Il Corriere della Sera del 15.07.2019
Ha perso la vista all’età di 18 anni a causa del glaucoma. In sella al suo cavallo, Indagato di Gallura, indossa un caschetto speciale e via radio segue le indicazioni dell’istruttore.
FIRENZE. È un fantino cieco che gareggia contro cavalieri che ci vedono benissimo. E vince. Si chiama Fabio Ulivastri e, in sella al suo Indagato di Gallura (già cavallo del Palio di Siena e suo compagno di avventure sportive dal 2013), partecipa a maratone di endurance equestre sui 30 km. Lui preferisce partecipare a gare tout court, non paralimpiche. Lo fa perché l’endurance non è ancora una disciplina dei giochi olimpici per atleti con disabilità. Lì si può gareggiare al dressage che non è, però, la sua passione. È una scelta che l’ha condotto lungo un percorso impegnativo, ma ricco di soddisfazioni.
Questo impiegato dell’Agenzia delle Entrate diventato cieco all’età di 18 anni a causa di un glaucoma ha, infatti, già collezionato due record: primo atleta con disabilità visiva a entrare nella classifica regionale di una gara della Fise (Federazione Italiana Sport Equestri); primo a montare un cavallo da corsa sperimentando la Chatter Box: caschetto da equitazione creato da Emanuele Ricciardi del Centro ipovisione di Firenze, aggiungendo una radio che riceve le indicazioni sul percorso trasmesse dall’istruttore. Questi successi, tuttavia, non gli bastano ancora. Fabio ha un altro obiettivo: vuole tentare una gara sui 60 km. Per farlo, però, ha bisogno di una struttura adatta a lui, alla sua allenatrice Francesca Gentile e al Centro Equestre Fiorentino dove si allena.
Per questo, ha creato una pagina su Facebook: «Il sogno di Fabio». Attraverso post e video sulle imprese realizzate assieme a Indagato, vorrebbe far conoscere i suoi progetti e trovare così chi li voglia sostenere. Ciò che farebbe la differenza sul lavoro sarebbe un campo ippico coperto da 20x40 metri dotato di Chatter Box, per potersi allenare in autonomia e sicurezza anche col freddo invernale. Uno spazio fornito di varie Chatter Box che, poi, potrebbe servire anche agli altri fantini con disabilità che frequentano il centro equestre. Ulivastri è, infatti, la punta di diamante e il solo ad aver potuto sperimentare questo dispositivo grazie al contributo dei tassisti fiorentini.
di Simona Petaccia
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