mercoledì 29 marzo 2023

Cecità e neuroprotettori. Una speranza dalla ricerca

La Provincia di Como del 29/03/2023

Il glaucoma è la prima causa nel mondo di cecità irreversibile. Un nuovo studio internazionale dimostra l'efficacia dell'uso di citicolina.

Questa patologia è caratterizzata dall'aumento della pressione all'interno dell'occhio che, con il passare del tempo, provoca un danno permanente al nervo ottico. Un nuovo studio internazionale ha dimostrato l'efficacia di un neuro-protettore, la citicolina in soluzione orale, nel miglioramento della qualità di vita dei pazienti. L'obiettivo dei ricercatori è ora quello di affiancarlo alle terapie farmacologiche. «Il glaucoma è una malattia importante sia per l'incidenza sulla popolazione - spiega il professor Luca Rossetti, ordinario di Malattie dell'Apparato Visivo dell'Università degli Studi di Milano e direttore della Clinica Oculistica dell'Asst Santi Paolo e Carlo di Milano, a capo del gruppo di ricercatori che hanno condotto lo studio internazionale - che per gravità visto che, se non trattato, può portare anche a cecità e quindi all'incompatibilità con una vita autonoma». Fino agli stati avanzati della malattia il glaucoma è asintomatico e questo comporta spesso un ritardo diagnostico.

«Nelle fasi iniziali della malattia - prosegue il professore - il difetto del campo visivo, che è la conseguenza della pressione intraoculare elevata, è compensato dall'altro occhio e per questo il paziente non si accorge di perdere la vista».

Una diagnosi precoce, attraverso controlli regolari dell'oculista, è così l'unica arma per rallentare gli effetti di questa malattia che, una volta diagnosticata, può essere trattata con terapie di tipo medico o chirurgico che hanno l'obiettivo di ridurre la pressione interna dell'occhio. «Negli ultimi quindici anni è andata affermandosi la neuro-protezione - conferma Rossetti - questo perché il glaucoma, com'è noto, va a danneggiare le cellule gangliari della retina, che sono le cellule che mettono in comunicazione la retina stessa con il cervello. L'obiettivo dei neuro-protettori è così quello di proteggere la retina e più in generale le vie visive». Questo nuovo trial rappresenta il primo studio al mondo che ha valutato l'effetto migliorativo di un trattamento medico sulla qualità di vita correlata alla vista in pazienti affetti da glaucoma, obiettivo principale della terapia del glaucoma, secondo le linee guida internazionali dettate dalla European Glaucoma Society. Lo studio clinico multicentrico internazionale "The effect of citicoline oral solution on quality of life in patients with glaucoma: the results of an international, multicenter, randomized, placebo-controlled cross-over trial", appena pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Graefe’s Archive for Clinical and Experimental Ophthalmology, dimostra che il trattamento con citicolina in soluzione orale migliora la qualità di vita nei pazienti affetti da glaucoma ad angolo aperto, (open-angle glaucoma, Oag), la forma di glaucoma più diffusa, una neuropatia ottica progressiva che costituisce una delle principali cause di cecità.

«Il trial rappresenta una novità assoluta - conferma il professore - in quanto si tratta del primo studio clinico controllato vs placebo finalizzato a valutare l'effetto di un trattamento medico volto a migliorare la qualità della vita correlata alla visione nei pazienti glaucomatosi, un indicatore importante nella gestione del paziente. L'esito dell'analisi ha raggiunto importanti risultati, con valori più significativi nei pazienti che, all'inizio della sperimentazione, dichiaravano una qualità della vita correlata alla vista più compromessa».

Lo specialista esprime così grande soddisfazione per i risultati raggiunti e di poter portare un messaggio positivo alle persone affette da glaucoma, ma aggiunge: «vorremmo rivolgere un invito a tutti a non sottovalutare l'importanza di una diagnosi precoce, fondamentale per individuare quanto prima il giusto percorso di cura».

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Studio condotto su 155 pazienti. I primi miglioramenti dopo sei mesi

Il trial clinico.

A sperimentare l'utilizzo di questa molecola cinque centri ospedalieri europei Confermata una più agevole gestione delle attività quotidiane che coinvolgono la vista Il trial clinico è stato condotto con la citicolina in soluzione orale, in cinque centri ospedalieri europei, concluso nel 2022, sotto la guida del professor Luca Rossetti, ordinario di Malattie dell'apparato visivo dell'Università degli Studi di Milano e direttore della Clinica Oculistica dell'Asst Santi Paolo e Carlo di Milano.

Per l'Italia, ha partecipato anche il professor Gianluca Manni, Ordinario di Oftalmologia dell'Università Tor Vergata di Roma. Tra gli altri ricercatori europei, il professor Fotis Topouzis, Ordinario di Oftalmologia all'Università di Salonicco e attuale presidente della European Glaucoma Society, la professoressa Ingeborg Stalmans, vicepresidente della European Glaucoma Society e docente di Oftalmologia presso l'Università di Leuven, e Francisco Javier Goñi, Capo del Dipartimento di Oftalmologia dell'Ospedale Mollet di Barcellona. L'analisi statistica La sperimentazione randomizzata, in doppio cieco, controllata vs placebo è stata condotta su 155 pazienti con glaucoma ad angolo aperto, con danno bilaterale al campo visivo. I pazienti già farmacologicamente stabilizzati con ipotensivi in collirio sono stati trattati con citicolina in soluzione orale o placebo.

All'inizio della sperimentazione a tre, sei e nove mesi, i pazienti hanno compilato un questionario (Visual Function Questionnaire-25, Vfq25) validato per la determinazione della qualità di vita del paziente correlata alla funzionalità visiva, composto da 25 voci. L'outcome primario dello studio era la variazione media rispetto al basale del punteggio globale "intra-paziente" in base al questionario Vfq-25, in seguito alla somministrazione di citicolina in soluzione orale vs placebo, alla visita di controllo dei sei mesi. I dati raccolti dal questionario Vfq-25 a sei mesi hanno dimostrato un miglioramento significativo della qualità della vita dei pazienti in relazione alla visione, in seguito all'assunzione di citicolina in soluzione orale, centrando in pieno l'outcome primario predefinito dello studio clinico.

L'analisi statistica dei risultati è stata condotta presso il Moorfields Eye Hospital di Londra che ha confermato le conclusioni dello studio clinico, con un livello di somministrazione di citicolina in soluzione orale, pari a 10ml al giorno (500mg/die di citicolina). Nella quotidianità del paziente, i risultati di questo trial si traducono in una più agevole gestione delle attività quotidiane essenziali che coinvolgono la vista. «Il passo successivo - conferma il professor Rossetti - è di andare a studiare nel dettaglio gli effetti della citicolina sul campo visivo di un numero molto elevato di pazienti, in modo di dimostrare che il neuro protettore deve essere affiancato alla terapia in uso già al momento della diagnosi, in quanto, come dimostrato dal nostro studio, gli effetti sulla qualità di vita del paziente sono importanti». Anni di ricerca Se il trial clinico concluso nel 2022 ha visto il reclutamento di 155 pazienti, per raggiungere gli obiettivi previsti per il prossimo studio è necessario coinvolgere un migliaio di pazienti. Ecco perché oltre ai centri internazionali che hanno già partecipato a questo studio, ne saranno reclutati molti altri. La durata sarà di alcuni anni. «Oggi non esiste una cura definitiva per il glaucoma - conclude il professore - ma quello che si può fare, per evitare che la situazione peggiori, è aderire alle terapie prescritte dall'oculista. Purtroppo, oggi, soprattutto nelle fasi iniziali che sono asintomatiche la compliance del paziente è spesso insufficiente. Fondamentale anche sottoporsi ai controlli e agli esami prescritti, come l'analisi del campo visivo». (F. Gui.)

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