La Nuova Ferrara del 21-02-2019
Nello scorso fine settimana, per un solo centesimo, è arrivato il successo nella 9ª edizione della Lessinia-Sport del Rally Valpatena.
L'avventura. Un centesimo di secondo, un punto di penalità: un distacco che in una gara di regolarità fanno la differenza. Una vittoria che arriva dopo molti piazzamenti nelle manifestazioni più blasonate, in una carriera costellata di partecipazioni a tre edizioni della Mille Miglia. È il ferrarese Leonardo Fabbri, anima del Trofaglio, in equipaggio con Sonia Cipriani a fare sua la 9ª edizione del LessiniaSport, organizzata dal Rally club Valpatena, compreso il primato nella 4ª divisione a bordo di una Volvo 144S del "Progetto MITE" (acronimo di Miteinander, Insieme, Together, Ensemble) che permette ai navigatori ipovedenti o non vedenti di prendere parte a una manifestazione motoristica di alto livello, con road book e note tradotte in braille. Fabbri, come nasce la sua passione per la regolarità auto? «Ho iniziato nel 1998 grazie a Onofrio e Carla Colabella (antesignani della regolarità auto a Ferrara; ndr) e a Cesare Borsetti che ereditò da loro la guida della Scuderia San Giorgio. E fu proprio con Borsetti che scoprii il rally per agenti e rappresentanti di commercio e presi parte al primo campionato italiano della categoria. In seguito conobbi Dario Bernini e iniziai a cimentarmi con gli strumenti di precisione». Il suo primo strumento fu il "Bora" della Digitech, azienda leader del settore guidata dall'imprenditore e pilota, vincitore di tre edizioni della Mille Miglia, Luciano Viaro e di cui oggi ricorre la scomparsa...«Con Alessandro Gamberini presi parte alla mia prima Freccia Rossa e da Viaro, nel 2004, ereditai il sedile di pilota nel progetto MITE e da allora mi hanno affiancato, nelle regolarità sport, un navigatore non vedente o ipovedente con cui fare equipaggio». Cosa significa correre con un navigatore che "legge" le note durante le prove speciali in "Braille" seguendole con il dito? «Molto affiatamento, molta unione, molto lavoro per preparare una gara lunga in cui si corre dalla mattina alla sera. Quando si fa equipaggio con un ipovedente ogni volta che affrontiamo una curva io dico al navigatore "fatto" e lui è pronto per chiamarmi la nota successiva. Proprio per il navigatore ho creato un apposito pulsante che ho installato sul poggiapiedi in modo che possa autonomamente, in prova, azzerare lo strumento e farlo ripartire per il settore successivo». Lo scorso weekend con Sonia Cipriani è arrivata la prima vittoria in un rally storico. «È stata una emozione fortissima sia per me che per lei, perché entrambi eravamo alla nostra prima grande affermazione in una gara di regolarità sport. Abbiamo preso il via in 70 equipaggi, corso dalle 11 fino alle 21, percorso 190 chilometri; abbiamo affrontato 65 prove speciali, di cui 9 lunghe fino a 12 chilometri, ma alla fine, per un centesimo, siamo saliti sul gradino più alto del podio». (Fe.Ac.)
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