sabato 12 marzo 2022

I longobardi e quell'invasione inclusiva da «toccar con mano»

BresciaOggi del 12/03/2022

BRESCIA. Previsti sette modellini in scala E tramite colori, materiali e braille è possibile riconoscere i singoli monumenti esposti. «Toccar con mano i longobardi» è una mostra inclusiva, un fiore all'occhiello del patrimonio artistico bresciano oltre che un orgoglio nostrano. Perché questa esposizione, che tocca varie città italiane del sito seriale Unesco «I Longobardi in Italia», è stata progettata dal vicesindaco Laura Castelletti quando era alla presidenza del biennio dell'associazione «Italia Langobardorum. Il progetto «racconta i longobardi oltre ogni barriera», ha commentato la stessa Castelletti presente alla cerimonia di inaugurazione al museo di Santa Giulia.

Fino al 29 maggio è possibile seguire questo percorso artistico che «risolve il problema dell'accessibilità ai luoghi dell'arte da parte dei non vedenti perché rende possibile l'ingresso nei monumenti con tutti i sensi», ha spiegato Aldo Grassini, presidente del museo tattile Omero di Ancona che ha collaborato alla creazione e alla diffusione di questa mostra.

La proposta è formata da sette modellini tridimensionali in scala dei monumenti che rappresentano il sito seriale longobardo e sette modellini relativi alle aree in cui sono situati i monumenti. Brescia, Cividale del Friuli, Castelseprio, Spoleto, Campello sul Clitunno, Benevento, Monte Sant'Angelo sono le sette aree riprodotte nella sala di Santa Giulia con i modellini dei monumenti esposti insieme in un primo pannello, ma poi il percorso «prosegue città per città, con il plastico della città, su cui l'area del sito longobardo è evidenziata con un colore ma anche con un materiale diverso al tatto e, ancora con un ulteriore colore e materiale, è distinto il singolo monumento», spiega Francesca Morandini, una delle curatrici del progetto.

Per entrare nello specifico bresciano: all'inizio c'è il modellino della basilica di San Salvatore, poi la planimetria della città in bianco e con un senso tattile, in rosso l'area longobarda con un suo senso del tatto apposito e in nero e ulteriore tocco differente il focus sulla basilica di San Salvatore. A seguire infine il modello stesso della basilica mostrato aperto. Lo stesso format per le altre aree italiane. Il tutto arricchito da pannelli di spiegazione in italiano e in braille, con un video nella lingua dei segni per i non udenti e audio descrizioni da ascoltare tramite Nfc e Qr code, nonché un catalogo in Braille e uno in large print. Le descrizioni audio si devono all'interpretazione degli attori della compagnia teatrale dei detenuti del carcere di Spoleto. La tappa bresciana della mostra è supportata dalla collaborazione con la sede di Brescia dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (Uici) e prevede una serie di laboratori e attività didattiche e una conferenza in calendario il 23 marzo a cura della stessa Morandini (dettagli su date, orari e costi su www.bresciamusei.com).

«Questo bellissimo progetto espositivo è un esempio eccellente di proposta aperta alla partecipazione e all'inclusione», ha dichiarato Francesca Bazoli, presidentessa della Fondazione Brescia Musei. Il direttore Stefano Karadjov ha ricordato che l'evento «è un interessantissimo sviluppo della stessa sezione longobarda del museo di Santa Giulia, motivo per cui questo progetto è un ulteriore tassello nella costruzione del mosaico dell'identità culturale bresciana su cui la Fondazione sta lavorando da alcuni anni».

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