SuperAbile INAIL del 22/12/2023
Nuove tecniche chirurgiche e trattamenti delle infezioni oculari potrebbero in futuro essere capaci di riportare la vista a chi l'aveva già perduta.
ROMA. Nel 2015, l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità ha stimato 36 milioni di persone cieche in tutto il mondo e 217 milioni di individui con problemi di vista moderati o acuti.
In base alle definizioni dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità), si parla di cecità quando l'acuità visiva, corretta con le lenti, nell'occhio meno compromesso è inferiore a 1/20. Sono sempre più nel mondo le persone con gravi malattie che possono condurre a una cecità totale.
Negli ultimi anni la ricerca tecnologica ha iniziato a lavorare al compito di trasformare il campo dell’oftalmologia, mostrando le sue soluzioni più innovative per combattere molte condizioni oculari diverse. Le nuove tecnologie hanno permesso un trattamento più rapido delle condizioni meno gravi, e miglioramenti per le malattie che cambiano la vita.
Le menti più creative dell’oftalmologia hanno ricevuto una grande spinta dall’introduzione della tecnologia dirompente. Così tante condizioni e malattie sono state trattate con queste innovazioni sbalorditive.
Second Sight, una società con sede in California, e Retina Implant Ag, una società tedesca, si sono allineate con Pixium Vision, una società francese, e tutte sviluppano impianti protesici visivi che possono restituire la vista ai pazienti ciechi che soffrono di retinite pigmentosa.
In realtà, già nel 2016, sono partite ufficialmente le prime sperimentazioni. Il caso più eclatante è stato quello di una signora britannica, che soffriva di retinite pigmentosa e, secondo quanto riportato dai media, è tornata a vedere grazie all’installazione di u occhio bionico, montato come parte di una sperimentazione presso l’Oxford Eye Hospital nel Regno Unito.
Utilizzando l’innovazione di Second Sight, il primo impianto di occhio bionico per un paziente affetto da Amd è stato applicato dai chirurghi di Manchester, nel Regno Unito, nel 2015. Ray Flynn, 80 anni, ha perso completamente la sua visione centrale, ma grazie all’impianto retinico, ha potuto vedere di nuovo più chiaramente lo schermo del suo computer, anche se l’impianto non sarà in grado di dare una visione altamente dettagliata, ma può aiutare i pazienti a vedere modelli e forme, come cornici di porte e veicoli.
Retina artificiale e impianti cerebrali
Un nuovo dispositivo chiamato Argus II, presentato da Second Sight, è stato realizzato per aiutare i pazienti che soffrono di retinite pigmentosa. Qualche tempo fa, Second Sight ha iniziato a creare una versione diversa del suo dispositivo, questa versione modificata si concentra esclusivamente sulla mobilitazione della corteccia visiva, la parte del cervello responsabile dell’elaborazione delle informazioni visive, invece dell’occhio stesso.
Fornendo impulsi elettrici, il cervello dovrebbe reagire rilevando i modelli di luce. Questa innovazione potrebbe aiutare circa 6 milioni di persone che sono cieche a causa di condizioni come glaucoma, trauma, cancro e retinopatia diabetica.
Un’altra eccitante innovazione è stata portata dall’Istituto Italiano di Tecnologia. Il loro nuovo approccio è quello di trattare la degenerazione della retina con una protesi che viene impiantata nell’occhio.
La protesi servirà a sostituire la retina danneggiata, quindi è fondamentalmente una retina artificiale. L’azienda sta generando questo invece di sviluppare un’innovazione del tipo “occhio bionico”, ma dovrebbe effettivamente consentire risultati simili. La tecnologia sta mostrando risultati promettenti e i primi test sull’uomo dovrebbero essere effettuati molto presto.