lunedì 27 agosto 2018

Blocnotes mese di agosto 2018, notiziario del Consiglio Regionale Lombardo U.I.C.I.

Scaricabile al seguente link il numero di agosto del notiziario informativo mensile del Consiglio Regionale Lombardo U.I.C.I., a cura di Massimiliano Penna


giovedì 2 agosto 2018

Paestum, parte "Open Paestum", l'App per visitatori con disabilità motorie e sensoriali

Informazione Campania del 02-08-2018

PAESTUM. “#paestumpertutti è stato il primo hashtag lanciato dal Parco Archeologico di Paestum a pochi mesi dalla riforma Franceschini che aveva dato l’autonomia all’Istituto – afferma il direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel - Fu pensato per instaurare un dialogo diretto con le persone che hanno difficoltà a visitare monumenti e siti archeologici: dai visitatori che hanno bambini nel passeggino ad altri che hanno problemi motori. Si avviò così, con la riapertura del Tempio di Nettuno e con l’abbattimento delle barriere architettoniche al Tempio c.d. Basilica - il più antico di Paestum -, l’era dell’Accessibilità e dell’inclusione per tutti.”
Dal 2016 molti sono stati i progetti e le iniziative realizzate per venire incontro ad esigenze particolari dei nostri visitatori e a breve sarà possibile immergersi nella magnifica atmosfera dell’antica Poseidonia, alla scoperta di luoghi e personaggi, coniugando storia e tecnologia grazie alla realtà aumentata.
Nasce “Open Paestum”, un’App di ultimissima generazione per smartphone e device, che renderà la visita del Parco Archeologico di Paestum, realmente “immersiva”, consentendo anche ai visitatori con disabilità motorie e sensoriali di fruire di mini storie in realtà aumentata, che li catapulteranno indietro nel tempo per riviverlo.
Il progetto è stato ideato e sviluppato dall’ Associazione Vela Centro Servizi Sociali di Salerno, in partnership con il Parco Archeologico di Paestum. Abitudini di vita quotidiana, cultura, religione, tradizioni, tutta la storia della città greca di Poseidonia fino alla sua evoluzione nella romana Paestum, saranno “mostrate” al visitatore attraverso delle storie virtuali, di varia durata, da godere durante la passeggiata all’interno dell’area archeologica, indossando dei visori, che saranno forniti direttamente dall’organizzazione. Anche le persone con specifiche disabilità sensoriali, a cui fino ad ora era preclusa la possibilità di beneficiare del patrimonio culturale inestimabile dell’area, ora potranno goderne a pieno, grazie a stampe 3D di templi e reperti, e soprattutto ad un kit che, attraverso il modulo per la generazione dinamica dei testi in Braille, consentirà loro di fruire appieno di quest’esperienza.
“Il progetto Open Paestum con i servizi che intende introdurre rappresenterà un nuovo modo di percepire, interpretare e valorizzare il concetto di fruizione di un bene culturale. – afferma il referente dell`associazione Vela, Pino D’Andrea - Attraverso le mini storie in realtà aumentata, infatti, il percorso di visita, reso nuovo ed interattivo, consentirà di creare un impatto emozionale più profondo con il pubblico, che potrà vivere una full immersion nella storia e nella cultura del Parco Archeologico, e comprendere in maniera partecipata l’essenza.”

Il "lupetto" non vedente ora va a caccia da solo

Monteverde, Irpinia: campo scout riservato a disabili visivi. Un’esperienza che ha lasciato il segno!

Avvenire del 02-08-2018

È stato un successo il primo campo scout riservato in Italia ai disabili della vista. Il borgo di Monteverde, in Irpinia, è stato scelto perché dotato di un percorso turistico tattile.
Nove ragazzi, seguiti da educatori, hanno imparato a muoversi nella natura come veri esploratori, facendo cose mai sperimentate prima per acquistare autonomia.
MONTEVERDE. Metti un borgo, tra i più belli d'Italia, all'avanguardia nell'accoglienza per i turisti disabili. Metti una presidente di sezione dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti ex scout. Il risultato è il primo campo scout d'Italia per non vedenti, svoltosi dal 13 al 22 luglio nel comune di Monteverde, in provincia di Avellino.
«Tutto nasce dalla mia passione per il mondo scout, io che lo sono stata da bambina - spiega Giulia Cannavale, presidente di Uici Caserta -. Appena ho saputo che il Comune di Monteverde era dotato di un percorso lve, cioè un percorso tattile all'avanguardia per ciechi e ipovedenti, ho pensato che potesse essere il posto giusto per portare i ragazzi in campeggio e far loro vivere un'esperienza scout». Da circa vent'anni l'Uici e l'Irifor (Istituto ricerca formazione e riabilitazione per la disabilità visiva) promuovono campi per persone non vedenti. Lo scopo è molto semplice: farle uscire da una certa dipendenza nei confronti dei propri familiari e, in generale, promuovere le loro capacità, spesso nascoste nell'ambiente familiare. E quale metodo migliore per scoprirle se non quello scout?
Così i nove ragazzi che hanno partecipato al campo, guidati da scout dell'Agesci, hanno scoperto un vero e proprio mondo, oltre ad aver potuto naturalmente vivere l'esperienza del campeggio in uno dei borghi più caratteristici dello Stivale, in mezzo a suggestive aree verdi. «Molti di loro - spiega la presidente di Uici Caserta - sono dipendenti quasi in tutto dai familiari. Qui invece si sono trovati in una nuova situazione, in cui dovevano far fronte da soli ai problemi quotidiani, chiaramente con l'aiuto nostro e degli scout. Per esempio c'è un ragazzo che è abituato mangiare con l'aiuto dei genitori; qui ha scoperto di poterlo fare tranquillamente da solo, sebbene con la lentezza. Noi gli abbiamo detto: mettici tutto il tempo che vuoi, ma fallo da solo».
Quando sono giunti a Monteverde, molti dei ragazzi non avevano nemmeno coscienza di essere in grado di fare alcune cose. «Arrivati qui, invece si sono presto accorti che non sarebbe stata solo una bella gita: si sono lavati da soli, hanno fatto il bucato, hanno dato una mano a tavola, ciascuno con il proprio compito». Da veri scout. Sempre sotto la supervisione dei loro accompagnatori, naturalmente. Grazie al loro aiuto, a fine campo sono arrivati addirittura ad arrostire la carne, vincendo le resistenze e i pericoli che pure ci sono.
Servendosi poi del moderno percorso lve, hanno potuto visitare il borgo di Monteverde, comune amico per le persone con disabilità. Infine, guidati dai capi scout, hanno camminato nelle aree verdi intorno al borgo, imparando a riconoscere i versi degli animali che erano nelle vicinanze. Un'esperienza, quella del primo campo scout d'Italia per non vedenti, che difficilmente i ragazzi dimenticheranno. Tanto che tutti a fine campo hanno chiesto alla presidente Cannavale: «Possiamo restare un'altra settimana?».
di Antonio Averaimo

mercoledì 1 agosto 2018

Alunni disabili, troppe le istituzioni coinvolte

Corte dei Conti: «Stante la varietà dei soggetti istituzionali coinvolti a vari livelli, emerge la necessità di verificare e monitorare la gestione dei plurimi interventi da porre in sinergia per l'attuazione delle politiche inclusive per le persone diversamente abili».

Italia Oggi del 01-08-2018

Troppe le istituzioni coinvolte per il sostegno agli alunni disabili, e le risorse se ne vanno via in mille rivoli, con effetti negativi ai fini dell'inserimento dei ragazzi e del successo del loro percorso scolastico. La Corte dei conti, Sezione centrale di controllo sulle pubbliche amministrazioni, con la delibera n. 13/2018, ha esaminato gli interventi per la didattica a favore degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali, dal 2012 al 2017. «Stante la varietà dei soggetti istituzionali coinvolti a vari livelli», scrive la Corte, emerge «la necessità di verificare e monitorare la gestione dei plurimi interventi da porre in sinergia per l'attuazione delle politiche inclusive per le persone diversamente abili». L'integrazione scolastica degli alunni diversamente abili può contare su almeno quattro canali di finanziamento: quelli statali, facenti capo alla legge 104 del 1992, le assegnazioni dirette al fondo di istituto, le varie risorse destinate per interventi speciali, dai BES ai DSA, e poi i fondi europei dei PON. Sotto il profilo dell'organizzazione, «l'obiettivo principale del legislatore era quello di attivare tutti gli strumenti e le risorse presenti nella comunità, accostando il sistema di istruzione ai bisogni del singolo (dimensione locale e di relazione)». Tuttavia, argomentano i magistrati di controllo, «la coesistenza di enti e soggetti (scuola, enti locali e servizi sanitari) con responsabilità, interessi e organizzazioni diverse ha mostrato la farraginosità dell'impianto, con la genericità delle intese ed un'estrema frammentarietà degli interventi». E dunque la Corte «auspica, alla luce della recente riforma della scuola e delle modifiche intervenute sul bilancio dello Stato nonché sul ciclo della performance, un riordino delle scritture contabili del circuito della spesa del MIUR che consenta di individuare, monitorare e valutare l'intero flusso di spesa in materia, a livello centrale e periferico». Un messaggio chiaro al ministro dell'istruzione, Marco Bussetti, intenzionato a rimettere mano alla materia già disciplinata dalla Buona scuola di Matteo Renzi nel 2015.

Una mappa tattile mostrerà ai ciechi Sant'Ignazio


Gorizia. Inaugurata la mappa tattile della chiesa di Piazza Vittoria.

Il Piccolo di Trieste del 31-07-2018

Con postazione dedicata alla chiesa di piazza Vittoria si amplia il progetto #goriziaconTatto rivolto ai non vedenti e agli ipovedenti.
GORIZIA. Le splendide e antiche architetture della Chiesa di Sant'Ignazio da oggi sono a disposizione anche di chi non può coglierne la bellezza, quantomeno a livello visivo. È stata inaugurata la Mappa tattile della chiesa di piazza Vittoria. Si tratta di una postazione da toccare, come una mappa in rilievo, con alfabeto Braille destinata a non vedenti e ipovedenti. L'iniziativa nel suo complesso è stata realizzata nell'ambito del progetto #GoriziaconTatto, ideato dalla sezione di Italia Nostra, con la collaborazione dell'Uici e della facoltà di Ingegneria e Architettura dell'Università di Trieste e il contributo della Fondazione Carigo. I progetti della mappa e del sostegno sono a cura di Veronica Riavis. Hanno collaborato anche il Comune, l'Istituto regionale Rittmeyer per i Ciechi di Trieste, il Museo Tattile Omero di Ancona, l'Istituto dei Ciechi Cavazza di Bologna, le Università di Trieste e Udine, l'Erpac, i Musei provinciali, l'Isis Galilei di Gorizia e altri. Sinergie e un programma che coinvolge - al momento - cinque siti storici e museali, ognuno con un intervento indirizzato all'utenza cieca e ipovedente. Il primo degli interventi ha messo al centro Palazzo Coronini Cronberg con la riproduzione, per mezzo di stampanti 3D, di due "Teste di carattere" dello scultore Messerschmidt. Ulteriori interventi sono stati realizzati in castello, con una mappa tattile arricchita da una tabella esplicativa in Braille. Coinvolta anche la Sinagoga, con il restauro di un modello in legno della stessa e delle dispense esplicative, mentre a Palazzo Attems Petzenstein, sede della pinacoteca, è stata realizzata la riproduzione della parte centrale della facciata. Tempo fa l'associazione aveva espresso il desiderio di ampliare ancora il progetto coinvolgendo il Duomo, l'interno della pinacoteca di Palazzo Attems e il Giardino Viatori. (E.M.)

A spasso con Iubilantes lungo quei percorsi accessibili a chiunque

La Provincia di Como del 31-07-2018

COMO. Si chiama Camminacittà ed è un portale bilingue, unico in Italia, che dal 2009, racchiude mobilità dolce, turismo sostenibile e accessibilità. È frutto di un lavoro di squadra, iniziato grazie ad un "cammino", tra associazione Iubilantes, Uici di Como (Unione italiana ciechi ed ipovedenti), Politecnico e con una vasta rete di collaborazioni e partner (enti pubblici e privati, varie realtà e con la collaborazione di un progetto Interreg). Il sito presenta e fa riscoprire percorsi pedonali urbani, per ora, in otto località. In tutti i dettagli, anche in inglese: descrizione, mappe, tempi, punti di interesse, intersezioni con percorsi, collegamenti ai mezzi pubblici e parcheggi. E dà indicazioni oggettive sulle barriere architettoniche, così ciascuna persona può farsi una sua opinione sulla reale accessibilità. Non si tratta di percorsi certificati o misurati nella loro accessibilità. Il portale presenta, invece, itinerari "lenti" - è riscoprire il mondo come il pellegrino antico - di alta valenza culturale e vengono forniti dati utili, in modo che ogni potenziale utente, possa valutarne l'accessibilità effettiva, cioè il grado di fruibilità da parte di persone con esigenze specifiche. I soci di Iubilantes hanno messo a disposizione la lunga esperienza nei cammini. «Il progetto è iniziato quando Mario Mazzoleni era presidente di Uici, avevamo fatto anche dei viaggi ed iniziato a pensare al tema di come leggere le città - dice Ambra Garancini, presidente di Iubilantes - Con alcune persone di Uici avevamo fatto un'esperienza straordinaria: la mostra "Monumenti da toccare". Poi ci siamo detti "Perché non studiamo le città e facciamo dei percorsi?"». Qui la "scintilla". Poi, come detto, si amplia la rete di collaborazioni. Nell'équipe, tra gli altri, i presidenti di Uici che si sono succeduti. Il sito web è stato certificato come accessibile da soci Uici, che peraltro hanno testato in concreto gli itinerari. «Dal punto di vista umano abbiamo condiviso tanto e anche l'esperienza di costruire insieme i percorsi. - spiega Garancini - È fondamentale, inoltre, il fatto di avere l'esperienza di persone non vedenti ed ipovedenti, che ci ha fatto conoscere molto meglio quello che ci sta attorno, in tanti aspetti». Occorre precisare che nel progetto si tratta di «accessibilità universale», per tutti. Non solo per persone non vedenti ed ipovedenti, che collaborano al progetto. «Il concetto di base è una città per tutti. Un approccio alla città il più inclusivo possibile - conclude - La città, il bello, devono essere per tutti». Significa pensare a qualsiasi potenziale utente dei percorsi, cittadini o turisti. (M.Aia.)


Liv Aakvik dal palco all'audiolibro: "La mia voce per i disabili"

Avvenire del 31-07-2018

OSLO. Così come l'inverno è stato lungo e molto freddo, con il termometro sceso anche a meno trenta, e lunghe notti gelate, l'estate a Oslo è calda come mai lo è stata negli ultimi trent'anni. Incontro Liv Aakvik all'1B di Observatoriegaten, dove si trova il Norsk lyd - Og Blindeskriftbibliotek, la Biblioteca norvegese audio e braille per i ciechi. Mentre fuori il sole del nord acceca e rischiara ogni cosa, lei se ne sta dentro un minuscolo studio buio e refrigerato a registrare.
È un'attrice dello storico Tramteater, il gruppo più importante di teatro politico norvegese, e in passato ha collaborato anche con Dario Fo e Franca Rame. Entrati nello spazioso edificio, mentre saliamo al secondo piano, mi spiega che ci troviamo in una biblioteca pubblica dove si producono audio-libri, o si traducono quelli cartacei in braille, e non è riservata solo ai non vedenti, ma a tutte le persone che hanno difficoltà a leggere un testo scritto, come per esempio i dislessici.
«Ci sono malattie come la sclerosi multipla - dice mesta - che non ti permettono più di girare le pagine di un romanzo». I libri sono letti anche in inglese, in somalo e persino in urdu, per i pakistani che vivono a Oslo, e da tutta la Norvegia cinquantamila persone ogni anno scaricano sui propri pc libri di tutta la letteratura mondiale, compresa quella italiana, di cui sono state registrate 130 opere, tra le quali quelle di Machiavelli, Dante, Moravia, Pasolini, Pirandello e Primo Levi. Lei viene qua dal 1988, ne ha letti moltissimi in questi anni, per giorni, in completa solitudine dentro la sala di registrazione, a raccontare capitolo per capitolo e a calibrare la voce. In questo periodo sta registrando l'autobiografia del politico socialdemocratico Jen Evensen. «Prima di iniziarlo pensavo che fosse un libro noiosissimo - racconta divertita -, invece l'ho trovato interessante. Lui, ha giocato un ruolo fondamentale nella Norvegia moderna, soprattutto nel periodo del boom del petrolio, quando ha capito che le multinazionali dovevano sfruttare i giacimenti senza che lo stato perdesse la sovranità».
Adesso sta leggendo un «giallo criminale», così lo definisce, di Eva Joly, una norvegese eletta al Parlamento europeo in Francia, che ha combattuto per tutta la vita la corruzione ad ogni livello. «Ogni libro ha la sua voce - dice Liv, con umiltà -, cerco di trovare quella del libro, ma è sempre la mia voce. Faccio prima delle letture per cercare il tono, la chiave interpretativa». Ma a volte mentre registra, pensa alle persone che la ascolteranno, «devono sentire il libro, entrare nel libro, e non pensare a me che leggo, e questo è difficile, perché la mia deve essere una interpretazione naturale ». Dice che alcuni suoi colleghi si commuovono mentre leggono, ha visto anche persone piangere, mentre lei mantiene sempre una distanza professionale. Ha letto libri inglesi, svedesi, francesi tradotti, ma sono storie leggere, rassicuranti, non la grande letteratura, e anche se sono gialli, non si tratta mai di cose molto tragiche. Mentre conversiamo, sbuca dal corridoio un uomo alto e capelluto, il viso molto espressivo, Anders Ribù. «Lui legge la grande letteratura - dice Liv invitandolo -, è uno dei più bravi lettori di audiolibri norvegesi». Il tipo si ferma, mi spiega che adesso sta leggendo la scrittrice tedesca Lesa Fenny Erpenberg, ma con la sua voce ha dato vita anche all'Inferno di Dante Alighieri, Dostoevskij, Tolstoj, molta letteratura russa.
L'idea che Liv leggesse ad alta voce a una platea di ciechi però mi piaceva, e anche quella che ogni uomo è un libro, come succede nel toccante finale di Fahrenheit 451, il film di Truffaut tratto dal romanzo di Bardbury, dove i sopravvissuti a un disastro nucleare si ritrovano sulle rive di un fiume ed ognuno è la memoria di un'opera della letteratura mondiale che conosce e racconta ad alta voce a memoria senza possederne copia per non trasgredire la legge.
di Angelo Ferracuti