martedì 12 maggio 2020

Lettera di Mario Barbuto

Alla struttura “Rapporti con le Associazioni”, servizio di assistenza di Rete Ferroviaria Italiana
e p c. alla Ministra dei Trasporti Paola De Micheli
al Comitato Esecutivo FAND
alla FishOnlus

Gent.mi,

abbiamo apprezzato molto la continuità di presenza del servizio di assistenza ai viaggiatori a ridotta mobilità anche durante il periodo dell’emergenza più acuta, così come la volontà di tutelare adeguatamente la salute e la sicurezza degli operatori e degli utenti, mediante l’adozione di misure adeguate di protezione.

Ci risulta invece incomprensibile l’adozione di tali misure da parte vostra, senza che abbiate avvertito la necessità e il dovere di consultare le Associazioni rappresentative delle persone con disabilità, contrariamente alle abitudini e alle buone pratiche che hanno sempre contraddistinto la vostra azione.

Ricordate l’affermazione di principio “mai più sopra di noi senza di noi”?

Quell’affermazione che dovrebbe rappresentare la via maestra dei rapporti con il mondo della disabilità che voi avete sempre mantenuto e che, inopinatamente, avete invece tralasciato proprio in questa circostanza, quando forse sarebbe stato ancora più importante di sempre ricorrere alla consultazione e alla concertazione.

Il vostro comportamento inaccettabile ha causato in tanti di noi disappunto, mortificazione e sconforto, dandoci quasi l’impressione di essere ridotti al ruolo di oggetti trasportabili, privi di qualsiasi dignità umana da riconoscersi alla persona.

Signori, le centinaia e centinaia di Persone a Ridotta Mobilità che viaggiano ogni giorno lungo le linee della rete ferroviaria italiana non sono dei diportisti un po’ annoiati che si muovono per diletto, ma il più delle volte lavoratori, studenti, malati; esseri umani in movimento per ragioni di salute, di servizio, di impegno sociale che meritano rispetto e dignità. Quei sentimenti che avete sempre mostrato e che avete purtroppo irragionevolmente abbandonato ora, quando avete ideato e attuato le misure di cautela concomitanti con la ripartenza del 4 maggio scorso senza aver degnato le Associazioni di rappresentanza di un minimo di interlocuzione costruttiva.

Ebbene, in applicazione dei princìpi e delle norme della convenzione ONU (UNCRPD), della Carta costitutiva europea, della Costituzione italiana, ma soprattutto nel rispetto del buon senso e dell’intelligenza di tutti, nella mia funzione di Presidente Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e del Forum Italiano della Disabilità, sono a chiedere formalmente la convocazione immediata del tavolo di concertazione per sottoporre a esame e a modifica le regole da voi poste in essere che appaiono, in qualche caso, immotivate, irragionevoli, incomprensibili, inutili.

Intendo riferirmi tra l’altro, ma non solo, ad alcune procedure in atto per garantire il “distanziamento” quali l’uso coercitivo di carrozzina e carrello elevatore, il trattamento non conforme riservato ai cani guida, la definizione dei punti di incontro per l’inizio del servizio di assistenza, la modifica dei tempi di anticipo della prenotazione.

Sono certo che non vorrete disattendere questa mia sollecitazione che è poi la sollecitazione di tutte le Associazioni, ma soprattutto dell’utenza che esige attenzione e pretende il rispetto dovuto alle persone.

Confido pertanto in una pronta convocazione del tavolo di confronto, anche in modalità a distanza, per definire, tutti insieme, le regole che dovranno accompagnare questa fase pur faticosa che stiamo attraversando, rispettose della salute, della sicurezza e della dignità degli operatori di assistenza e degli utenti.

In attesa di sollecita e positiva risposta…

Mario Barbuto
Presidente Nazionale UICI e FID
Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti
Forum Italiano della Disabilità

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