo dalla fermata della metropolitana di San Faustino, porta alla scoperta del Castello di Brescia.

“Il Castello”, si legge in una nota, “grazie a questo intervento, diventerà un palcoscenico che valorizzerà ancora di più la città di Brescia con installazioni che avranno requisiti prestazionali, come già detto, fruibili da chiunque. Per la definizione e per il processo esecutivo dei pannelli ci siamo avvalsi della consulenza e delle competenze della Prof.ssa Ivana Passamani, docente presso l’Università degli Studi di Brescia, Corso di Laurea in Ingegneria Edile – Architettura”.

Il service – spiega ancora la nota – è composto da due step: il primo prevede l’installazione di quattro pannelli, di cui due nei pressi della stazione della metropolitana di San Faustino/via del Castello e due all’esterno del Castello; il secondo con l’installazione di tre pannelli all’interno del Castello.

L’iniziativa vede coinvolti, tra l’altro, anche undici Club Lions della Circoscrizione di Brescia che hanno partecipato attivamente alla sua realizzazione rendendolo un Service di ispirazione fortemente lionistica. Le spese di progettazione e di realizzazione sono ripartite a carico dei Lions per 2/3 e 1/3 del Comitato Amici del Cidneo.

Inoltre, il service vede coinvolti il Comune di Brescia che ha collaborato per la realizzazione e la divulgazione di questo evento, mettendo a disposizione anche le strutture tecniche per l’installazione dei pannelli, l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) della sezione di Brescia con la presidente Sandra Inverardi e la Fondazione Brescia Musei.

lunedì 5 giugno 2023

Italia male in prevenzione visiva: spende nel complesso lo 0,5% contro il 2,9% della media Ue

Agenzia Dire del 05/06/2023

ROMA. Ogni primo lunedì di giugno si celebra la giornata mondiale dell’Ortottica. Lo slogan scelto quest’anno dall’International Orthoptics Association è "L’Ortottica da tutte le angolazioni" perché, precisa la IOA, “siamo nel mondo una professione cresciuta di numero coprendo tutti gli angoli, angoli che ogni giorno usiamo nel nostro lavoro e da tutti gli angoli guardiamo i nostri pazienti per fornire il miglior trattamento possibile”.

CHI È L’ORTOTTISTA?

L’ortottista è quel professionista sanitario specializzato nella prevenzione, valutazione e riabilitazione degli handicap visivi, in particolare quelli che riguardano la funzione binoculare e la motilità oculare.

L’ortottista tratta i problemi visivi che possono causare disturbi come lo strabismo (occhio storto), l’ambliopia (occhio pigro) e la visione binoculare inefficiente. Disturbi che possono comparire non solo per patologie oculari ma anche a seguito di malattie neurologiche come lo stroke (ictus), malattie infettive, diabete, traumi cranici, tumori, patologie neuro-degenerative, complicanze di interventi chirurgici e/o nell’utilizzo di farmaci. Disturbi presenti anche nelle malattie rare.

L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE VISIVA

La prevenzione visiva rappresenta la pietra angolare per molti disturbi della visione, sia per la salute del cittadino, come nei danni conseguenti a patologie invalidanti non riconosciute per tempo, ma anche come elemento di efficientamento delle risorse. “Se si puntasse a una diagnosi precoce– spiega la presidente della Commissione di albo nazionale degli ortottisti, Lucia Intruglio– si potrebbero ridurre i tempi per attivare i processi di cura e riabilitazione. Infatti, con la prevenzione si intercetterebbero molti disturbi a carico della visione, permettendo a molte persone, in particolare nell’età evolutiva, di arrivare prima a diagnosi e a recuperare la funzione della visione per quanto possibile, il prima possibile. Purtroppo a oggi nel nostro Paese assistiamo a una disomogenea applicabilità dei programmi di screening ortottici”.

Anche se gli screening dell’ambliopia (occhio pigro) in età prescolare e scolare competono agli ortottisti, informa la Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, questi vengono tuttavia effettuati in modo uniforme solo nelle provincie di Bolzano, Ragusa e Trento, nel resto del territorio italiano su iniziativa di singole aziende territoriali. Prevenzione a due velocità, dunque, che conferma, inevitabilmente, quanto sia difficile avere le stesse cure in tutte le regioni.

LA VISIONE "MIOPE" DELL’ITALIA

Un recente studio del The European House-Ambrosetti stima che investire 1 euro in prevenzione può fruttarne almeno 3 nell’arco di un decennio. L’Italia spende appena lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva, contro una media Ue del 2,9%. “La nostra professione- aggiunge Intruglio- si occupa di fare prevenzione a tutte le età, in quella neonatale (e non solo con il riflesso rosso), prescolare per ambliopia, strabismi, difetti rifrattivi, a tutte le età nei controlli dell’efficienza della visione binoculare, per l’uso di qualsiasi dispositivo, dallo smartphone alle realtà immersive”.

“L’utilizzo di tecnologie, incrementato con la pandemia- sottolinea- necessita di una buona ed efficiente visione binoculare e per questo che studiamo con attenzione lo stato dell’accomodazione, delle vergenze, delle forie e della rifrazione“.

Screening ortottici sono utili anche in età adulta e in quella senile, al fine di aiutare l’assistito nella prevenzione dei disturbi nella retinopatia diabetica e nella maculopatia, informazione circa le insidie del glaucoma (ladro silenzioso della vista), prevenzione del rischio di cadute (per esempio, nei soggetti con morbo di Parkinson osservati a un anno dalla diagnosi, le cadute sono dovute a più dell’80% dei casi a ipovisione non diagnosticata, ma anche il 92% dei pazienti sopravvissuti a ictus presenta un deficit della motilità oculare o del campo visivo).

di Francesco Demofonti