giovedì 4 maggio 2023

Retinopatia diabetica: che cos’è, cure e prevenzione

Corriere dello Sport del 04/05/2023

Ci sono anche gli occhi tra le possibili “vittime” del diabete. Riconoscerne precocemente segni e sintomi è fondamentale per tenere la situazione sotto controllo.

di Roberto De Filippis

Con il termine retinopatia si fa riferimento a una classe di malattie che interessano la retina, la sottile membrana che riveste la superficie interna dell’occhio. Queste patologie possono avere diverse origini e caratteristiche: possono interessare solo l’occhio o l’intero organismo, possono essere ereditarie o acquisite. Spesso associate a maculopatie, le retinopatie sono abbastanza diffuse. In Italia, tra le forme più comuni di tale malattia c’è la retinopatia diabetica.

LA RETINOPATIA DIABETICA È CONSEGUENZA DI ALTERAZIONI NEUROVASCOLARI.

La retinopatia diabetica è una patologia sistemica, nel senso che il diabete interessa l’intero corpo e ha tra i propri “bersagli” anche la retina. Questa parte dell’occhio è molto vascolarizzata e il diabete ha effetti negativi soprattutto sulla circolazione sanguigna e sui nervi, che sono presenti in grandi quantità nella retina. “Di frequente, alla retinopatia diabetica è abbinata la maculopatia diabetica, il cui segno caratteristico è l’edema maculare diabetico, ossia un eccessivo accumulo di liquidi nella macula, che costituisce la parte centrale della retina. Perciò, dopo la diagnosi di retinopatia diabetica bisogna accertare l’eventuale presenza di maculopatia diabetica” sottolinea il professor Giuseppe Querques, oculista dell’Unità di Oculistica dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano e professore associato dell’Università Vita-Salute San Raffaele del capoluogo lombardo. La retinopatia diabetica può essere la conseguenza sia del diabete di tipo 1 (o insulino-dipendente, che è presente fin dalla nascita) sia del diabete di tipo 2 (o non insulino-dipendente, caratteristico dell’età adulta).

RETINOPATIA DIABETICA: SE TRASCURATA PUÒ FAR PERDERE LA VISTA.

Lo screening della retinopatia diabetica (e la stadiazione della malattia) è utile anche a capire i danni che il diabete sta arrecando agli altri organi, in particolare al cuore e ai reni. La diagnosi precoce è quindi fondamentale per questo motivo, ma anche perché consente di iniziare tempestivamente le terapie, limitando gli effetti negativi del diabete sull’intero organismo e sui singoli distretti corporei danneggiati. Gli screening sono fondamentali soprattutto perché la retinopatia diabetica, al pari della maculopatia diabetica, quando è ai primi stadi può non manifestare alcun sintomo. “Nelle fasi più avanzate si verifica invece un peggioramento della vista, che può essere sia progressivo sia improvviso. Alla lunga, questa malattia può anche portare alla perdita completa della vista” avverte il professor Querques.

RETINOPATIA DIABETICA: NUOVE CURE IN ARRIVO?

Se diagnosticata nelle fasi iniziali, spesso la retinopatia diabetica può essere tenuta sotto controllo e, a volte, anche regredire correggendo gli stili di vita che favoriscono il diabete (scarsa attività fisica, dieta sregolata eccetera) e agendo farmacologicamente sul compenso glico-metabolico, nonché sulle patologie coesistenti, come l’ipertensione arteriosa. Negli stadi più avanzati è invece necessario ricorrere a farmaci da iniettare direttamente nell’occhio, a un intervento chirurgico, al laser o alla combinazione di questi trattamenti. “Per molte forme di retinopatia sono in fase di studio nuove cure che si basano, tra l'altro, sulla terapia genica. A breve, inoltre, potrebbe esserci la possibilità di somministrare i farmaci attualmente in uso non tramite frequenti iniezioni intravitreali, ma attraverso un dispositivo che li rilascia gradualmente, così da alleggerire il carico dei trattamenti” spiega il professor Querques. “Le malattie della retina possono svilupparsi in silenzio e, quando si manifestano, spesso te la fanno pagare in termini di perdita di autonomia e anche del posto di lavoro. È un prezzo troppo alto, lo dico per esperienza personale. Perciò invito tutti a effettuare, almeno ogni due anni, un controllo dall’oculista, non dall’ottico, per esaminare il fondo dell’occhio” raccomanda Massimo Ligustro, presidente del Comitato Macula, l’associazione dei pazienti affetti da retinopatia e maculopatia.

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