Agenzia Aise del 21/12/2022
ANCONA. Fondato da Aldo Grassini e sua moglie Daniela Bottegoni, il Museo Omero di Ancona, uno dei pochi musei tattili al mondo nato per promuovere l'integrazione delle persone con disabilità visiva, termina in questi giorni un intenso 2022 che lo ha visto protagonista anche all’estero.
Su invito dell'Ambasciata italiana al Cairo, dell’Istituto di cultura e della Direzione Generale dei Musei Egizi, infatti, Aldo Grassini, Andrea Socrati ed Annalisa Trasatti sono in Egitto, presso il Museo Nazionale e quello greco-romano di Alessandria.
Da ieri, infatti, è in corso la formazione ad un gruppo di docenti ed educatori museali e verrà inaugurato un percorso tattile accessibile anche alle persone non vedenti. Il percorso è nato dalla selezione di opere scultoree per cui il Museo Omero ha prodotto targhe in Braille in arabo, italiano e inglese, oltre ad audioguide fruibili con l’uso delle audio-pen.
Quello egiziano è l’ultimo tassello del 2022 per l’attività di consulenza e formazione a livello internazionale del Museo Tattile Statale Omero.
Ad ottobre, il Museo era in Libano per la seconda fase del progetto "Doors. Please Touch", avviato nel 2018 e volto a promuovere l'accessibilità nei principali musei del paese.
Nello specifico, Andrea Sòcrati, esperto in campo tiflodidattico e tiflopedagogico, ha svolto attività di formazione sulle questioni dell'accessibilità ai beni culturali per le persone con disabilità, a docenti e operatori museali e culturali presso la Biblioteca Nazionale di Beirut. Il progetto è promosso dall'Associazione "Red Oak" di Beirut in collaborazione con il Ministero della Cultura Libanese, l'Istituto Italiano di Cultura di Beirut, il Museo Nazionale di Beirut e il Museo di arte moderna e contemporanea MACAM di Aalita.
In futuro sono previste azioni di scambio culturale sui temi dell'inclusione con i docenti delle scuole libanesi e il coinvolgimento del Liceo Artistico "Edgardo Mannucci" di Ancona.
La realtà del Museo Omero ha colpito anche la regista giapponese Koko Okano, che ha realizzato il film documentario "Le mani toccano il mondo". Koko, che per molti anni si è occupata di gestione museale in Giappone, ha “costruito” il film passando diverso tempo con i fondatori del museo, Aldo e Daniela, ascoltando l'esperienza dello staff, riprendendo le attività del Museo e andando a ricercare esperienze simili in Italia. Il film documentario, audiodescritto e sottotitolato in giapponese, è stato proiettato in prima visione in Giappone al Museo Vangi di Shizuoka, al Kyoto National Museum of Modern Art e al National Art Center Tokyo.
La presenza all’estero del Museo Omero è consolidata anche dalla partecipazione a diversi progetti europei tra cui Invisible, con capofila l’Università degli Studi di Bologna - Facoltà di Architettura, che vede coinvolte realtà culturali di Italia, Polonia, Turchia e Grecia collaborare per rendere accessibile l'arte e l'architettura alle persone con disabilità visiva.
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