martedì 17 ottobre 2023

Il Tesoro di San Gennaro, uno splendore a portata di tutti

Famiglia Cristiana del 17/10/2023

Il museo del Tesoro di San Gennaro, diretto da Francesca Ummarino e con la curatela scientifica della storica dell’arte Laura Giusti, è diventato completamente accessibile. E non parliamo solo dell’abbattimento di tutte le barriere rivolte agli ospiti.

NAPOLI. Le mani di Raffaele si poggiano sulla preziosissima mitra di San Gennaro. Il palmo della mano gli permette di percepirne la grandezza, la forma a pentagono e di capire che ci sono due infule (fasce) che dal retro della nuca scendono sulla schiena di chi la indossa, i polpastrelli invece finiscono nelle scanalature che sembrano ricami, scoprono le pietre preziose e i particolari che la rendono unica. Quelle mani, in cui ci sono gli occhi di Raffaele, tremano dall’emozione. Per la prima volta sta ammirando un’opera d’arte. La famosa mitra di San Gennaro è stata riprodotta in scala 1:1 grazie al progetto che vede il Tesoro di San Gennaro un Museo contemporaneo, accessibile ed inclusivo a tutti i portatori di disabilità.

Raffele ipovedente, preme le mani sulla mitra stampata in 3D, dice che è bellissima e poi curioso, chiede ad una guida tutti i particolari tra cui il colore delle pietre preziose. Lui non ha mai visto i colori, eppure la descrizione della guida è fondamentale: la spiegazione di quella tinta riesce a trasmettere a Raffaele una sensazione precisa. E non è un caso. Maria, la guida che accompagna Raffaele per poterlo aiutare si è preparata seguendo un corso di formazione in cui è stata bendata proprio per comprendere il più possibile le esigenze di chi ha una disabilità.

E così quel "vietato toccare", imperativo che spesso si legge su cartelli dei musei a caratteri cubitali, a Napoli diventa quasi una provocazione e in effetti si sa, quando si ha a che fare con San Gennaro, tutto può essere "diverso’" Così nel museo dove è custodito il suo tesoro le mani diventano lo strumento essenziale per godere della bellezza espressa da oggetti preziosi come la sua Mitra, la collana, gli ostensori, i calici, e la croce episcopale.

“Il nuovo percorso intrapreso dalla Deputazione è sempre di più rivolto al sociale, alla fruizione delle opere che compongono il Tesoro a tutte le categorie, alla realizzazione di un nuovo museo inclusivo” Dalle parole di Girolamo Carignani di Novoli, membro della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro si capisce che il museo del Tesoro di San Gennaro, diretto da Francesca Ummarino e con la curatela scientifica della storica dell’arte Laura Giusti, è diventato completamente accessibile. E non parliamo solo dell’abbattimento di tutte le barriere rivolte agli ospiti, ma anche di quelle che riguardano chi si occupa di raccontare le opere, come i ragazzi del progetto Scintillarte. A contatto con l’arte riescono a superare le loro difficoltà cognitive accogliendo i turisti e facendo loro da guide spiegando la storia dei singoli pezzi del Tesoro di San Gennaro.

“Parliamo di accessibilità e di superamento delle barriere sensoriali, cognitive e architettoniche ma anche di inclusione e naturalmente accoglienza - dichiara Ilaria D’Uva amministratore della società D’Uva, che da ottobre 2021 gestisce il museo su incarico della Deputazione - Napoli è così, accoglie tutti, e la Deputazione, insieme a me, e alla mia azienda, desidera che il Tesoro faccia lo stesso, accogliendo e includendo grandi e piccini, con tutte le abilità, le appartenenze culturali, le lingue, le religioni e gli interessi”. La grande rivoluzione che ha reso il museo completamente accessibile a tutti coloro che soffrono di una disabilità è stata realizzata grazie alla sinergia della Deputazione, della società D’Uva e grazie al supporto della Fondazione Deloitte e dei Fondi della Comunità Europea (PNRR M1C3-3) per la “Rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali nel Museo del Tesoro di San Gennaro”.

Il progetto, comprende non solo la riproduzione in 3D della Mitra ma anche dei pannelli i tattili touchstone per riconoscere le forme della collana di San Gennaro, degli ostensori e degli altri doni dedicati al Santo Patrono, altri pannelli in braille con la descrizione delle sale, videoguide in Lis accessibili grazie ai qrcode e l’ampliamento di “Un Tesoro di audioguida”, (nata a giugno 2022, ideata e prodotta da D’Uva) che si arricchisce di ulteriori 6 lingue (cinese, giapponese, coreano, ucraino, russo e portoghese,) in aggiunta a quelle già presenti (italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco e napoletano). Tutto ciò si aggiunge al superamento delle barriere architettoniche che consente ai visitatori con difficoltà motorie di entrare anche con una sedia a rotelle.

E inclusione vuol dire anche coinvolgere e appassionare i bambini. Per loro la voce che in maniera simpatica e semplice spiega chi era il Santo e la storia di quel grande tesoro prezioso è quella degli attori Patrizio Rispo e Nunzia Schiano. “Ci siamo molto divertiti a registrare la guida per i bambini, loro sono la nostra ricchezza e credo che San Gennaro apprezzi la visita dei piccini - spiega l’attrice Nunzia Schiano - La devozione verso i santi della propria città è un pezzo di cuore, è un emozione che si sente dentro e con questa audioguida si vuole raccontare la nostra cultura, spiegare la bellezza ai bambini”.

E proprio la cultura e l’istruzione sono i punti su cui vuole investire Fondazione Deloitte: “il nostro obiettivo è quello di sviluppare e promuovere iniziative e progetti che abbiano un impatto positivo sulla società – afferma Mariano Bruno, Senior Partner Deloitte responsabile dell’ufficio di Napoli e Consigliere di Amministrazione della Fondazione Deloitte – Valorizzare le eccellenze della città di Napoli significa sia promuovere l’accesso ai luoghi d’interesse artistico e culturale sia garantire percorsi educativi e di orientamento al lavoro per le nuove generazioni”. Un lavoro realizzato anche grazie alla collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli e la Rete Campania tra le mani, e il Centro Regionale di trascrizione Braille della Campania, coordinato da Vincenzo Massa e il SAAD-Suor Orsola Benincasa (Servizio di Ateneo per le Attività degli studenti con Disabilità e DSA).

di Maria Elefante

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