Pharmastar del 16/01/2023
MILANO. Nel corso del 77o Convegno della Società Oftalmologica Lombarda, che si è tenuto a Milano il 16 e il 17 dicembre è stata presentata la Rete di Telemedicina Oftalmica di Regione Lombardia per pazienti affetti da minorazioni visive. Un database progettato per low vision therapist in linea con le richieste dei pazienti lombardi, fragili di vista, che hanno difficoltà a raggiungere strutture sanitarie di cura o di terapia.
Uno degli obiettivi da conseguire, assieme a Regione Lombardia, è quello di costruire una rete di professionisti che si occupino della riabilitazione visiva. Questo è un tema che, sia (anche) per la velocità dello sviluppo tecnologico, sia per l’aumentare della vita media delle persone, sta diventando una necessità in risposta a pazienti che perdono autonomia.
È necessario però che la gestione del paziente ipovedente sia standardizzata e che i disabili visivi possano avere il miglior trattamento possibile e siano in grado di conoscere i centri che possano formulare percorsi personalizzati misti chirurgico-riabilitativi. Va proprio in questa direzione il progetto finanziato da RL che ha dimostrato importanti risultati, portando l’80% dei pazienti a un miglioramento della qualità della vita in termini del miglioramento del visus e conseguente recupero dell’autonomia persa a causa della minorazione visiva.
Focus del progetto
La disabilità visiva è infatti il focus del progetto che si snoda con un percorso di presa in carico del paziente ipovedente, volto alla ripresa dell’autonomia del paziente stesso.
Alcune patologie che riducono la capacità visiva interessano l’area centrale della retina, come la maculopatia, con conseguente riduzione dell’acuità visiva. Altre patologie, come il glaucoma e la retinite pigmentosa, interessano il campo visivo compromettendo l’orientamento e la mobilità negli ambienti interni ed esterni.
Talvolta l’unione di varie patologie compromette sia l’acutezza visiva che il campo visivo con una conseguente e marcata perdita di autonomia.
La perdita di autonomia si evidenzia nell’incapacità totale o parziale dei pazienti di svolgere alcune attività come quella di leggere un libro, un giornale, una rivista, le lettere cartacee, le istruzioni dei farmaci, il cucito, le parole crociate, l’utilizzo del pc e di poter visualizzare in maniera corretta gli orari nelle stazioni e negli aeroporti.
Migliorare la qualità della vita di pazienti affetti da minorazioni visive
Il bando per il finanziamento di progetti di innovazione in ambito sanitario e socio-sanitario, che ha finanziato il progetto, ora concluso, della durata di 24 mesi con poco più di 300 mila Euro, ha titolo “Migliorare la qualità della vita di pazienti affetti da minorazioni visive”, ha visto come ente capofila l’ASST Santi Paolo e Carlo e come responsabile scientifico il Prof. Luca Rossetti.
Il Low Vision Team dell’ASST Santi Paolo e Carlo è composto dal Direttore della clinica oculistica il Prof. Luca Rossetti, il Dott. Fabio Patelli responsabile della chirurgia vitreo-retinica, il Dott. Leonardo Colombo responsabile del centro delle distrofie retiniche, il Dott. Gaetano Savaresi specialista in ipovisione e il Dott. Paolo Ferri responsabile del centro di ipovisione e riabilitazione visiva.
Tale progetto ha messo in rete, oltre all’ASST Santi Paolo e Carlo anche l’ASST Lariana (dell’Ospedale) di Como, ASST Spedali Civili di Brescia e l’ASST Papa Giovanni XXIII° di Bergamo. Uno degli obiettivi del progetto è cercare di creare un metodo unico di lavoro e una cartella informatizzata comune tra i quattro enti, al fine di aggiornare anche le linee guida sulle minorazioni visive.
Il software dedicato, realizzato per il Progetto Regionale, ha fornito la base per ottenere uno strumento informatico più dinamico e completo nella gestione del servizio di ipovisione e riabilitazione visiva e ancora più adatto alla condivisione dell’attività ambulatoriale e la collaborazione professionale anche a scopo di ricerca.
Vantaggi della Rete di Telemedicina Oftalmica Lombarda
Con questo progetto di telemedicina si vanno a ridurre gli spostamenti dei pazienti che hanno difficoltà a raggiungere i centri (per ipovedenti), si riducono così anche i costi legati a tutto l’ecosistema familiare, dai pazienti ai caregivers.
Il percorso
Il paziente chiede, al medico di medicina generale la visita oculistica ed il paziente ipovedente, ai sensi della Legge 138/2001 che tutela la disabilità visiva, viene inviato al centro di ipovisione e riabilitazione visiva, dove viene preso in carico, con l’obiettivo di avere un recupero seppur parziale di autonomia e un conseguente miglioramento della qualità della vita.
di Silvia Pogliaghi
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