Data Manager del 11/10/2023
Dati e digitale come potente alleato per abbattere le barriere. Franco Lisi, direttore scientifico della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano: «Le persone con disabilità visiva hanno una prospettiva unica e preziosa da offrire al mondo, proprio come tutti gli altri individui»
MILANO. INapertura dell’ottava edizione dell’evento annuale WeChangeIT Forum, Data Manager assegna il Premio Manager dei Dati 2023 a Franco Lisi, direttore scientifico della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano per aver messo il digitale e i dati al servizio dell’accessibilità, dell’inclusione e della comprensione della disabilità visiva, attraverso i servizi erogati dal Centro di Ricerca, Formazione e Consulenza Informatica dell’Istituto, contribuendo a eliminare le differenze che creano svantaggio nella vita delle persone non vedenti, degli ipovedenti, dei pluridisabili visivi.
Nella progettazione dell’inclusione, Franco Lisi ha saputo sfruttare la potenza della tecnologia digitale come alleato per favorire la realizzazione personale e professionale, attraverso percorsi di integrazione scolastica e lavorativa, sociale e culturale. Il Premio Manager dei Dati 2023 attribuito a Franco Lisi è il riconoscimento non solo della sua eccezionale carriera e impegno ma anche del suo contributo appassionato nella promozione dell’uguaglianza delle opportunità e dell’inclusione per le persone con disabilità visiva. La sua storia è un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per migliorare la vita e l’autonomia delle persone, promuovendo allo stesso tempo i valori fondamentali di solidarietà e cultura dell’integrazione.
La procedura di selezione è condotta dalla direzione e dalla redazione di Data Manager sulla base delle informazioni pubbliche dei candidati e delle segnalazioni ricevute nel corso dell’anno
Accessibilità e inclusione
Siamo tutti differentemente abili. Almeno una volta nella vita ci siamo sentiti esclusi da qualcuno o da qualcosa. Per i cambiamenti sul lavoro, nella vita professionale o per ragioni di salute. Per i disabili, questa condizione non è temporanea o transitoria. Per i disabili visivi, il buio è una presenza costante, compagno di tutta la vita, ma non deve essere un ostacolo insormontabile.
«È fondamentale comprendere che la diversità di abilità non dovrebbe mai essere motivo di discriminazione o isolamento» – spiega Franco Lisi. «Le persone con disabilità visiva hanno una prospettiva unica e preziosa da offrire al mondo, proprio come tutti gli altri individui. La tecnologia digitale e i dati sono un alleato potente per abbattere le barriere che impediscono alle persone con disabilità visiva di condividere le loro esperienze e conoscenze con il mondo. Per esempio, le tecnologie di lettura testuale o sintesi vocale consentono alle persone non vedenti di accedere a contenuti digitali come libri, articoli online e documenti, aprendo loro le porte all’informazione e all’istruzione. I dispositivi di riconoscimento vocale e assistenti virtuali possono aiutare a semplificare le attività quotidiane, come l’invio di messaggi o la gestione dell’agenda. Inoltre, la raccolta e l’analisi dei dati possono essere strumenti preziosi per identificare le sfide specifiche affrontate dalle persone con disabilità visiva e sviluppare soluzioni personalizzate per migliorare la loro qualità di vita. Questi dati possono alimentare la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica e la creazione di servizi più inclusivi. La società deve lavorare insieme per rimuovere barriere e creare un ambiente inclusivo in cui tutti possano contribuire pienamente e realizzare il proprio potenziale».
In questo contesto, è importante promuovere l’accessibilità in tutti gli aspetti della vita, dall’istruzione e l’occupazione al design degli spazi pubblici e dei prodotti. Gli strumenti tecnologici, come le applicazioni e le tecnologie assistive, possono svolgere un ruolo fondamentale nell’eliminare gli ostacoli che impediscono alle persone con disabilità visiva di partecipare attivamente alla società.
«La diversità di abilità arricchisce la nostra comunità e ci insegna l’importanza della comprensione dell’altro e dell’empatia» – continua Franco Lisi. «Ogni individuo merita rispetto e opportunità, indipendentemente dalle proprie abilità o disabilità. Siamo tutti sulla stessa barca, e solo abbracciando la diversità e promuovendo l’inclusione possiamo navigare insieme verso un futuro migliore per tutti. L’accessibilità digitale e l’inclusione sono obiettivi fondamentali per la nostra società. Non importa quanti siano i disabili: ciò che conta è il principio delle pari opportunità. La tecnologia può essere un alleato potente, ma solo se usata con coscienza e umiltà. È un percorso lungo e impegnativo, ma è un percorso che dobbiamo intraprendere. L’inclusione è un ideale che richiede sforzo costante, ma rappresenta la spinta per una società più equa, giusta e inclusiva per tutti».
Per abbracciare appieno l’accessibilità digitale e l’inclusione, dobbiamo investire nell’informazione. «Con un pizzico di umiltà in più – sottolinea Franco Lisi – per mettersi in ascolto dell’altro, per capire il suo mondo. La conoscenza specifica è la chiave per comprendere le sfide affrontate dalle persone con disabilità e per sviluppare soluzioni personalizzate. La tecnologia può essere un valido strumento, ma deve essere implementata con sensibilità verso le esigenze personali. Dobbiamo metterci nei panni degli altri per capire il loro mondo e le loro esigenze. L’inclusione non è un punto di arrivo, ma un percorso. Essere inclusi significa non solo condividere gli spazi fisici ma anche partecipare attivamente alla vita quotidiana, come partecipare alle lezioni, muoversi autonomamente e condividere esperienze».
Una storia di innovazione e inclusione
La storia dell’Istituto dei Ciechi di Milano è collegata a doppio filo alla storia di Milano e dei suoi cittadini che lo hanno sostenuto sin dal 1840. La fondazione risale al 1836 e ha un nome di risonanza: Michele Barozzi. Nel 1864, l’Istituto di Milano adotta, primo in Italia, l’alfabeto “Braille”, un passo fondamentale nell’istruzione dei non vedenti. Il 12 ottobre 1892, l’Istituto trasloca dalla sua sede originale di Porta Nuova a quella definitiva di via Vivaio.
Progettata dall’architetto Giuseppe Pirovano, la sede è inaugurata il 3 novembre 1892 con l’obiettivo di accogliere i giovani non vedenti e fornire loro un’istruzione adeguata. Nel 1926, l’Istituto dei Ciechi è designato come Istituto Scolastico e posto sotto il Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1939, si istituisce la Scuola di Avviamento Professionale per i non vedenti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa del pericolo dei bombardamenti, l’Istituto è evacuato nel 1943. Riapre le sue porte nel 1946, riprendendo l’anno successivo la normale attività.
Negli ultimi decenni, numerosi cambiamenti hanno rinnovato e potenziato le attività dell’Istituto, orientandole verso servizi più in linea con i moderni concetti di assistenza e istruzione. L’Istituto si impegna attivamente nell’integrazione scolastica e lavorativa, sociale e culturale dei non vedenti, degli ipovedenti e dei pluridisabili visivi, e nell’assistenza degli anziani con disabilità visiva, promuovendo valori di uguaglianza delle opportunità, autonomia e solidarietà attraverso investimenti in ricerca e innovazione tecnologica.
Chi è Franco Lisi
Attualmente, direttore scientifico della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano, Franco Lisi ricopre il ruolo di direttore generale di INVAT (Istituto Nazionale Validazione Ausili e Tecnologie) e dal 2021 è presidente della Casa del Cieco Monsignor Gilardi di Civate (LC). Consigliere Regionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. La Direzione scientifica, unitamente ad altri servizi offerti dalla Fondazione, opera a favore del lungo processo di integrazione e inclusione nel mondo della scuola, del lavoro e della società dei non vedenti. È responsabile della famosa mostra/percorso Dialogo nel Buio, allestita da dicembre 2005 presso l’Istituto, che in oltre 15 anni ha registrato oltre 3 milioni e mezzo di visitatori. La mostra, oltre a richiamare l’attenzione sul valore delle differenze, sviluppa nei visitatori una consapevolezza sull’importanza dei 5 sensi e sulle capacità emotive, particolarmente necessarie nella vita di tutti i giorni e nel mondo del lavoro. Per conto della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano siede a diversi tavoli della Pubblica amministrazione e partecipa a convegni nazionali e internazionali in qualità di relatore sulle più svariate tematiche: dall’area educativa, all’inserimento nel mercato del lavoro delle persone con disabilità visiva, dalle problematiche che riguardano l’autonomia alle attività di ricerca nel campo delle tecnologie avanzate. La sua predisposizione al dialogo e all’apertura verso l’altro influenza tutti i suoi collaboratori. Lisi ritiene, che la sinergia e la rete di competenze multidisciplinari costituiscano un valore inestimabile, l’unico capace di alimentare una buona dose di ottimismo per affrontare con entusiasmo il futuro. Franco Lisi, ha frequentato la scuola dell’obbligo presso l’Istituto dei Ciechi di Milano. Ha conseguito il diploma di maturità classica presso il liceo Manzoni di Lecco. Ha lavorato in qualità di programmatore di elaboratori elettronici, analista e capo-progetto in una società di sviluppo software in giovane età. Ha conseguito la laurea in sociologia presso l’Università degli Studi di Urbino con lode e una seconda laurea, sempre con lode, in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Macerata, nell’anno 2013.
WeChangeIT Award – Manager dei Dati 2023
Il Premio “Manager dei dati” intende valorizzare le eccellenze professionali che hanno saputo innovare prodotti, servizi, processi e metodi di lavoro all’interno delle loro organizzazioni, coniugando capacità manageriali, creatività, inclusione e scienza dei dati. La procedura di selezione è condotta dalla direzione e dalla redazione di Data Manager sulla base delle informazioni pubbliche dei candidati e delle segnalazioni ricevute nel corso dell’anno.
di Giuseppe Mariggiò
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