domenica 24 maggio 2020

Fase 2 a Varese: per i visitatori del museo un trattamento con i guanti

Il Giorno del 24.05.2020

Il museo tattile pronto a riaprire: protezioni monouso per toccare le opere esposte e distanziatore artigianale.

VARESE. Alcuni hanno già riaperto in questi giorni, altri si stanno preparando per tornare ad accogliere presto i visitatori. Dopo il lockdown i musei del Varesotto tornano attivi. Tra questi c'è anche il Museo Tattile di Varese, dove si sta lavorando in vista della riapertura. La data non è ancora ufficiale, ma dovrebbe trattarsi di sabato 30: verrà comunicata sul sito e sui social. La responsabile Livia Cornaggia e la sua squadra sono al lavoro per predisporre le sale in modo da garantire visite in sicurezza.

Come vi state attrezzando per la ripartenza?
«Innanzitutto abbiamo deciso di dotarci di un termoscanner. Non è tra gli obblighi previsti dalle indicazioni del ministero, ma abbiamo pensato fosse uno strumento per rassicurare i visitatori sul fatto che la visita sia sicura. È un modo per prestare maggiore attenzione a chi ci viene a trovare».

Come funzionerà dal punto di vista pratico?
«È un'operazione molto veloce, questione di qualche secondo. Chiederemo un po’ di pazienza ai visitatori, e per i bambini cercheremo di usarlo come un gioco. Chi avrà una temperatura superiore ai 37,5 gradi non potrà entrare». La visita al museo invece come cambierà? «Nel nostro museo le visite sono guidate: le persone si muovono ad occhi chiusi o bendate, accompagnate dalle guide. Ci siamo posti perciò il problema di come poter garantire il corretto distanziamento. Abbiamo quindi progettato un distanziatore artigianale, fatto in legno. Si tratta di una specie di manubrio con un manico: da una parte lo tiene la guida, dall'altra lo afferra il visitatore con due mani. In questo modo si ottiene una distanza anche superiore a quella prevista».

Il museo è basato sul senso del tatto: che accorgimenti di sicurezza prenderete?
«Essendo un museo tattile i visitatori devono poter continuare a toccare i modelli presenti. All'ingresso metteremo a disposizione gratuitamente e obbligatoriamente guanti usa e getta, per adulti e bambini. I visitatori li indosseranno all'inizio della visita, e in questo modo avremo la garanzia che le superfici vengano toccate solo da guanti appena indossati e quindi puliti».

Altri accorgimenti?
«Ci saranno in ogni caso soluzioni in gel per la disinfezione delle mani, e chiediamo attenzione al mantenimento del distanziamento sociale. A questo si aggiunge ovviamente l'obbligo dell'uso delle mascherine. Vogliamo che la visita sia un'esperienza rilassante e non rischiosa».

Le visite avverranno su prenotazione?
«No. Regoleremo gli accessi in base al numero di persone presenti. Abbiamo la fortuna di trovarci in un bellissimo parco e chi dovesse trovarsi ad aspettare può nel frattempo godersi una passeggiata. Ogni nucleo familiare avrà a disposizione una guida per la visita, come già avveniva in epoca pre-Covid».

Quale risposta vi aspettate dai visitatori?
«È davvero un bel punto di domanda: è difficile dire se vincerà la voglia di riprendere il passo con una vita normale o se prevarrà la paura».

Quanto ha pesato questa lunga chiusura?
«Per un piccolo museo come il nostro che si basa solo sulle proprie risorse è stata una situazione drammatica. La chiusura ha pesato tantissimo, soprattutto perché è avvenuta in concomitanza con l'avvio dell'attività didattica delle scuole a primavera. Tutta la stagione è saltata, così come perderemo i laboratori con i campi estivi, oltre a tre mesi di biglietti di ingresso».

di Lorenzo Crespi

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