mercoledì 30 agosto 2023

I distributori di sacchi per la differenziata accessibili anche ai non vedenti

Lecco Notizie del 30/08/2023

SILEA per il sociale: nuovo supporto operativo remoto per gli utenti con disabilità visive.

VALMADRERA. A partire dal mese di settembre, i cittadini con difficoltà visive avranno a disposizione un nuovo servizio dedicato che, da remoto, guiderà l’utente al ritiro dei sacchi da tutti i distributori automatici SILEA sul territorio. I cittadini con disabilità visiva dovranno presentare la richiesta di abilitazione al proprio comune di residenza: riceveranno quindi un apposito codice identificativo personale e le istruzioni per contattare il centralino dedicato attraverso il quale un operatore, al momento del ritiro dei sacchi, fornirà l’assistenza necessaria.

“Abbiamo attivato questo supporto dedicato per garantire servizi efficaci e inclusivi. Il network dei distributori automatici di sacchi è in continua espansione non solo per quanto riguarda il numero degli erogatori posizionati sul territorio – oggi quasi una sessantina – ma anche dal punto di vista dell’ampliamento delle funzionalità previste, con particolare attenzione agli aspetti sociali e alle diverse esigenze personali e familiari” sottolinea la presidente di SILEA, Francesca Rota.

Il nuovo sistema di assistenza da remoto per persone con disabilità visive non è che un primo importante tassello in questa direzione. Progressivamente tutti i distributori saranno abilitati all’erogazione – già sperimentata in alcuni comuni pilota – dei sacchi azzurri (destinati a pannolini e ausiliari assorbenti) così da favorire le famiglie con bambini e/o specifiche necessità sanitarie.

Nel 2024 le funzionalità dei distributori saranno ulteriormente potenziate per rispondere anche alle esigenze dei cittadini con disabilità motorie.

lunedì 28 agosto 2023

«Con il cane non si può entrare»: parco acquatico di Melilli nega l'ingresso a un non vedente

Giornale di Sicilia del 28/08/2023

L'animale è una guida ed è necessario per Salvo, che era andato all'Aretusa Park con i familiari per trascorrere una giornata di relax. Dall'assessore comunale all'Inclusione arrivano le scuse e parole di fuoco.

MELILLI. «Il regolamento interno non contempla l’ingresso di animali, anche se indispensabili, nel parco». Sembra questa la motivazione fornita dai titolari del parco acquatico di contrada Spalla, a Melilli, centro in provincia di Siracusa, a un non vedente che era arrivato, con i familiari, nella struttura attrezzata per godersi una giornata di relax. Che però non c’è stata, proprio per via di quella norma stampato sul regolamento.

A denunciare il fatto Salvo C., un non vedente che nelle sue attività quotidiane è stabilmente accompagnato da un cane-guida che, come ha spiegato «è addestrato al suo compito». Ma l’ingresso, nonostante le rassicurazioni, gli è stato negato. E prima di passare alle azioni legali, che ci saranno - come ha confermato lo stesso Salvo che ha già presentato denuncia ai carabinieri -, sono già arrivate le scuse da parte del Comune di Melilli.

A manifestare dispiacere per l’accaduto è stato l’assessore comunale alle Politiche Sociali e dell’Inclusione, Francesco Nicosia. «L’amministrazione comunale esprime estremo disappunto per la situazione che si è verificata presso il parco acquatico Aretusa Park, con protagonista il cittadino non vedente a cui è stato negato l’accesso con il suo cane-guida. È necessario ricordare che per legge, alle persone prive di vista, è riconosciuto il diritto di accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane-guida. Inoltre - ha aggiunto Nicosia -, mettendo da parte l’aspetto legale, al vaglio delle competenti autorità, la situazione che si è venuta a creare ha delineato una grave mancanza sociale e morale».

Lo stesso assessore ricorda che non consentire a un cittadino di usufruire di un servizio è inaccettabile e bisogna mettere in campo ogni misura affinché fatti simili non possano più accadere. «Riteniamo - conclude Nicosia - che tutto ciò si contrappone totalmente ai valori di solidarietà e accoglienza della nostra Melilli presente e futura». Le scuse istituzionali sono arrivate, ma basteranno per stemperare le polemiche? L’amministrazione comunale sottolinea il lavoro che si sta facendo proprio per garantire l’inclusione dei soggetti diversamente abili, i progetti artistici, sportivi e culturali, tutti finalizzati all’integrazione, l’abbattimento delle barriere architettoniche sui marciapiedi, nei parchi gioco e in altre strutture pubbliche, per renderli accessibili a tutti.

di Vincenzo Rosana

LA PREVENZIONE NON VA IN VACANZA - Mantova, 3 settembre ore 19.30

L'ESTATE VIVE NEI TUOI OCCHI

LA PREVENZIONE NON VA IN VACANZA

Invito alla conferenza

Domenica 3 Settembre 2023 ore 19.30

presso OPEN SPICE

Str. Circonvallazione Sud, 78a Mantova

Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Mantova e

Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità IAPB Italia Onlus

con il patrocinio del Comune di Mantova

in collaborazione con Federfarma e

Federottica Confcommercio Mantova

organizza l’incontro con gli ospiti ore 20.30

Dott. Francesco Laudando oculista

Dott.ssa Giulia Castelletti nutrizionista

che ci parleranno dei danni che l'estate e gli agenti connessi possono arrecare alla salute dei nostri occhi, come poterli prevenire e/o curare anche attraverso una corretta alimentazione

Intrattenimento musicale a cura di Paolo Pasotti

presso Open Spice è possibile consumare aperitivi e piatti proposti dalla cucina

È gradita la prenotazione nei giorni antecedenti contattando la presidente Mirella Gavioli al 333 92 81 815 o la sezione UICI di Mantova di Via Conciliazione 0376 32 33 17

Verrà distribuito utile materiale informativo e gadget

La prevenzione non va in vacanza è promossa e finanziata dalla sezione italiana dell'agenzia internazionale per la prevenzione della cecità IAPB Italia Onlus in collaborazione con l'Unione italiana ciechi e ipovedenti

Partecipate… e diffondete!

venerdì 25 agosto 2023

La rivoluzione LEGO, arrivano in vendita i mattoncini in Braille

E-Duesse del 25/08/2023

In vendita per la prima volta i pezzi da costruzione per i non vedenti finora distribuiti gratuitamente solo ad organizzazioni specializzate nell'educazione di bambini con disabilità visive

I mattoncini LEGO ora saranno davvero adatti a tutti, anche ai bambini non vedenti. È la nuova rivoluzione di The LEGO Group, che ha deciso di mettere in vendita in vista del Mese Mondiale della Consapevolezza dei Ciechi di ottobre e in risposta ad una domanda globale il primo set di mattoncini in Braille (già disponibile per l’acquisto online su LEGO.com). Il lancio segna una tappa significativa nello sviluppo di esperienze di apprendimento più inclusive attraverso il gioco. Con lettere, numeri e simboli sia braille che stampati su ogni mattoncino e giochi progettati per tutte le età, infatti, il nuovo set “LEGO Braille Bricks – Play with Braille” rende l’apprendimento del braille più divertente e accessibile a tutti.

Il set LEGO Braille Brick, rivolto ai bambini dai 6 anni in su, è stato progettato in modo che chiunque sia curioso di conoscere il braille, sia esso cieco, ipovedente o vedente, possa divertirsi a conoscere il sistema braille a casa con i propri familiari in modo ludico e inclusivo. LEGO Braille Bricks – Play with Braille sarà disponibile in inglese e francese dal 1° settembre 2023, con preordine a partire dal 24 agosto. All’inizio del 2024, il set sarà disponibile anche nelle versioni italiana, tedesca e spagnola.

Martine Abel-Williamson, Presidente dell’Unione Mondiale dei Ciechi, ha commentato: “Per i bambini ciechi e ipovedenti, e anche per gli adulti, fa la differenza poter condividere il loro percorso di apprendimento del braille con le persone che amano di più. Per la comunità dei non vedenti, il braille non è solo alfabetizzazione, ma è la nostra porta d’accesso all’indipendenza e all’inclusione in questo mondo, e la disponibilità dei mattoncini LEGO Braille per il grande pubblico è un enorme passo avanti per garantire che sempre più bambini vogliano imparare il braille. E poiché si basa su un prodotto che tante famiglie già conoscono e amano, questo è davvero un invito per tutti i membri della famiglia a divertirsi a costruire abilità tattili e a familiarizzare con il braille usando lo stesso strumento“.

Finora i mattoncini LEGO Braille sono stati distribuiti gratuitamente dalla LEGO Foundation solo a organizzazioni specializzate nell’educazione di bambini con disabilità visive. Dal lancio di questi kit educativi nel 2020, il feedback di genitori, assistenti, nonni, bambini ed educatori ha continuamente evidenziato l’impatto positivo dei mattoncini e il modo in cui trasformano il modo in cui i bambini con disabilità visive possono imparare il braille. Questa risposta travolgente ha portato alla creazione di LEGO Braille Bricks – Play with Braille per dare alle famiglie l’opportunità di godere dei benefici e di esercitare le loro abilità tattili a casa.

LEGO Braille Bricks – Play with Braille comprende 287 mattoncini in cinque colori: bianco, giallo, verde, rosso e blu. Tutti i mattoncini sono pienamente compatibili con gli altri prodotti LEGO e le borchie di ogni mattoncino sono disposte in modo da corrispondere ai numeri e alle lettere del sistema braille, con la versione stampata del simbolo o della lettera situata sotto le borchie.

Il set comprende anche due piastre di base su cui costruire e viene fornito in una confezione con rilievi in braille. Per migliorare l’esperienza di gioco e supportare lo sviluppo delle abilità pre-braille, sul sito LEGO.com è disponibile una serie di supporti per il gioco che insegnano ai giocatori come orientare, attaccare e impilare i mattoncini attraverso giochi molto amati come Sasso, carta, forbici, a cui possono partecipare tutti i membri della famiglia.

Con il suo costante impegno a rendere le esperienze di gioco più inclusive, il Gruppo LEGO ha stretto una partnership con l’applicazione mobile gratuita Be My Eyes. La popolare applicazione mette in contatto le persone non vedenti e ipovedenti con le aziende per aiutarle a svolgere le attività quotidiane attraverso una videochiamata in diretta. Nell’ambito della partnership, i colleghi del Servizio Clienti LEGO forniranno assistenza visiva in diretta e confidenziale attraverso l’app, coprendo un’ampia gamma di argomenti, dall’unboxing all’assistenza generale sui prodotti.

La LEGO Foundation continuerà comunque a condurre ricerche e a distribuire gratuitamente i kit educativi LEGO Braille Bricks attraverso le associazioni nazionali per la cecità e altre organizzazioni partner.

di Karin Ebnet

giovedì 24 agosto 2023

A Prato c’è “Un castello da toccare”

Superando del 24/08/2023

PRATO. Il Castello dell’Imperatore, un’opera architettonica risalente ai secoli XI-XIII, è una delle attrazioni turistiche più interessanti della città toscana di Prato che, grazie alla guida tattile Un castello da toccare, è divenuta recentemente fruibile anche da parte delle persone con disabilità visiva.

Realizzata da Arcantarte, Associazione impegnata nel promuovere l’accessibilità dei beni culturali del territorio, delle cui iniziative abbiamo già avuto modo di occuparci in varie occasioni, la guida è stata prodotta in collaborazione con l’UICI di Prato (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), e il sostegno del Lions Club Prato Castello dell’Imperatore.

In concreto, Un castello da toccare si compone di dieci tavole che recano la storia e l’architettura del monumento sia in Braille che in testo ad elevato contrasto visivo, mentre un Qr-Code consente di attivare un audio di spiegazione. Inoltre, la presenza di una sagoma umana (una figura simbolo) accanto ai prospetti architettonici aiuta a far cogliere il rapporto di grandezza con il monumento.

Oltre alla descrizione del castello nel suo complesso, vi è anche quella dell’allestimento museale presente all’interno delle tre torri e delle sculture lignee che vi sono ospitate.

La guida è disponibile presso la biglietteria del Castello dell’Imperatore, ma anche presso l’Ufficio Informazioni Turistiche di Piazza del Comune, la Biblioteca Lazzerini e l’UICI di Prato.

Va per altro segnalato che in questi stessi siti è disponibile anche Prato in vista, di cui abbiamo scritto ampiamente a suo tempo su queste stesse pagine, altra guida prodotta da Arcantarte, sempre in collaborazione con l’UICI locale, e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.

Anche Prato in vista è composta di mappe tattili che riproducono la pianta della città e le facciate delle opere architettoniche più importanti del Comune toscano, dal Duomo al Palazzo Pretorio, dalla Basilica di Santa Maria delle Carceri fino allo stesso Castello dell’Imperatore).

«Questa è la nostra seconda guida tattile dedicata a Prato – spiegano con orgoglio Antonella Nannicini e Stefania Scali, rispettivamente presidente di Arcantarte e vicepresidente dell’UICI di Prato -, ed è un’iniziativa che fa da modello non solo in Italia, tanto che prossimamente, dalla Nihon University, la più grande del Giappone, arriverà a Prato il professor Yasushi Tanaka, docente di Urbanistica e Design ed esperto di progettazione senza barriere, per saperne di più su quella che definisce “la sfida di Prato”». (Simona Lancioni)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti:

arcantarteaps@gmail.com.

Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso – con alcuni riadattamenti e integrazioni, alla luce del diverso contenitore – per gentile concessione.

martedì 22 agosto 2023

Rappresentazioni tattili e alunni con disabilità visiva

Superando del 22/08/2023

Tra i fattori che possono determinare il successo formativo negli alunni con difficoltà nella visione, un ruolo cardine è svolto dalle immagini tattili che richiamano alla mente porzioni della realtà già vissute o che consentono di conoscerne delle nuove. «L’importanza del “toccare per conoscere” – scrive Anna Lisa Serpi – racchiude sostanzialmente il processo di “educazione all’immagine” che accompagna il bambino cieco sin dalla scuola dell’infanzia e prosegue nella scuola primaria, percorso irrinunciabile in quanto permette alla mano di diventare strumento primario di conoscenza»

I bambini/bambine e i ragazzi/ragazze con disabilità visiva hanno bisogno di figure educative che siano pronte ad accogliere la loro specificità e valorizzare le loro potenzialità, facendo riferimento alla cosiddetta “Zona di Sviluppo Prossimale” definita da Vygotskij.

A scuola tutto ciò deve avvenire con il supporto dell’intero team docenti e in particolare dell’insegnante di sostegno, che spesso si trova “impreparato” a mettere in atto pratiche educative che rispettino la condizione visiva dell’alunno, tenendo conto anche dell’eventuale evoluzione della patologia nel tempo in termini degenerativi.

Il problema della non adeguata preparazione degli insegnanti in ambito tiflodidattico è presente in diverse realtà e si può eliminare soltanto con la formazione specifica e il confronto costante con un Centro di Consulenza Tiflodidattica che costituisce il punto di riferimento di ogni ragazzo o ragazza con disabilità visiva in età evolutiva. Ma quali sono i fattori che determinano il successo formativo negli alunni che hanno difficoltà nella visione?

Un ruolo cardine è svolto dalle immagini tattili che richiamano alla mente del bambino/bambina, ragazzo/ragazza porzioni della realtà già vissute o consentono di conoscerne delle nuove, magari non esperibili direttamente con il tatto (pensiamo ad elementi troppo grandi o troppo piccoli da esplorare tattilmente o impossibili da raggiungere).

L’importanza del toccare per conoscere racchiude sostanzialmente il processo di educazione all’immagine che accompagna il bambino cieco sin dalla scuola dell’infanzia e prosegue nella scuola primaria, percorso irrinunciabile in quanto permette alla mano di diventare strumento primario di conoscenza. Inoltre, porta il bambino a comprendere che tutto ciò che esiste nella forma tridimensionale può essere traslato sul piano bidimensionale e di riflesso favorisce anche la creazione di rappresentazioni mentali della realtà stessa.

Le immagini tattili a supporto degli apprendimenti sono fondamentali in ogni area disciplinare, non basta infatti veicolare la trasmissione dei contenuti solamente attraverso la lettura e l’ascolto, essi vanno supportati dall’utilizzo dei sensi vicarianti. Il tatto, in particolare, rappresenta il canale preferenziale per la persona con disabilità visiva.

A questo proposito è necessario citare un pensiero di Mario Mazzeo, pedagogista, psicologo e consulente tiflologico: «Per superare la barriera mentale della minorazione visiva, la persona che non vede ha bisogno di essere aiutata ad innamorarsi del mondo».

Ricordiamo, infatti, che il bambino cieco di per sé non è portato a muoversi nell’ambiente per esplorarlo, sono le figure adulte di riferimento a promuovere la curiosità e la motivazione a scoprirlo mediante l’esplorazione tattile e la verbalizzazione delle esperienze.

Tutto ciò è necessario per evitare un rischio ricorrente nella persona con disabilità visiva, che è il verbalismo. Quest’ultimo consiste nel parlare di un qualcosa descrivendolo accuratamente, ma senza avere avuto un’esperienza concreta dello stesso; la persona riferisce solo quanto ascoltato sull’argomento. Ciò non corrisponde ad un reale apprendimento in quanto non vi è alla base un processo di conoscenza diretto e realmente spendibile.

Si tratta allora di porre in essere una riflessione: la scuola come agenzia educativa non deve anche valorizzare la completezza e la generalizzazione degli apprendimenti?

Per raggiungere questo traguardo formativo è opportuno fare rete con il territorio e in particolare con l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), presente con le sue Sezioni in tutta Italia, accogliendo le iniziative e le proposte di formazione che periodicamente vengono presentate.

Gli ambiti da approfondire con lo studio personale sono diversi (tiflodidattica, tifloinformatica, autonomia personale, orientamento e mobilità) e richiedono un tempo adeguato per essere interiorizzati; non ci si può cioè ancorare ad una preparazione frammentaria. È necessario anche utilizzare una terminologia corretta ed essere consapevoli delle tappe fondamentali di sviluppo della persona con disabilità visiva.

È importante specificare, inoltre, che quella condizione di buio che tanto spesso viene associata alla persona cieca non è corretta, perché alcune persone con cecità congenita non sanno attribuire significato a questa parola; il buio è dato solo dalla “mancata conoscenza della realtà” e dal relativo vuoto sensoriale che va superato e colmato mediante un percorso educativo seriamente pensato e strutturato secondo i bisogni formativi della persona.

Nel percorso di apprendimento dell’alunno ci si avvale anche dell’utilizzo dei libri tattili illustrati come mediatori didattici e strumenti di inclusione; essi, infatti, sono pensati per le esigenze percettive dei bambini ciechi e ipovedenti della scuola dell’infanzia e primaria, ma sono destinati a tutti i bambini in un’ottica di condivisione attiva.

La progettazione di questi libri segue un itinerario comune: nella parte sinistra si ha il testo scritto in nero a caratteri ingranditi e la trascrizione in Braille, mentre a destra vengono inserite delle immagini tattili esplicative del contenuto e realizzate con la tecnica del collage materico.

Si possono trovare in commercio, ma possono essere anche autocostruiti.

Tutto ciò porta a rimarcare ancora una volta il ruolo delle immagini in rilievo che, se ben utilizzate, possono fortificare le conoscenze degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado. Com’è possibile dunque favorirne l’utilizzo?

Prima di tutto bisogna precisare che non basta utilizzare materiali differenti per dare vita ad un’immagine tattile effettivamente fruibile e funzionale allo scopo. Risulta necessario fare riferimento a dei criteri ben definiti e rispettare così le esigenze percettive del tatto:

- spessore di almeno 1 millimetro;

- figure intere realizzate con materiali e texture differenti;

- colori a forte contrasto cromatico;

- materiali percettivamente diversi per rappresentare elementi di vario tipo, con colori attinenti alla realtà;

- immagini collocate secondo una distanza percettiva adeguata e in netto contrasto con lo sfondo.

È importante che i docenti riconoscano che queste e altre riproduzioni in rilievo (che possono essere realizzate anche secondo altre modalità e materiali: Fornetto, Thermoform…) possono essere messe a disposizione di tutti i componenti della classe, perché, come afferma il professor Lucio Cottini, «quello che è necessario per qualcuno, finisce per diventare utile per tutti».

di Anna Lisa Serpi,

Insegnante di sostegno specializzata, educatrice esperta nelle tematiche tiflologiche.