domenica 3 settembre 2023

Scuola, docenti di sostegno cercansi

Avvenire del 03/09/2023

MILANO. Il tempo è scaduto e i sindacati dicono che la situazione è grave. Non quanto si temeva circa un mese fa, ma le difficoltà nelle scuole si presenteranno puntuali anche al suono di questa campanella di inizio anno. Già ai primi di agosto le stesse organizzazioni sindacali avevano lanciato l'allarme: l'Ufficio scolastico regionale non sarebbe riuscito a completare le nomine entro la scadenza dell'8 agosto e il via al nuovo anno scolastico sarebbe stato all'insegna del caos, considerando i buchi non solo per le cattedre ma anche nel personale amministrativo, tecnico e ausiliario.

Ora, quasi 30 giorni dopo, a Milano su 3.391 posti vacanti ne sono stati assegnati 2.164 e su 2.960 posti di sostegno ne sono stati coperti 1.023. Considerato che gli Uffici scolastici territoriali sotto organico avrebbero dovuto coprire oltre 10.000 posti in 20 giorni, quindi, il capoluogo lombardo sembra cavarsela ancora una volta meno peggio del previsto. Non mancheranno però i problemi: la maggior parte si vedranno alle elementari seguiti da quelli alle medie e alle scuole dell'infanzia.

Per quanto riguarda il sostegno, ad esempio, le assegnazioni solitamente provocano l'uscita di 800-1200 docenti e tutti i posti scoperti dopo l'esaurimento della graduatoria saranno assegnati a professori non abilitati, che non hanno cioè seguito il corso aggiuntivo e specifico per il delicato incarico.

Proprio all'inizio di agosto il sindacato Uil scuola Lombardia aveva prospettato 20.000 cattedre scoperte di cui 11.654 a tempo indeterminato con sette procedure diverse per formare le graduatorie che ora sono state utilizzate per riempire almeno qualche posto.

Sembra ormai certo però che lo scenario che si prospetta all'avvio alle lezioni prevedrà cattedre senza docenti e scuole che dovranno ricorrere alle graduatorie d'istituto. E alla mancanza di professori si aggiunge quella del personale Ata e dirigenziale che, insieme agli insegnanti di sostegno, sono tra le categorie in una situazione costantemente allarmante. Secondo gli ultimi dati le scuole lombarde che saranno affidate ai reggenti sono circa il 10 per cento, anche se 61 nuovi presidi hanno scelto di lavorare in Lombardia.

Se si pensa che ad inizio agosto i dirigenti scolastici mancanti in regione erano 154 e le nuovi immissioni in ruolo avrebbero dovuto portare a una copertura garantita da una "coda" di graduatoria formata da 156 direttori scolastici - da distribuire però su tutto il territorio nazionale - la Lombardia potrebbe tirare un sospiro di sollievo ma di sicuro non essere tranquilla. Ci saranno infatti ancora una volta istituti scolastici privi di presidi e si dovrà sopperire con le classiche e ormai note reggenze, che vedranno gli stessi dirigenti costretti ad accettare incarichi in più scuole anche contro la loro volontà perché previsto dal contratto. Tutto ciò avviene mentre in questi giorni negli istituti si stanno affrontando le prove di recupero che vedono impegnati studenti e insegnanti.

Mentre alcune scuole, infatti, stanno pensando di ridurre sempre di più o eliminare del tutto i vecchi "esami di riparazione", in altre gli studenti per cominciare l'anno scolastico senza debiti e voti negativi da recuperare hanno dovuto trascorrere l'estate tra libri e ripetizioni.

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Ne mancano quasi 2.000. Situazione più difficile alle elementari. I sindacati: temevamo peggio ma va trovata una soluzione Quando mancano meno di 10 giorni all'inizio dell'anno scolastico, restano scoperte ancora molte cattedre.

Va meglio con i nuovi presidi . Tra pochi giorni parte l'anno scolastico e ancora mancano all'appello numerosi docenti. La situazione più difficile è quella degli insegnanti di sostegno. Ne mancano quasi 2.000. (Ansa)

di Monica Lucioni

I nodi

1. Le cattedre scoperte. Nonostante il piano straordinario di reclutamento varato nei mesi scorsi dal ministero dell'Istruzione, il precariato non cessa di affliggere il mondo della scuola. Sono oltre 200mila secondo i sindacati della scuola i supplenti annuali, ai quali sono da aggiungere quelli con supplenze più brevi.

2. Il sostegno che manca. Per la formazione degli insegnanti di sostegno agli alunni disabili sono a disposizione 29mila posti, ma appena 4.175 al Nord, dove più alta è la domanda di docenti specializzati. «Siamo in un vicolo cieco», denuncia il Misosper (Movimento degli insegnanti di sostegno specializzati). Così anche quest'anno comincerà, per tanti alunni, senza aiuto e senza continuità didattica.

3. Reggenti, non presidi. Il MIUR ha annunciato l'assunzione di 280 nuovi dirigenti scolastici. Ma, attaccano i presidi, ben 411 pensionamenti, «da sempre compensati con altrettante assunzioni, saranno compensati, salvo rinunce, con 210 neodirigenti scolastici: 166 del concorso del 2017 e 44 del 2011. Dei restanti 201, 57 sono proroghe, e ben 144 andranno in reggenza».

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