Salute del 24/09/2022
Continuano ad affinarsi le tecniche digitali per rendere gli ipovedenti autonomi nell'assunzione dei farmaci, puntando al riconoscimento di immagini e alle informazioni lette poi ad alta voce ai pazienti.
L'alfabeto Braille inserito sui farmaci è stato una rivoluzione per tutti i pazienti ipovedenti e non vedenti, un supporto in più a favore della loro autonomia, anche nell'assunzione dei medicinali. Ma da solo non basta, o meglio potrebbe non bastare, nel caso in cui non si conosca quella scrittura. Per questo c'è chi da tempo lavora a qualcosa di alternativo che, sfruttando le tecnologie digitali, consenta una facile lettura dei farmaci, delle indicazioni su posologia e data di scadenza, sfruttando solo la fotocamera di uno smartphone.
Basta uno smartphone
L'idea di base è abbastanza semplice: sfruttare uno smartphone per inquadrare il codice a barre di un farmaco. Ma è solo apparentemente semplice, perché scansionare un codice a barre può essere complicato per un non vedente. Ecco allora che tecnologie smart per la loro identificazione potrebbero rappresentare un aiuto in più.
È il caso del sistema Scandit, ottimizzato per riconoscere codici barre in condizioni non ideali: da lontano, con poca luce, non allineati alla telecamera. Scandit è stato da poco adottato dalla app Theia per la scansione dei farmaci: tutte le informazioni essenziali, quali nome, dosaggio, scadenza e lotto, sono mostrate sull'interfaccia della app e, soprattutto, lette ad alta voce.
Per ora solo in francese, ma la promessa è che possa essere disponibile presto anche in altre lingue e magari integrata anche a un sistema che aiuti a ricordare quando assumere i farmaci. Va da sé che come app, per funzionare su tutti gli smartphone, serva attivare le modalità di accessibilità adeguate agli utenti ipovedenti.
Confezioni smart
Theia però non è l'unica app né l'unico tentativo di digitalizzare e semplificare l'assunzione dei farmaci per gli ipovedenti. Nell'ultimo decennio, infatti, diversi gruppi di ricerca hanno sviluppato dei sistemi per il riconoscimento digitale dei farmaci, basati su tecnologie diverse, ma tutte che sfruttano sostanzialmente sistemi per l'interpretazione di immagini, eventualmente convertite in testo e, quindi, in voce.
Ci sono stati progetti che prevedevano semplicemente dei sistemi di riconoscimento immagini e altri che invece contavano sul coinvolgimento dei farmacisti, chiamati a etichettare i farmaci con un qr-code. Anche in Italia, con il caso di una farmacia che ha proposto la creazione di un'etichetta in rilievo per essere trovata con facilità, senza bisogno di particolari lettori scanner.
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