giovedì 31 ottobre 2019

Alla Mole la mostra ''Toccare la bellezza Maria Montessori Bruno Munari

Vivere Ancona del 31.10.2019

Dal 10 novembre 2019 all’8 marzo 2020 si tiene presso la settecentesca Mole Vanvitelliana di Ancona, la mostra "TOCCARE LA BELLEZZA Maria Montessori Bruno Munari".

ANCONA. L’esposizione è promossa e organizzata dal Museo Tattile Statale Omero e dal Comune di Ancona, in collaborazione con la Fondazione Chiaravalle Montessori e l'Associazione Bruno Munari. È possibile percepire, riconoscere ed apprezzare la bellezza anche tramite il tatto? E se si volesse promuovere questa consapevolezza estetica presso chiunque voglia sperimentare tale possibilità, quali strategie si potrebbero porre in essere?

Esploriamo tutta la ricchezza di questi interrogativi con l'aiuto di due tra i più illustri personaggi della cultura italiana moderna, riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo e per la prima volta insieme. Entrambi, pur muovendosi in ambiti assai diversi, si sono posti queste stesse domande, occupandosi degli argomenti in questione, che in questa mostra diventano oggetto di uno specifico approfondimento.

L’esposizione offre dunque l’opportunità per un’ampia e complessa riflessione incontrando il pensiero e i materiali di Maria Montessori e le idee e i lavori originali di Bruno Munari. L’allestimento, a cura di Fabio Fornasari, ha come filo conduttore il tatto, al quale sono ispirati i nuclei tematici che scandiscono il percorso: le forme, i materiali, la pelle delle cose, manipolare e costruire, alfabeti e narrazioni tattili. L'obiettivo dell'iniziativa è promuovere per tutti, nessuno escluso, una significativa esperienza della tattilità dal punto di vista artistico ed estetico.

Del poliedrico artista e designer Bruno Munari saranno esposte oltre 100 opere (tra cui un nucleo importante prestato da Roberto Arioli), e lavori editoriali, che testimoniano come tutto il suo lungo percorso creativo, a partire dagli anni Quaranta del secolo scorso, sia stato sempre caratterizzato da una forte attenzione ai temi della multi-sensorialità - della tattilità in particolare - e dall'impiego a livello artistico di una grande quantità e varietà di materiali naturali e industriali anche a fini pedagogici.

Di Maria Montessori verranno presentati sia il modello educativo, sia i numerosi materiali, con particolare riferimento a quelli inerenti l’educazione sensoriale e della mano, quest’ultima considerata da lei stessa come “l’organo dell'intelligenza”. La mostra è anche un’occasione per celebrare, nel 2020, la ricorrenza dei 150 anni dalla nascita di Maria Montessori. Il percorso della mostra è arricchito da approfondimenti, ambienti e stanze interattive. Gli approfondimenti intendono far conoscere sia i principi culturali ed esperienziali ai quali i due protagonisti hanno fatto riferimento all'inizio e durante il loro percorso professionale, sia alcune applicazioni, sviluppi, riscontri e influenze, che il loro operato ha determinato e sta determinando attualmente.

Tra gli ambienti allestiti in mostra, si troverà la ricostruzione di un’aula montessoriana, oltre ad ambienti interattivi, come “Il bosco tattile” ideato da Munari, dove il fruitore sarà protagonista di coinvolgenti e inusuali esperienze tattili e multisensoriali. Durante il periodo della mostra, con la partecipazione di esperti, saranno organizzati laboratori didattici per le scuole e le famiglie secondo il metodo Bruno Munari e il modello montessoriano nonché workshop e giornate di formazione rivolti ai docenti, educatori ed operatori museali. Sabato 25 gennaio 2020 è previsto un convegno internazionale legato al tema della mostra, con la partecipazione di esperti e illustri relatori.

martedì 29 ottobre 2019

Inaugurato il sentiero dei Cassinelli, i disabili ora possono salire in montagna

BergamoNews del 29.10.2019

BERGAMO. È stato inaugurato nella mattinata di domenica 27 ottobre il sentiero dei Cassinelli che porta alla Baita Carlo Medici ai piedi della Presolana. Il Rotay Club città di Clusone si è impegnato e ha finanziato il progetto per rendere il sentiero accessibile alle persone non vedenti e diversamente abili.

Ad affrontare la salita inaugurale erano presenti due persone non vedenti e una persona su una joelette, uno strumento a metà tra una portantina e una carriola, trasportato di tecnici del CAI di Bergamo.

"Sono molto soddisfatto per questa prima passeggiata lungo il sentiero, una sorta di sopralluogo progettuale – spiega il presidente del Rotary Club città di Clusone, Antonio Gonella -. Federico Zonca, non vedente e titolare della società Happy Vision, ha percorso in compagnia di un amico il sentiero sia in salita che in discesa. Il tutto è andato per il meglio e tante erano le persone presenti, a partire dai rappresentanti del CAI di Bergamo, il Presidente del CAI di Clusone Claudio Ranza, i membri del Rotary di Clusone e alcuni presidenti del Rotary di altri paesi della bergamasca".

Il sentiero 315, con partenza dal Passo della Presolana, è stato soggetto a questa prima fase dei lavori che, in vista della stagione invernale, saranno sospesi. Il lavoro riprenderà nella primavera del 2020. Gran parte degli ostacoli presenti sono stati rimossi.

"Tanta è la carne al fuoco – prosegue Gonella -: abbiamo ottenuto un finanziamento di 5 mila euro per posare lungo il sentiero delle mappe tattili con lo scopo di dare un ulteriore aiuto alle persone non vedenti che vorranno avventurarsi in questa passeggiata immersi tra la natura".

Il progettista dei lavori Pierangelo Oprandi spiega che il primo step dell’opera è ormai concluso: “Il sentiero è stato allargato e ora raggiunge la larghezza di circa un metro; questo consente a due persone, il soggetto non vedente e il suo accompagnatore, di camminare vicine. Sono state mantenute le caratteristiche naturali del sentiero in modo da snaturare il meno possibile la zona: dove c’era roccia è rimasta la roccia e dove c’era argilla c’è ancora argilla”.

Nella primavera del 2020 si proseguirà con la messa in sicurezza delle scarpate; verranno posizionati anche dei corrimano per superare gli ostacoli e dei batti bastone di sezione cilindrica dove la persona non vedente può battere il suo bastone per orientarsi.

"Abbiamo in programma anche il posizionamento di tre stazioni legate ai sensi dell’uomo – conclude Oprandi -: la prima legata al tatto con delle sculture di legno a forma di animale, la seconda legata all’udito per riprodurre e ascoltare i suoni del bosco e la terza una piattaforma con una mappa tattile per poter orientarsi rispetto alla Presolana".

di Gioia Masseroli

lunedì 28 ottobre 2019

Magliana, mostra tattile ispirata al Piccolo Principe

Terzobinario.it del 28.10.2019

MAGLIANA. Dopo la presentazione ufficiale presso la Biblioteca Antonelliana di Senigallia ad Aprile 2019 e l’inaugurazione nella città natale di Saint-Exupéry a Lione (Unadev) in Luglio, la mostra d’arte tattile itinerante della pittrice e scultrice Elisa Latini, intitolata “In viaggio col Piccolo Principe, non si vede bene che con il cuore” è approdata a Roma sabato 26 ottobre negli spazi della società di coworking Homeing, alla Magliana.

La mostra è ispirata agli incontri e ai viaggi del Piccolo Principe e si rivolge a tutti, piccoli e grandi, vedenti, ipovedenti e non vedenti. Il percorso espositivo è una vera e propria “lettura tattile” della storia di Saint-Exupéry. Il visitatore si è ritrovato sin da subito nel ruolo del personaggio principale. I vedenti sono invitati a chiudere gli occhi.

Come il Piccolo Principe è stato trasportato dagli uccelli selvatici, guidati simbolicamente dall’ingresso della mostra all’interno del racconto che si snoda lungo il percorso espositivo.

È stato possibile scoprire degli “esseri” inaspettati attraverso le splendide opere* scultoree in ceramica, gres e porcellana che potrete toccare. I personaggi del testo hanno accompagnato in questo viaggio fantastico: la particolarità dell’esposizione è che Latini ha ritratto i personaggi del racconto con visi di bambini (la rosa, la volpe, l’aviatore, le rose e i personaggi degli asteroidi) astuta metafora a sottolineare la frase del libro “tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano”.

Ecco perché questa mostra d’arte tattile è assolutamente unica nel suo genere. Il percorso espositivo tratta un concetto fondamentale del libro espresso nella frase “Ecco il mio segreto, è molto semplice, non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”… Questo pensiero che gli occhi non sono necessari per “vedere tutto” si ritrova anche nella scelta di avere iniziato il ciclo di esposizioni presso un’importante associazione francese per non vedenti l’Unadev di Lione.

Questo è lo spirito con cui sono state coinvolte anche a Roma varie associazioni per non vedenti. Inoltre, alcuni workshops per vedenti e non vedenti (piccoli e grandi) saranno proposti dall’artista durante il periodo della mostra, che durerà sino al 30 novembre.

Questi gli orari d’apertura per la visita accompagnata (via della Magliana 140): lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19,30/ martedì, giovedì e sabato solo su appuntamento.

Per informazioni contattare il numero 333.248 59 62.

Fondazione LIA cresce

Giornale UICI del 28.10.2019

Entrano l’Associazione Italiana Dislessia e la Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” di Monza. Per la prima volta un’unica organizzazione coinvolge tutte le principali realtà impegnate per promuovere l’accessibilità delle pubblicazioni.

Per la prima volta a livello internazionale, una fondazione riunisce tutte le principali organizzazioni impegnate a garantire l’accesso alle pubblicazioni da parte delle persone con disabilità. Fondazione LIA, no profit creata da AIE – Associazione Italiana Editori con UICI – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, accoglie al suo interno come membri istituzionali l’Associazione Italiana Dislessia (AID) e la Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” di Monza (BIC), due realtà con le quali collabora già da diversi anni.

L’ingresso di AID e di BIC in Fondazione LIA, annunciato dal presidente di AIE Ricardo Franco Levi e dal presidente di UICI Mario Barbuto e deliberato dal consiglio d’amministrazione, è il coronamento di un pluriennale percorso di collaborazione. Per i libri di testo scolastici, nel 2011 è infatti stato ratificato un accordo tra UICI, BIC e AIE che permette tuttora la disposizione delle versioni accessibili per studenti non vedenti e ipovedenti. Dal 2013 un analogo accordo è stato sottoscritto con AID per gli studenti con dislessia.

“Grazie al lavoro fatto in questi anni – ha dichiarato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi – con la collaborazione di 76 marchi editoriali che rappresentano più dell’80% del mercato italiano di narrativa e saggistica, oggi il catalogo gestito da Fondazione LIA offre la possibilità alle persone con disabilità visiva di scegliere tra più di 24.000 titoli, tra cui best sellers, premi letterari, libri per ragazzi, saggi di qualità ed è il più ampio catalogo di e-book, creati accessibili fin dalla loro prima pubblicazione, disponibile a livello internazionale”.

Il presidente di Fondazione LIA e di UICI Mario Barbuto sottolinea: “Da oggi le persone con disabilità fruiscono di una opportunità in più per accedere ai libri, alla cultura e alla conoscenza. Non solo un vastissimo catalogo di titoli accessibili, ma il coinvolgimento delle istituzioni che provvedono agli adattamenti dei testi, in una nuova alleanza tra editori e lettori volta a superare le barriere fisiche e tecniche che ostacolano il pieno diritto di uguaglianza tra i cittadini”.

“Il senso della nostra presenza negli organismi istituzionali di Fondazione LIA – ha dichiarato il Presidente della Biblioteca Italiana per i Ciechi Pietro Piscitelli – va ricercata nella volontà di creare e sviluppare ogni sinergia possibile per affrontare le nuove sfide che la tecnologia propone ai disabili visivi per una vera emancipazione sociale. A nostro parere – conclude il Presidente – la Fondazione LIA rappresenta oggi la più accreditata realtà per consentire a quanti auspicano una cultura senza barriere di lavorare insieme su obiettivi condivisi”.

Sergio Messina, Presidente di Associazione Italiana Dislessia, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di entrare a far parte di Fondazione LIA, con l’obiettivo di lavorare per garantire l’inclusione e il diritto all’accessibilità anche per le persone con disabilità e disturbi della lettura, partendo dalla nostra forte competenza in questo campo, da quanto in questi anni già fatto dalle nostre associazioni e sviluppando insieme anche nuovi progetti”.

In occasione del Cda è stato anche istituito il Comitato scientifico, che avrà il compito di supportare la Fondazione nel raggiungimento della sua missione di permettere a tutte le persone con disabilità visiva e difficoltà di lettura dei prodotti editoriali a stampa di scegliere come, quando e, soprattutto, cosa leggere, favorendone così l’integrazione sociale e la partecipazione attiva al mondo della cultura, della scuola e del lavoro.

Ne fanno parte:

Irene Enriques – Direttore generale Zanichelli che ne sarà anche Presidente
Alessandro Malinverno – Direttore generale ABI Servizi
Andrea Gavosto – Direttore Fondazione Agnelli
Andrea Notarnicola – Esperto di Diversity management e partner di Newton S.p.A.
Mario Giacomo Dutto – ex direttore generale Miur
Barbara Leporini – Dottore di ricerca ISTI CNR in rappresentanza di BIC
Antonella Trentin – Vicepresidente AID

Per saperne di più:


domenica 27 ottobre 2019

Un corso per spiegare ai ragazzi la disabilità

Il Centro del 27.10.2019

Da martedì studenti di Montesilvano e Cappelle a lezione di inclusione sociale e diritti dell'uomo.

MONTESILVANO. Studenti di Montesilvano a lezione di inclusione e di diritti dei disabili. Partirà martedì 29 ottobre un ciclo di incontri promosso dall'Ufficio Disabili del Comune e rivolto agli alunni delle scuole della città adriatica e della vicina Cappelle sul Tavo. In vista della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, in programma il 3 dicembre, una serie di associazioni del territorio fornirà ai ragazzi gli strumenti per affrontare il tema della disabilità in tutti i suoi diversi aspetti. Gli incontri verranno promossi attraverso il supporto di Carrozzine Determinate Abruzzo, che fornirà gli strumenti e il materiale indispensabile a titolo completamente gratuito, l'Unione Italiana Ciechi con la rappresentante Valentina Lanti, l'Angsa Abruzzo Onlus con la psicologa Giulia Coppola per parlare di autismo e dall'organico dell'Ufficio Disabili. Tra i temi trattati: i valori della vita; i diritti umani; l'empatia; la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo; la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità; il nuovo approccio integrato alla disabilità. E ancora, l'attenzione degli studenti verrà focalizzata sugli stereotipi e i pregiudizi, sulla discriminazione, sulle barriere culturali e architettoniche, sulla solidarietà e sull'impegno civico. «Fin dal nostro insediamento abbiamo potenziato l'Ufficio Disabili e questo ci consente di dare risposte importanti alla disabilità su tutto il territorio», ricorda il sindaco Ottavio De Martinis. «Attraverso la cultura si sviluppa la libertà e il rispetto per gli altri. Come primo cittadino sono molto orgoglioso del progetto realizzato da Claudio Ferrante, progetto che il Comune donerà gratuitamente a moltissimi istituti scolastici cittadini per sviluppare una coscienza sensibile e una mentalità inclusiva». Soddisfatta la consigliera con delega alla disabilità, Paola Ballarini. «Ho seguito tutte le fasi di questa iniziativa e sottolineo tutto il valore culturale di un progetto ambizioso e vincente, che verrà trasmesso a tantissimi alunni della nostra città», evidenzia. «Ai ragazzi verrà offerta la possibilità di sperimentare un breve percorso, seduti in carrozzina o bendati, in modo ludico, essi potranno interiorizzare il concetto di barriera architettonica e di accessibilità universale anche sulle dinamiche dell'autismo, toccando con mano le difficoltà che incontrano quotidianamente». (a.l.)

sabato 26 ottobre 2019

Banche: online le audioguide su conto di base, servizi di credito e di investimento

Giornale UICI del 26.10.2019

L’obiettivo è promuovere l’inclusione finanziaria e sociale dei cittadini in un’ottica fortemente inclusiva, nell’ambito del protocollo d’intesa tra Associazione Bancaria Italiana e Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Un impegno che viene valorizzato anche con la partecipazione dell’iniziativa al Mese dell’Educazione Finanziaria.

Le infografiche con informazioni immediate, semplici ed essenziali sulle opportunità offerte dai conti correnti con caratteristiche di base per la gestione delle esigenze bancarie essenziali e sulle principali novità in materia di servizi di investimento e di credito, diventano audioguide anche a supporto delle persone cieche e ipovedenti, grazie al loro format pienamente fruibile. Realizzati da Abi in collaborazione con il Centro nazionale del Libro parlato dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, questi tre agili strumenti sono stati sviluppati per supportare i cittadini nella comprensione delle principali caratteristiche del servizio Conto di base, del nuovo quadro regolamentare dato dal recepimento della direttiva europea MiFID2 sui servizi di investimento, e delle nuove regole europee in materia di classificazione dei debitori in “default” che obbligano le banche ad adottare criteri e modalità più stringenti.

L’iniziativa rientra nel quadro delle azioni previste dal protocollo d’intesa tra Abi – Associazione bancaria italiana e U.I.C.I. – Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Onlus APS, per la realizzazione di attività congiunte e progetti sperimentali di informazione ed educazione finanziaria.

Con la pubblicazione di queste nuove audioguide, si arricchisce il percorso promosso insieme da Abi e U.I.C.I., avviato sin dal 2013, e che si realizza sviluppando iniziative congiunte all’interno di specifici progetti sperimentali che prevedono, tra l’altro, la produzione di audio libri su argomenti di educazione bancaria e finanziaria di interesse per le persone con disabilità visiva. Un impegno, questo per la diffusione delle competenze economiche di base, che vuole rispondere alle esigenze di cultura finanziaria dei cittadini in un’ottica fortemente inclusiva, e che viene rilanciato anche in occasione del Mese dell’Educazione Finanziaria, che si svolge nel mese di ottobre.

Anche questa iniziativa rientra nella collana di audioguide realizzata in collaborazione con l’ U.I.C.I. e lanciata nel 2017.

Le audioguide sono gratuite e in formato digitale. Sono disponibili sul sito dell’Abi al seguente link www.abi.it/Pagine/Mercati/Csr/Protocollo-ABI-Uici.aspx, e dell’U.I.C.I. www.uiciechi.it

venerdì 25 ottobre 2019

Agevolazioni fiscali disabili, detrazioni e IVA agevolata: i certificati necessari

Informazione Fiscale del 25.10.2019

Agevolazioni fiscali disabili, in che condizioni si ha diritto all'IVA agevolata e alle detrazioni su acquisti di mobili o elettrodomestici? E quali certificati servono? L'Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza con la risposta all'interpello numero 422 del 24 ottobre 2019.

Agevolazioni fiscali disabili, in che condizioni i soggetti hanno diritto all’IVA agevolata al 4% e alla detrazione Irpef al 19% e quali certificati servono per beneficiarne? L’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza con la risposta numero 422 del 24 ottobre 2019, seguita all’interpello di un contribuente.

Il soggetto, affetto da grave limitazione dell’autonomia deambulatoria documentata, ha chiesto se avesse diritto all’IVA agevolata ed alle detrazioni sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici per riadattare i suoi spazi domestici alla ridotta mobilità.

L’Agenzia delle entrate ha risposto sia l’agevolazione dell’IVA al 4%, sia le detrazioni fiscali Irpef al 19% sono riconosciute quando sia presentata una certificazione (basata su una valutazione tecnica) che dimostri il collegamento tra la patologia e miglioramenti resi possibili dagli oggetti da acquistare.

In particolare sono considerati miglioramenti quelli che:

- “facilitano l’autosufficienza, integrazione e la comunicazione interpersonale”

Agevolazioni fiscali disabili, detrazioni e IVA agevolata: la documentazione necessaria

Sulle agevolazioni fiscali dei disabili, l’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza con la risposta numero 422 del 24 ottobre 2019.

Agenzia delle Entrate - Risposta numero 422 del 24 ottobre 2019

Agevolazioni fiscali disabili.

Il quesito riguarda i requisiti e la documentazione necessaria per avere diritto all’IVA agevolata e alle detrazioni Irpef previste dall’articolo 15 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 917 del 22 dicembre 1986.
Replicando all’interpello, l’Agenzia delle Entrate ha riassunto il quadro normativo di riferimento e, con la risposta numero 422 del 24 ottobre 2019, ha dichiarato ammissibili sia l’agevolazione IVA al 4% sia la detrazione dell’Irpef a determinate condizioni.

Come riportato nella risposta dell’Agenzia delle entrate si ha diritto all’aliquota agevolata:

- per l’acquisto di tutti i sussidi indicati nei certificati prodotti dal contribuente in allegato all’istanza in quanto si tratta di sussidi che gli “facilitano l’autosufficienza, integrazione e la comunicazione interpersonale”.

In particolare deve essere presentata la necessaria documentazione medica, basata su valutazione tecnica, che certifichi un collegamento tra la patologia e i miglioramenti che apporterebbero i sussidi da acquistare.

Per ottenere l’IVA agevolata al 4%, in base a quanto stabilito dall’l’art. 2, comma 2 del Decreto del Ministero delle Finanze del 14 marzo 1998, occorre dunque:

- il certificato che attesta l’invalidità funzionale permanente rilasciato dall’ASL competente;

- la prescrizione specifica autorizzativa rilasciata dal medico specialista dell’ASL competente dalla quale risulti il collegamento funzionale tra la certificata invalidità e il sussidio in questione.

Per avere diritto alla detrazione Irpef al 19%, invece, è necessaria la documentazione che segue:

- la certificazione che attesta la minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, rilasciata dalla Commissione o da Commissioni mediche pubbliche incaricate ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile, di lavoro, di guerra;

- la certificazione del medico curante finalizzata ad attestare che il sussidio serve per facilitare l’autosufficienza e la possibilità di integrazione della persona disabile.

Agevolazioni fiscali disabili, detrazioni e l’IVA agevolata, il quadro normativo

La risposta numero 422 del 24 ottobre 2019 ha riportato il quadro normativo di riferimento per le agevolazioni fiscali disabili.

Nello specifico sono stati citati i seguenti riferimenti normativi:

- l’art. 1, comma 3-bis), del decreto legge 29 maggio 1989, n. 202. La disposizione prevede l’IVA al 4% per tutti i sussidi relativi a menomazioni permanenti;

- l’art. 2, comma 9, del decreto legge 31 dicembre 1996, n. 669. La stessa aliquota IVA è prevista per i sussidi tecnici ed informatici che facilitino l’autosufficienza;

- l’art. 2, comma 2 del D.M. 14 marzo 1998. Il provvedimento ha reso nota la documentazione necessaria per ottenere l’IVA agevolata (il certificato dell’invalidità funzionale permanente rilasciato dall’ASL competente e la certificazione del medico specialista dell’ASL che dimostri il collegamento funzionale tra invalidità e il sussidio);

- la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 57 del 2005. Viene specificato che l’installazione di strumenti deve consentire al disabile il superamento degli impedimenti dovuti alla condizione;

- la lettera c) dell’articolo 15 del TUIR. Il provvedimento disciplina la detrazione spettante per le spese sanitarie;

- la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 7 del 2018. Sono specificate le tipologie di attrezzatura compresa nell’agevolazione;

- la Legge n.104 del 5 febbraio 1992. Viene disciplinata le misure di assistenza e integrazione delle persone con disabilità.

di Tommaso Gavi

giovedì 24 ottobre 2019

Questioni fondamentali per i cittadini europei con disabilità visiva

Superando.it del 24.10.2019

«Superare la “carestia” di libri in formato accessibile, verificare che tutti i Paesi applichino le norme sul sistema obbligatorio di allarme acustico nei veicoli con motore elettrico, poter esercitare il diritto di voto, negare finanziamenti pubblici ai film senza audiodescrizione e riconoscere l’importanza del Braille, pur nell’era delle nuove tecnologie, sono sfide da vincere per il futuro dei cittadini europei ciechi e ipovedenti»: lo dichiara Mario Barbuto, presidente dell’UICI, in vista dell’XI Assemblea Generale dell’Unione Europea dei Ciechi, che si terrà dal 28 al 30 ottobre a Roma.

ROMA. Sarà quest’anno l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ad ospitare dal 28 al 30 ottobre a Roma, presso il Mercure Roma West Hotel, l’Assemblea Generale dell’EBU (European Union Blind), l’Unione Europea dei Ciechi, evento centrato sul tema Leaving No One Behind: EBU Driving Full Inclusion through the SDGs (“Non lasciare indietro nessuno: l’EBU guida la piena inclusione attraverso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU”). La precedente Assemblea si era svolta a Londra nel 2015 e quella dei prossimi giorni sarà l’undicesima della serie.

A sottolineare l’importanza della tre giorni romana in un momento storico di grandi difficoltà e incertezze è Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI, che dichiara: «Credo che superare la “carestia” di libri in formato accessibile, verificare che in tutti i Paesi vengano applicate le norme sull’AVAS, il sistema obbligatorio di allarme acustico da installare su tutti i veicoli con motore elettrico, la possibilità di poter esercitare il diritto al voto, la concessione da parte degli Stati di finanziamenti alle produzioni cinematografiche accessibili e il riconoscimento in tutta Europa dell’importanza del Braille, nonostante lo sviluppo tecnologico, siano sfide da vincere per il futuro delle persone cieche e ipovedenti del Vecchio Continente».

Nata il 27 agosto 1984, l’EBU è costituita da quarantuno Associazioni che nei rispettivi Paesi tutelano e difendono gli interessi morali e materiali delle persone minorati della vista. L’Italia vi è rappresentata dall’UICI.

L’Assemblea Generale, come accennato, si svolge ogni quattro anni ed è anche l’occasione per il rinnovo dell’organigramma dell’organizzazione. Come le edizioni precedenti, anche quella di Roma si articolerà su tre intense giornate di dibattito, confronto e mostre di ausili che serviranno a fare il punto sulle attività realizzate e sui quelle da programmare per il prossimo quadriennio.

Il 30 ottobre, inoltre, i Delegati dell’Assemblea, insieme a tantissimi soci ciechi e ipovedenti italiani, saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco.

«Si tratta infatti – sottolineano dall’UICI – di un insieme di campagne di sensibilizzazione già ben avviate e di nuove problematiche che stanno venendo alla ribalta, anche se l’elenco non è affatto esaustivo».

Per ulteriori informazioni: ustampa@uiciechi.it (Vincenzo Massa).

mercoledì 23 ottobre 2019

Alunni con disabilità, la Cassazione blinda il Piano Educativo Individualizzato

Il Sole 24 Ore del 23.10.2019

ROMA. Il piano educativo individualizzato, come definito dall'articolo 12 della legge 104/1992 e dal Dpcm 185 del 23 febbraio 2006 (Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap), obbliga l'amministrazione scolastica a garantire agli alunni con disabilità il supporto per il numero di ore programmato, senza lasciare ad essa il potere discrezionale di ridurne l'entità in ragione delle risorse disponibili. Dimodoché, una volta che il Pei sia stato elaborato, l'amministrazione ha il dovere di assicurarne la concreta attuazione, ricorrendo, all'occorrenza, all'attivazione di un posto di sostegno, per rendere possibile la fruizione effettiva del diritto dell'alunno disabile all'istruzione e all'integrazione sociale. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione- Sezioni Unite Civili (ordinanza 2501 dell’8 ottobre 2019), che ha confermato l'ordinanza con la quale il Tribunale di Caltanissetta aveva disposto la «cessazione della condotta discriminatoria» posta in essere da un Comune ai danni di un minore autistico iscritto alla scuola d'infanzia. L'Ente locale, infatti, contravvenendo al Pei, che riconosceva «la necessità di una assistenza alla autonomia e alla comunicazione per 22 ore settimanali», aveva assicurato «massimo di 10 ore settimanali».

La sentenza della Cassazione.

Contrariamente a quanto sostenuto dal Comune, secondo cui sulla controversia avrebbe dovuto pronunciarsi il giudice amministrativo, il Supremo Collegio ha ribadito l'indirizzo giurisprudenziale a mente del quale rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario le controversie concernenti l'accertamento della sussistenza di un comportamento discriminatorio a danno di un disabile (ex multis, Cassazione, sentenza 25011 del 25 novembre 2014). Discriminazione che, nella fattispecie, si è palesata “indiretta”, nel senso definito dall'articolo 2, comma 3, della legge 67/2006 («Si ha discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone», in quanto la riduzione delle ore di sostegno individuate dal Pei ha sortito l'effetto di mettere il minore «in una posizione di svantaggio rispetto ad altri alunni».

di Pietro Verna

martedì 22 ottobre 2019

La Camera ha "scoperto" la discriminazione multipla delle donne con disabilità, di Simona Lancioni

Superando.it del 22.10.2019

Il 15 ottobre scorso la Camera dei Deputati sembra finalmente essersi resa conto delle difficoltà che incontrano le donne con disabilità nell’incarnare simultaneamente nella propria persona due caratteristiche che le espongono a discriminazione.

Quella vissuta dalle donne con disabilità, infatti, non è una “semplice” discriminazione, bensì una discriminazione “multipla”, nella quale le variabili del genere e della disabilità, intersecandosi, finiscono col produrre dinamiche di esclusione che si alimentano vicendevolmente.

Studio, lavoro, opportunità economiche, mobilità, autonomia, assistenza, rappresentazione mediatica, pari riconoscimento davanti alla legge, possibilità di partecipare alla vita politica, esposizione alla violenza di genere, condizioni abitative, accesso ai servizi sanitari, sessualità, genitorialità, esercizio del controllo in molti ambiti della propria vita… sono davvero tante le aree con le quali queste donne sono chiamate a fare i conti.

Il 15 ottobre, dunque, alla Camera dei Deputati sono state discusse e approvate all’unanimità quattro differenti Mozioni presentate da diversi schieramenti, e finalizzate a contrastare la discriminazione multipla che colpisce le donne con disabilità.

Le indichiamo in ordine di numerazione: Mozione 1-00243 (Lisa Noja e altri); Mozione 1-00262 (Francesco Lollobrigida e altri); Mozione 1-00263 (Giuseppina “Giusy” Versace e altri); Mozione 1-00264 (Alessandra Locatelli e altri).

Non si tratta, a dire il vero, di un fulmine a ciel sereno. Si può dire infatti che tutto ebbe inizio l’11 dicembre dello scorso anno, quando, a Roma, nella prestigiosa sede del Senato, si tenne l’incontro pubblico intitolato Donne con disabilità, violenze e abusi: basta silenzi!, promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Un evento al quale parteciparono anche diverse Senatrici e Deputate, tra le quali, appunto, Lisa Noja, che già in quell’occasione, sollecitata dalle argomentazioni esposte, uscì dall’incontro determinata a portare il tema della violenza e della discriminazione multipla nei confronti delle donne con disabilità all’attenzione del Parlamento. Un impegno che ha mantenuto.

Tutte le Mozioni sono introdotte da premesse che richiamano la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (ratificata dall’Italia con la Legge 18/09) e diversi altri atti, studi, deliberazioni di rilievo; tutte mettono in luce le dimensioni (drammatiche), la pervasività e le caratteristiche della discriminazione multipla; tutte prestano un’attenzione particolare al tema della violenza di genere (le donne con disabilità vi sono esposte in una percentuale da due a cinque volte superiore rispetto alle donne non disabili); tutte impegnano il Governo con una serie di proposte che è importante esaminare nel dettaglio.

Dopo la votazione della prima Mozione depositata, quella di Lisa Noja e altri, le altre sono state poste in votazione per le parti non assorbite e non precluse dalle votazioni precedenti. Vediamole disaggregate per temi.

Impegno di carattere generale di contrasto alla discriminazione multipla

È contenuto nella Mozione Noja, nella Mozione Versace e nella Mozione Locatelli.

La prima impegna il Governo a tenere sempre in considerazione la discriminazione multipla cui sono soggette le minori e le donne con disabilità e la gravità delle conseguenze che essa comporta per le loro vite e, conseguentemente, ad assicurare che siano sempre integrate – nella realizzazione delle politiche pubbliche – azioni e misure in tema di parità di genere nonché quelle inerenti alla disabilità.

La seconda propone di avviare tutte le iniziative utili volte a promuovere realmente e concretamente la non discriminazione nei confronti delle donne con disabilità, anche attraverso l’utilizzo delle risorse e dei fondi dell’Unione Europea, e di considerare la variabile del genere nell’approccio alle tematiche legate alla disabilità.

La terza mira ad adottare iniziative per riconoscere adeguata tutela alle donne con disabilità, quale categoria soggetta a discriminazioni multiple e trasversali, predisponendo azioni finalizzate a rimuovere gli ostacoli e i limiti esterni che tuttora si frappongono ad una loro piena inclusione nel tessuto sociale, e ad integrare in maniera biunivoca le politiche pubbliche in tema di parità di genere con quelle relative alla protezione e all’inclusione sociale delle persone con disabilità.

Diritti sessuali e riproduttivi.

La Mozione Noja impegna il Governo a tutelare la dignità e la libertà di scelta e di autodeterminazione delle donne e delle ragazze con disabilità, garantendo loro pieno accesso alle cure mediche, anche con riferimento all’àmbito ginecologico, della salute sessuale e riproduttiva; l’espressione dell’affettività e della sessualità va tutelata prestando particolare attenzione alle esigenze delle donne con disabilità intellettive, cognitive e comportamentali, assicurando loro il supporto di personale sanitario, socio-sanitario e sociale professionalmente formato.

La Mozione Lollobrigida propone di assumere iniziative per garantire l’autodeterminazione delle donne con disabilità, assicurando l’offerta di informazioni, in modo specifico e adeguato alla tipologia di disabilità, per consentire e favorire la libera scelta circa la propria salute, con riguardo anche all’àmbito ginecologico, della salute sessuale e riproduttiva, promuovendo, altresì, iniziative di formazione specifica e aggiornamento del personale medico e dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali.

Diritto alla salute.

Nella Mozione Noja si propone di assicurare che alle pazienti con disabilità siano fornite tutte le necessarie informazioni, con le forme e le modalità adeguate secondo le diverse condizioni di disabilità, per permettere loro di assumere decisioni sulla propria salute e sul proprio corpo senza alcuna coercizione, un obbiettivo, questo, da conseguire attraverso la formazione specifica e l’aggiornamento del personale medico e dei servizi (sanitari, socio-sanitari e sociali) e rendendo pienamente accessibili i relativi servizi e presìdi.

La Mozione Versace impegna il Governo ad adottare le iniziative necessarie per migliorare la fruibilità dei servizi di assistenza sanitaria per le donne con disabilità, laddove gli stessi problemi di accessibilità fisica finiscano per escludere le medesime troppo spesso da misure di medicina preventiva.

Infine, la Mozione Locatelli propone le seguenti azioni: adottare iniziative volte a garantire, sul piano sanitario, pieno accesso alle prestazioni e ai trattamenti da parte delle donne con disabilità, in condizioni di uguaglianza con gli altri cittadini e in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale; valutare l’opportunità di adottare iniziative finalizzate a tutelare la piena libertà di scelta delle donne con disabilità, anche in ambito sanitario, sradicando ogni forma di coercizione e prevedendo, all’interno delle strutture, personale preposto a garantire la loro autodeterminazione, in grado di fornire le necessarie informazioni con le forme e le modalità adeguate in base alle diverse tipologie di disabilità; assumere iniziative per assicurare che gli ambulatori, gli ospedali e la rete dei presidi sanitari e socio-sanitari siano sempre strutturalmente accessibili per persone con disabilità motorie.

Contrasto alla violenza di genere

La Mozione Noja mira a far sì che tutte le ragazze e le donne con disabilità siano sempre poste nelle condizioni di ricevere ogni informazione per sporgere denuncia e adire la tutela giudiziaria nel caso siano vittime di violenza o discriminazione, dando piena attuazione, in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, a quanto previsto dalle «Linee guida nazionali per le aziende sanitarie e le aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza», oltreché promuovendo e monitorando la formazione specifica e l’aggiornamento del personale che, a vario titolo, opera con le vittime di discriminazione che hanno una disabilità. Le peculiari problematiche che devono affrontare le ragazze e le donne con disabilità vittime di violenza vanno considerate e richiedono risposte sia nella fase della denuncia, che nel successivo percorso di assistenza, di cura e di individuazione di percorsi per l’uscita dalla violenza.

La Mozione Lollobrigida propone misure molto simili, ovvero assumere iniziative per assicurare che le donne disabili ricevano tutte le informazioni utili per sporgere denuncia e adire la tutela giudiziaria nel caso siano vittime di violenza o discriminazione e, nell’àmbito della attuazione del «Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne», che siano individuate tutte le azioni atte a rispondere adeguatamente alle specificità ed esigenze delle donne con disabilità vittime di violenza sia nella fase della denuncia che nel successivo iter di presa in carico e dell’assistenza, della cura e del pieno recupero della persona.

La Mozione Versace propone di istituire, all’interno dell’Osservatorio Nazionale sul Fenomeno della Violenza Sessuale e di Genere, un’apposita sezione dedicata all’approfondimento del fenomeno della violenza sulle donne con disabilità. Propone inoltre di valutare l’opportunità di assumere iniziative concrete volte ad agevolare la denuncia dei maltrattamenti subiti dalle donne con disabilità, e a sostenere economicamente e psicologicamente le donne con disabilità vittime di violenza, istituendo percorsi gratuiti di assistenza e supporto e pubblicizzandone l’esistenza; infine, propone di istituire corsi di formazione specifica sul trattamento di casi di violenza subiti da donne con disabilità.

La Mozione Locatelli impegna il Governo ad adottare iniziative per contrastare efficacemente la violenza, i maltrattamenti e gli abusi perpetrati in danno delle persone con disabilità, dedicando particolare attenzione alle donne, quali vittime di discriminazione multipla, e intervenendo secondo le quattro linee di intervento principali della prevenzione, della protezione, del sostegno e della repressione dei reati; ad adottare le iniziative di competenza per garantire che le ragazze e le donne con disabilità si trovino sempre nelle condizioni di poter sporgere denuncia e adire la tutela giudiziaria contro le violenze subite, assicurando piena attuazione di quanto previsto sul punto dalle già citate «Linee Guida nazionali per le Aziende sanitarie e le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza»; ad introdurre, nell’ambito del pure già citato «Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne», azioni di sostegno nei confronti delle donne con disabilità vittime di violenza, garantendo un’assistenza continua a partire dalla fase della denuncia sino al successivo percorso di riabilitazione, di cura e di definizione di percorsi per l’uscita dalla violenza; ad adottare, infine, iniziative per avviare percorsi di formazione specifica degli operatori sanitari e socio-sanitari tenuti a rapportarsi, a qualsiasi titolo, con la persona con disabilità vittima di violenza.

Diritto allo studio.

Se ne parla nella Mozione Lollobrigida, che impegna il Governo a promuovere ogni utile iniziativa finalizzata ad integrare le donne con disabilità all’interno dei sistemi di istruzione ordinari, e soprattutto a porre in essere specifici percorsi di formazione professionale volti a fare acquisire competenze, adeguate alla condizione psicofisica delle donne, che risultino realmente spendibili nel mercato del lavoro.

Un cenno a tale tema è contenuto anche nella Mozione Locatelli che, in un punto dedicato al lavoro, propone anche di adottare iniziative volte a rendere pienamente accessibile il sistema dell’istruzione.

Diritto al lavoro.

Su questo tema la Mozione Noja propone di promuovere l’inserimento lavorativo delle ragazze e delle donne con disabilità, favorendo il loro accesso a forme di flessibilità adeguate alle peculiari esigenze connesse alla specifica condizione di disabilità considerata caso per caso, con particolare riferimento agli orari lavorativi e ai congedi di maternità.

La Mozione Lollobrigida impegna il Governo ad adottare iniziative per garantire il principio della parità di retribuzione a parità di lavoro svolto, anche attraverso l’introduzione di incentivi/sanzioni, contrastando quindi le discriminazioni salariali e garantendo la parità tra donne e uomini, in particolare per quanto riguarda le persone con disabilità.

La Mozione Versace parla di assumere iniziative per promuovere e favorire l’inclusione sociale delle donne con disabilità attraverso un effettivo inserimento nel mercato del lavoro, anche con riguardo ai congedi per maternità e alla flessibilità degli orari, rafforzando la normativa vigente in materia o, se necessario, tramite l’elaborazione di nuove discipline normative.

Infine, la Mozione Locatelli propone di adottare iniziative volte a rendere pienamente accessibile il sistema dell’istruzione e del lavoro alle donne con disabilità, anche attraverso la previsione di forme di flessibilità adeguate e la promozione del lavoro agile ai sensi della Legge 81/17, in maniera tale da garantire la loro piena realizzazione professionale.

Campagne di sensibilizzazione.

La Mozione Noja propone di inserire riferimenti specifici alla discriminazione multipla ai danni delle ragazze e delle donne con disabilità in tutte le campagne di sensibilizzazione relative al tema della parità di genere e della lotta alla discriminazione, diffuse sui media e sui vari mezzi di informazione, nonché nelle iniziative destinate alle scuole su queste tematiche.

La Mozione Lollobrigida prescrive di sostenere campagne di sensibilizzazione e informazione sul tema della parità di genere in riferimento alla discriminazione multipla delle donne disabili, in particolare nel contesto scolastico, anche tramite il servizio pubblico radiotelevisivo, mediante pubblicità sociali, la carta stampata e i social media.

La Mozione Versace impegna il Governo ad avviare un’efficace campagna di sensibilizzazione sui diritti delle persone con disabilità e sulla lotta alle discriminazioni, al fine di fornire maggiore visibilità alla condizione delle donne con disabilità, contribuendo a combattere la discriminazione multipla e i pregiudizi cui sono soggette, nonché a favorire la conoscenza delle normative vigenti in materia.

La Mozione Locateli propone di integrare i temi delle discriminazioni multiple alle quali sono soggette, in particolare, le donne con disabilità nell’ambito delle campagne di sensibilizzazione concernenti la parità di genere, prevedendo un coinvolgimento attivo anche del mondo scolastico.

Accessibilità.

La Mozione Lollobrigida affronta questo tema in due punti. In primo luogo, quando impegna il Governo ad adottare ogni iniziativa necessaria, soprattutto nei settori della sanità, dell’istruzione, dello sport, dei trasporti, della pianificazione urbana e dell’edilizia abitativa, in modo da assicurare la reale accessibilità per le donne con disabilità, intesa, quest’ultima, sia in senso fisico (motoria e sensoriale) che psichica.
In secondo luogo, quando propone di assumere iniziative volte ad utilizzare i fondi dell’Unione Europea per aiutare gli Stati Membri a promuovere l’accessibilità e la non discriminazione nei confronti delle donne e delle ragazze con disabilità.

Sport.

Questo tema è considerato solo nella Mozione Versace, che propone di sviluppare progetti che favoriscano la partecipazione delle donne con disabilità ad attività di carattere sportivo; nonché di valutare l’opportunità di assumere iniziative per prevedere specifici contributi, al fine di facilitare l’inserimento lavorativo delle atlete paralimpiche che si siano distinte per meriti sportivi di livello nazionale e internazionale.

Raccolta dati.

Tale aspetto, pur essendo propedeutico a qualsiasi attività di programmazione politica, è considerato solo in due Mozioni.

La Mozione Noja impegna il Governo a promuovere strumenti e procedure di rilevamento e valutazione della diffusione, della gravità e delle conseguenze del fenomeno della discriminazione multipla ai danni delle ragazze e delle donne con disabilità, nonché dell’efficacia dei mezzi di prevenzione e di contrasto messi in campo dalle istituzioni.

La Mozione Locatelli, dopo avere enumerato le diverse iniziative in tema di contrasto alla violenza, prescrive di valutare l’opportunità di prevedere indicatori per la valutazione dell’impatto delle iniziative adottate e delle relative risorse stanziate, in modo da orientare le future strategie di intervento, garantendo in ogni caso la partecipazione attiva delle Associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità e dei centri antiviolenza.

In un ulteriore punto, la Mozione impegna il Governo a promuovere sistemi di rilevamento e valutazione della diffusione, della gravità e delle conseguenze del fenomeno della discriminazione multipla ai danni delle ragazze e delle donne con disabilità.

Qualche considerazione finale.

È un fatto di grande rilevanza politica che la Camera dei Deputati abbia affrontato il tema della discriminazione multipla che colpisce le donne con disabilità, specie se si considera che non era mai successo prima, ed è certamente rincuorante che vi sia stata un’adesione trasversale agli schieramenti politici. Crediamo che chi ha lavorato per conseguire questo risultato meriti certamente un ringraziamento.

Molte delle azioni proposte, se attuate concretamente, potrebbero davvero migliorare la qualità della vita delle ragazze e delle donne con disabilità. Posto questo, ragionando in termini pratici, possiamo osservare che lo strumento della Mozione è, purtroppo, poco vincolante. Sarà dunque compito delle Associazioni delle persone con disabilità e delle stesse donne con disabilità vigilare perché queste dichiarazioni d’intenti non rimangano sulla carta.

Fa piacere che in almeno una delle Mozioni (Locatelli) sia previsto il coinvolgimento delle Associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità nella programmazione/attuazione delle azioni indicate, mentre lascia quanto meno perplessi che tale riferimento sia assente nelle altre Mozioni. Non è infatti un dettaglio, giacché la partecipazione delle persone con disabilità ai processi decisionali sulle questioni che le riguardano è uno degli elementi cardine della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, e ha, se possibile, un peso ancora maggiore quando la persona con disabilità è esposta a discriminazione multipla (donne, minori).

Molto importante è l’attenzione dedicata al tema della violenza di genere, e le azioni proposte sono tutte pertinenti, fondamentali e urgenti; notiamo però un netto sbilanciamento sul versante della risposta alla violenza, mentre quello della prevenzione è appena accennato nella Mozione Locatelli, quando anche quest’ultimo meriterebbe pari attenzione.

Il complesso delle disposizioni contenute nelle Mozioni può dunque considerarsi esaustivo? Se proviamo ad utilizzare come “lista di controllo” le aree di intervento previste nel Secodno Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea (adottato nel 2011 dall’Assemblea Generale dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, in seguito a una proposta del Comitato delle Donne del Forum stesso), notiamo che mancano diverse voci che avrebbero meritato una trattazione specifica. Ne citiamo solo due a titolo esemplificativo: il tema dei soccorsi nelle situazioni di rischio e nelle emergenze umanitarie (il territorio italiano è sempre più soggetto a terremoti e alluvioni, e anche in questi frangenti le donne con disabilità sono maggiormente discriminate); il tema del pari riconoscimento davanti alla legge che, neanche a dirlo, ha una rilevanza strategica nel contrasto alla discriminazione multipla.

Ci fermiamo qui. Si dice che «Roma non è stata costruita in un solo giorno». Ed è vero. Quando si parla di libertà – e qui di libertà stiamo parlando -, l’importante è iniziare a costruirla. Quello che manca si può recuperare strada facendo, con il necessario e doveroso coinvolgimento delle donne con disabilità. Se anche venissero realizzati solo gli interventi enunciati, sarebbe comunque un buon inizio. Lo faranno?

Simona Lancioni,

Responsabile di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa), nel cui sito questo approfondimento è già apparso. Viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

Per approfondire ulteriormente i temi trattati nel presente testo, oltreché fare riferimento al lungo elenco di testi da noi pubblicati, nella colonnina a destra dell’articolo intitolato Voci di donne ancora sovrastate, se non zittite, si può anche accedere, nel sito del Centro Informare un’h, alle Sezioni La violenza nei confronti delle donne con disabilità e Donne con disabilità.

lunedì 21 ottobre 2019

Il bosco della Reggia sentito con il tatto e l'olfatto

CasertaNews del 21.10.2019

CASERTA. Visitare il Bosco vecchio della Reggia di Caserta con il tatto e l’olfatto. Al via il ciclo di percorsi tattili olfattivi previsti nell’ambito della biennale Arteinsieme, promossa dal Museo Tattile Omero, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il progetto nel Complesso vanvitelliano nasce dalla collaborazione tra Reggia di Caserta, SAAD (Servizio di Ateneo per le Attività degli Studenti con Disabilità e DSA) dell'Università Suor Orsola Benincasa e rete “Napoli tra le mani”. L’obiettivo è favorire l'accessibilità, l'inclusione e la sensibilizzazione alle diversità, favorendo la partecipazione delle persone con disabilità e con esigenze speciali.

La Reggia di Caserta intende promuovere il suo ruolo sociale sul territorio e permettere a più e differenti pubblici, tutti ugualmente protagonisti perché portatori della propria personale esperienza, di godere delle sue bellezze. Il calendario dei percorsi tattili olfattivi nella Reggia di Caserta prevede tre appuntamenti: 25 ottobre, 22 novembre e 6 dicembre. Protagonista il Bosco Vecchio.

Venerdì 25 ottobre, con partenza alle ore 10, dall’ingresso del Parco ci si sposterà nell’area verde che costituiva il giardino annesso alla residenza della nobile famiglia degli Acquaviva, antenati dei Caetani di Sermoneta da cui Carlo di Borbone acquistò il terreno necessario all'edificazione della Reggia a metà Settecento. Il percorso di visita privilegerà gli strumenti conoscitivi di tipo sensoriale quali il tatto e l'olfatto per approfondire la conoscenza degli elementi naturali, storico artistici e architettonici che caratterizzano questo luogo magico. Sarà possibile individuare e riconoscere le specie botaniche più significative attraverso il tatto e l'olfatto con campioni freschi ed essiccati di fiori, frutti, foglie, corteccia e tronchi, e “sentire”, toccandoli con guanti monouso, gli arredi e le sculture in marmo presenti lungo il percorso.

Il percorso di visita avrà una durata di 90 minuti. La partecipazione all’iniziativa (numero chiuso-massimo 50 partecipanti) rientra nel costo ordinario del biglietto di ingresso alla Reggia di Caserta.

Blocnotes mese di ottobre 2019

Scaricabile al seguente link il numero di ottobre del notiziario informativo mensile del Consiglio Regionale Lombardo U.I.C.I., a cura di Massimiliano Penna.

BLOCNOTES OTTOBRE 2019 (formato .doc)

domenica 20 ottobre 2019

Insegnanti di sostegno. Cresce la precarietà, insieme agli alunni disabili

Redattore Sociale del 20.10.2019

Dopo l'annuncio del ministro dell'Istruzione Fioramonti di un'indagine interna sul tema, abbiamo provato a capire l'entità e le ragioni di un settore in cui cresce il precariato. Ianes, docente di Pedagogia e didattica speciale all'università di Bolzano: "C'è un problema di risorse, ma viene considerato anche come un serbatoio a cui attingere".

ROMA. "Troppe cattedre scoperte e molti insegnanti non sufficientemente formati". È questa la ragione per cui il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, nei giorni scorsi, ha annunciato di aver avviato un'indagine interna al Ministero sugli insegnanti di sostegno. Una decisione prontamente commentata anche dall'Anief, l'associazione sindacale nazionale insegnanti e formatori, che ancora una volta lamenta l'eccessivo ricorso ai posti di sostegno in deroga e quindi ad insegnanti precari, mentre il numero degli alunni con disabilità aumenta di anno in anno. Ma la situazione è davvero così critica? Dati alla mano sembrerebbe proprio di sì.

Il tema del sostegno, visto attraverso i suoi dati, è una bella gatta da pelare. Ad oggi, infatti, non è così scontato riuscire a recuperare dati aggiornati su questo mondo e la sonora bacchettata data dalla Corte dei conti al Miur nel luglio del 2018 ne è la prova. Secondo la Corte, "la mancata pubblicazione, dal 2011, della relazione sullo stato delle politiche per l'integrazione, ha determinato di fatto una carenza di informazioni a danno della trasparenza della gestione delle risorse, dell'interdisciplinarietà degli interventi e, più in generale, di una direzione strategica di governo". Per la Corte, inoltre, alla data della relazione era ancora "lontana la realizzazione di un sistema integrato di fonti informative".

Per rendere confrontabile l'andamento del sostegno negli ultimi anni, abbiamo scelto di mettere sullo stesso grafico unicamente i dati provenienti dai Focus di inizio anno scolastico pubblicati dal Miur. Nei documenti degli ultimi quattro anni scolastici, infatti, vengono indicati il numero degli alunni con disabilità nelle scuole statali, quello degli insegnanti di sostegno a tempo indeterminato e il numero dei posti di sostegno in deroga, ovvero gli insegnanti a tempo determinato. Due le tendenze che saltano immediatamente all'occhio: un trend in costante ascesa (comune sia per numero di alunni disabili che per i posti di sostegno in deroga) e un dato sostanzialmente fermo da qualche anno (cioè quello degli insegnanti di sostegno a tempo indeterminato). All'aumentare del numero degli alunni disabili, quindi, non sta aumentando negli ultimi anni quello degli insegnanti di ruolo, ma sta aumentando solo quello dei precari.

Il dato presente nel Focus del Miur in merito ai posti di sostegno in deroga, tuttavia, è da prendere con le pinze perché cambia nel corso dell'anno e diventa mese dopo mese più consistente. "I dati sui posti in deroga sono ballerini - spiega Dario Ianes, docente di Pedagogia e didattica speciale all'università di Bolzano e fondatore delle Edizioni Centro Studi Erickson -. L'area della deroga è quella più aleatoria e flessibile di tutti perché cambia in corso d'anno per un trasferimento, per il fatto che arriva un ragazzo da un'altra scuola oppure perché il Tar chiede di realizzare una copertura totale". Ci sono "tante variabili" sul mondo degli insegnanti di sostegno precari, spiega Ianes, e una di queste riguarda proprio i ricorsi fatti dalle famiglie che possono arrivare a muovere anche migliaia di posti di sostegno non conteggiati a inizio anno. "Non è semplice avere un sistema informatico che controlli tutto - spiega Ianes -, ma ne abbiamo disperatamente bisogno".

Per Ianes, la forte presenza di precari "porta a non garantire la continuità didattica, un grande tema che i genitori sollevano spesso - spiega -. Cambiare di anno in anno o più volte l'anno è deleterio per la continuità e la stabilità di un progetto". Ma perché ad oggi ci sono così tanti insegnanti di sostegno precari? "Sicuramente c'è un problema di risorse - spiega Ianes -, ma pesa anche la farraginosità della macchina burocratica. E poi c'è anche l'idea che un certo serbatoio di precarietà sulla disabilità bisogna averlo perché sono posti che sono costruiti sulle diagnosi. È un contingente "ad personam", in un certo senso, e questa è la sua fragilità strutturale".

La precarietà, però, è soltanto uno dei nodi del sostegno. A rendere più complessa la faccenda c'è anche la mancanza di insegnanti specializzati. Lo sostiene anche l'Istat nel report sull'inclusione scolastica pubblicato a gennaio 2019 (sull'anno scolastico 2017-2018): "Il 36% degli insegnanti per il sostegno viene selezionato dalle liste curriculari poiché la graduatoria degli insegnanti specializzati per il sostegno non è sufficiente a soddisfare la domanda". E i circa 14 mila gli insegnanti di sostegno che si stanno specializzando quest'anno in diversi atenei, non avranno vita facile, almeno per come stanno le cose oggi. "La specializzazione ti abilita - spiega Ianes - ma devi vincere un concorso. Quindi c'è un altro step da fare e bisogna vedere se il Miur predispone concorsi velocemente in modo da mettere in cattedra gli insegnanti che hanno un titolo". Per Ianes, tuttavia, al ministero di Trastevere c'è "movimento" per "accelerare il processo" e ci sarebbero anche "una serie di ipotesi allo studio".

di Giovanni Augello