di Barbara Apicella
La tecnologia a servizio delle persone con disabilità visiva. Per rendere le città (Monza compresa) più accoglienti, sicure e vivibili in completa autonomia anche per chi vive al buio. Il progetto si chiama LETIsmart ed è già stato avviato con successo in diverse città italiane. Non serve molto né dal punto di vista economico che di infrastrutture: non serve spaccare marciapiedi e strade, o installare nuovi semafori e sensori.
In che cosa consiste
Tutto è all’interno di un micro circuito elettronico dal peso di soli 8 grammi che viene integrato in un normale bastone bianco senza inficiare né peso né ergonomia e rendendolo parlante ed interattivo, o in un piccolo scatolotto chiamato “pocket” che la persona può tenere in tasca. Un apparecchio super leggero che si collega con una sorta di radiofaro per permettere all’utente di salire sull’autobus, di attraversare la strada, di entrare negli edifici pubblici, nei negozi, nei bar e nei ristoranti in totale autonomia, anche se non è accompagnato, senza il rischio di salire sul bus sbagliato, di urtare una persona pensando sia il palo del semaforo, di entrare in comune o al ristorante senza sbattere contro la porta.
Chi lo ha progettato
Il progetto si chiama LETIsmart ed è stato ideato e progettato da Marino Attini, ingegnere ipovedente già presidente dell’UICI di Trieste ed oggi componente della direzione nazionale UICI. LETIsmart è un omaggio alla moglie mancata prematuramente alcuni anni fa: Marino non si è arreso e ha deciso di realizzare qualcosa di utile nel nome di sua moglie che potesse migliorare la vita di chi non vede. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi anche all’UICI di Monza, con un confronto anche con l’assessore al Welfare Egidio Riva.
A Monza 2 radiofari: ma ne servono di più
Per volontà dell’UICI di Monza in città sono già stati installati 2 radiofari: uno nella sede dell’UICI e uno alla Biblioteca italiana per i ciechi Regina Margherita, con tutti gli strumenti per eventuali dimostrazioni. “Questo sistema sta prendendo piede in molte città italiane anche grazie all’aiuto dei Lions - spiega Nicola Stilla, consigliere nazionale dell’UICI -. Ci auguriamo che anche l’amministrazione comunale di Monza e/o anche i privati, possano spingere questo progetto ampliandolo a un numero sempre maggiore di strutture e di punti sensibili della città. Nei prossimi giorni contatteremo l’associazione dei farmacisti. Inoltre stiamo collaborando con la Regione Lombardia affinché il bastone bianco non sia completamente a carico dell’utente”
Come funziona
La filosofia alla base di LETIsmart è molto semplice: permettere al non vedente nei piccoli e quotidiani spostamenti (al lavoro, in centro, al bar per la colazione, al ristorante per la cena con gli amici) di muoversi da solo grazie a quella sorta di micro computer parlante inserito nel bastone bianco e che consente alla persona con disabilità visiva di orientarsi per raggiungere un punto preciso anche nel caos di una fermata dell’autobus (magari affollata), di un ristorante all’ora di punta, o ancora per andare all’Inps o in un ufficio pubblico che non conosce
LETIsmart è collegato a un radiofaro che è posizionato sui mezzi pubblici, nei semafori, all’ingresso degli uffici o dei negozi. A una distanza di circa 50 metri il dispositivo si collega con il radiofaro che indica alla persona l’informazione e l’utente, con la semplice pressione di un pulsante, attiva una segnalazione sonora personalizzata e direzionale che gli permette di identificare quel punto preciso, come se un amico lo chiamasse. Nel caso del mezzo pubblico il passeggero schiaccia un piccolo pulsante che c’è sul bastone e prenota la fermata. Viene allertato anche l’autista. E sempre il suono indica al passeggero dove deve andare per salire sul bus.
Lo stesso principio vale per il semaforo, ma anche per l’ingresso nei locali e negli uffici: il segnale indica al cieco la direzione e se la persona deve attraversare la strada, oppure entrare nel locale schiaccia il pulsante, fa suonare il segnale e lo segue senza rischio di intoppi, ma anche di situazioni imbarazzanti.
Tutto questo per rendere le città più vivibili anche per chi è al buio. "La strumentazione funziona ed è di facile apprendimento anche per coloro che hanno poca dimestichezza con le nuove tecnologie – ha spiegato l’ideatore Marino Attini -. Il dispositivo è stato realizzato in modo gratuito e messo a disposizione dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti ed oggi rappresenta la tecnologia standard nazionale”.
Il progetto: la Città del presente
Ma accanto a LETIsmart è stato presentato anche il volume intitolato “La città del presente” che raccoglie un gran numero di informazioni, consigli, suggerimenti e immagini con lo scopo di essere un comodo e semplice strumento di indirizzo alle diverse problematiche. Scritto in modo discorsivo e semplice, raccoglie le esperienze, le osservazioni e la ricerca di tutti i componenti del gruppo di lavoro UICI vita indipendente, che hanno creato quest'opera in oltre un anno di lavoro con l'obiettivo di donarlo a tutte le amministrazioni. Un dono che a Monza ha un significato particolare e che, proprio in questo momento storico, può essere di grande utilità per l’amministrazione impegnata nella redazione del Peba (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche).
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