mercoledì 1 agosto 2018

A spasso con Iubilantes lungo quei percorsi accessibili a chiunque

La Provincia di Como del 31-07-2018

COMO. Si chiama Camminacittà ed è un portale bilingue, unico in Italia, che dal 2009, racchiude mobilità dolce, turismo sostenibile e accessibilità. È frutto di un lavoro di squadra, iniziato grazie ad un "cammino", tra associazione Iubilantes, Uici di Como (Unione italiana ciechi ed ipovedenti), Politecnico e con una vasta rete di collaborazioni e partner (enti pubblici e privati, varie realtà e con la collaborazione di un progetto Interreg). Il sito presenta e fa riscoprire percorsi pedonali urbani, per ora, in otto località. In tutti i dettagli, anche in inglese: descrizione, mappe, tempi, punti di interesse, intersezioni con percorsi, collegamenti ai mezzi pubblici e parcheggi. E dà indicazioni oggettive sulle barriere architettoniche, così ciascuna persona può farsi una sua opinione sulla reale accessibilità. Non si tratta di percorsi certificati o misurati nella loro accessibilità. Il portale presenta, invece, itinerari "lenti" - è riscoprire il mondo come il pellegrino antico - di alta valenza culturale e vengono forniti dati utili, in modo che ogni potenziale utente, possa valutarne l'accessibilità effettiva, cioè il grado di fruibilità da parte di persone con esigenze specifiche. I soci di Iubilantes hanno messo a disposizione la lunga esperienza nei cammini. «Il progetto è iniziato quando Mario Mazzoleni era presidente di Uici, avevamo fatto anche dei viaggi ed iniziato a pensare al tema di come leggere le città - dice Ambra Garancini, presidente di Iubilantes - Con alcune persone di Uici avevamo fatto un'esperienza straordinaria: la mostra "Monumenti da toccare". Poi ci siamo detti "Perché non studiamo le città e facciamo dei percorsi?"». Qui la "scintilla". Poi, come detto, si amplia la rete di collaborazioni. Nell'équipe, tra gli altri, i presidenti di Uici che si sono succeduti. Il sito web è stato certificato come accessibile da soci Uici, che peraltro hanno testato in concreto gli itinerari. «Dal punto di vista umano abbiamo condiviso tanto e anche l'esperienza di costruire insieme i percorsi. - spiega Garancini - È fondamentale, inoltre, il fatto di avere l'esperienza di persone non vedenti ed ipovedenti, che ci ha fatto conoscere molto meglio quello che ci sta attorno, in tanti aspetti». Occorre precisare che nel progetto si tratta di «accessibilità universale», per tutti. Non solo per persone non vedenti ed ipovedenti, che collaborano al progetto. «Il concetto di base è una città per tutti. Un approccio alla città il più inclusivo possibile - conclude - La città, il bello, devono essere per tutti». Significa pensare a qualsiasi potenziale utente dei percorsi, cittadini o turisti. (M.Aia.)


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