lunedì 24 agosto 2020

Come “guardare con le mani” un fumetto che racconta la vita di Gesù di Angela Bellarte

Superando del 24/08/2020

«Venezia – scrive Angela Bellarte – è sempre una sorpresa, ma ora c’è una sorpresa in più, ovvero, al Santuario di Santa Lucia, la vita di Gesù raccontata in una serie di plastici (diorama) tutti da toccare, realizzati da Francesco Bonvissuto, per consentire anche alle persone non vedenti di gustare appieno questa storia meravigliosa. È infatti come “guardare” un fumetto con le mani, e ritrovarsi direttamente dentro alla storia stessa. Si tratta di un’occasione imperdibile per appropriarsi con le mani di una spazialità e di una profondità che raramente si trovano a portata di tocco».

Venezia è sempre una sorpresa, ma ora c’è una sorpresa in più, ovvero, al Santuario di Santa Lucia, la vita di Gesù raccontata in una serie di diorama (plastici), tutti da toccare.

Ci siamo arrivati quasi per caso; eravamo in visita a Venezia per un paio di giorni, quasi in procinto di ripartire e invece ci siamo imbattuti in questa esposizione nel Santuario di Santa Lucia, che così al volo ci ha incuriosito, perché è sempre difficile trovare qualcosa che sia permesso toccare, in una mostra di qualsiasi tipo, lo sappiamo bene. Quindi siamo andati a vedere di cosa si trattava. Abbiamo così conosciuto l’autore, Francesco Bonvissuto, che ha potuto guidarci lungo tutto il suo percorso espositivo e spiegarci la sua opera, che non potremo più dimenticare.

Ci siamo trovati infatti davanti a una serie di tavoli consecutivi, con un pannello in Braille che spiega quale momento andremo a scoprire. Niente, però, ci ha preparato alla sorpresa successiva, quando abbiamo potuto letteralmente immergerci in un diorama con statuine alte 40 centimetri, paesaggi e ambientazioni dettagliati e di grande impatto.

Maria è inginocchiata nella sua povera casa, e riceve la luce che le annuncia la sua prossima maternità; attraverso tutte le fasi della vita di Gesù, la nascita nella stalla, la discussione con i Saggi nel Tempio, il battesimo nel Giordano, si arriva alla crocifissione e avanti fino alla resurrezione.

Il fatto è che le mani possono davvero esplorare interamente questo quadro tridimensionale, creato come quei quadri che servivano a spiegare il Vangelo a chi non sapeva leggere. È come “guardare” un fumetto con le mani, e ritrovarsi direttamente dentro alla storia.

In primo piano può esserci un ulivo nell’Orto del Getsemani, dove poi scopriamo il Cristo in preghiera, mentre più discosti i tre discepoli che lo accompagnano si sono addormentati; i Saggi nel Tempio, come tutti gli altri personaggi, esprimono con le proprie posizioni i rispettivi stati d’animo e i vestiti sono stoffe ricamate e merletti, frange e lacci di cuoio dettagliatissimi.

Si faccia poi caso all’acqua che dalle mani del Battista scende sul capo del Cristo inginocchiato ai suoi piedi, sgocciolando continuamente, mentre in profondità, all’interno del quadro, si possono immergere le dita in una cascatella.

Si scopra in quale quadro un lampadario in metallo pende dal soffitto, dove i pavimenti sono coperti di tappeti, e si “guardi” la pietra del sepolcro dapprima scostata, poi rotolata via dall’ingresso della tomba, e si esplori la storia che i due quadri raccontano.

La tavola dell’Ultima Cena è apparecchiata, mentre Gesù al centro spezza il pane per i suoi. Quante volte abbiamo sentito narrare questo episodio? Ma trovarselo così vivo sotto le mani trasmette un’emozione davvero difficile da esprimere.

Qualcuno prepara la corona di spine, mentre il Cristo è legato a una colonna per ricevere le frustate, con la folla che lo sbeffeggia e i soldati che mantengono l’ordine, lancia in mano: l’emozione cresce.

Chi ha potuto vedere solo nella propria mente la vita di Gesù, ci si trova immerso: siamo diventati come i personaggi che toccavamo, potevamo praticamente ascoltarli e parlare con loro. Ogni particolare poteva restare impresso nella mente, solido, con una sua profondità e un suo spessore, con il freddo dell’acqua e del metallo, il liscio e il morbido delle stoffe. E anche se non si è interessati alla storia sacra o alla religione, si tratta di un’occasione imperdibile, per appropriarsi con le mani di una spazialità e di una profondità che raramente troviamo a portata di tocco. C’è infatti il senso dei piani differenti, dei personaggi principali posti in rilievo e della successione degli eventi che anche un solo quadro suggerisce, davvero bravo a chi ha studiato la regìa!

Chi avrà poi la fortuna di farsi raccontare la realizzazione anche dall’autore, Francesco Bonvissuto, apprenderà come egli abbia avuto l’idea di creare qualcosa proprio perché anche le persone non vedenti potessero gustare appieno questa storia meravigliosa. Bonvissuto gli parlerà dei materiali e del tempo necessario a preparare l’installazione, senza nascondere nella propria voce tutta la passione impiegata e che sicuramente si ritrova nei vari quadri. Egli stesso, inoltre, ci ha promesso ulteriori lavori e sicuramente aspetteremo con ansia di poter vedere il prossimo.

Vale certamente la pena di visitare anche questo, a Venezia, tanto più che il Santuario di Santa Lucia è nei pressi della stazione dei treni. L’installazione vi resterà ancora per un anno, poi tornerà itinerante. E come già per tutto agosto, sarà aperta anche nel weekend del 29 e 30 prossimi (per prenotare una visita guidata: info@santuariodilucia.it; per approfondire ulteriormente accedere a questo sito).

Ringraziamo Josè Tralli per la collaborazione.

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