La Provincia di Cremona del 26-07-2019
La nuova stazione è per tutti: sottopasso senza più barriere
Riaperto ieri dopo la riqualificazione. Percorso tattile per disabili. Lavori avanti
Il sottopasso principale è riaperto da ieri: completamente riqualificato, funzionale e bello anche a vedersi, dotato di ascensori che dovrebbero entrare in funzione in tempi brevi.
E tra il secondo e il terzo binario, la sempre promessa e ora finalmente anche concreta attenzione alla disabilità si specchia nei marciapiedi rialzati e sistemati e nell’allestimento del percorso tattile per non vedenti in fase avanzata.
Eccolo, il volto nuovo della stazione ferroviaria: esteticamente migliore, più moderna e accessibile e, soprattutto, senza barriere.
È così, con un intervento di generale riordino che ancora attende di essere implementato ma che intanto mostra i primi, significativi cambiamenti, che incomincia a prendere forma il progetto concordato fra Comune e Rete Ferroviaria Italiana quasi due anni fa. Si tratta del piano di ristrutturazione, da oltre due milioni di euro, elaborato in sinergia dall’ente e dalla società nel corso di una interlocuzione lunga, prima aperta e poi sostenuta anche tecnicamente dall’allora assessore alla Mobilità e Infrastrutture Alessia Manfredini, dall’assessore Rosita Viola e dal direttore del settore Lavori Pubblici, Marco Pagliarini. In particolare, è già stato riqualificato il principale sottopasso pedonale con la realizzazione di due nuovi ascensori, a servizio del primo e del secondo marciapiede di stazione, in linea con le specifiche tecniche previste per le persone a ridotta mobilità. Inoltre, rispettando lo standard previsto a livello europeo per i servizi ferroviari metropolitani, sempre con l’obiettivo di agevolare l’ingresso e l’uscita dai treni, anche i camminamenti sono già stati innalzati a 55 centimetri dal piano binari, con l’inserimento dei percorsi tattili per ipovedenti e non vedenti.
E ora i lavori, approvati dalla Soprintendenza, proseguiranno con un’ulteriore fase del progetto complessivo che riguarderà l’intera stazione e che avrà ripercussioni positive, ovviamente anche per i pendolari. Proseguiranno e si intersecheranno con un altro maxi intervento, quello finanziato dal ‘Patto per la Lombardia’ sulla base dell’accordo sottoscritto nel 2016 fra l’allora esecutivo di Roberto Maroni e l’allora governo di Matteo Renzi, che contempla per Cremona la completa rivisitazione della stazione ferroviaria, con riordino del piazzale, raddoppio del parcheggio di servizio e sistemazione della parte adiacente di via Dante sul fronte viabilistico e della sicurezza, porzione questa ultima che come noto è già in corso, sostenuta da una elargizione di due milioni e 400mila euro. E così, indicativamente entro la fine dell’anno, miglioreranno non solo l’accessibilità ma anche la sosta e la viabilità presso il nodo di interscambio. Serviva un salto di qualità e la sistemazione ormai iniziata sembra proprio poterla garantire.
Ostacoli: il dossier dell’Unione Ciechi
Una stazione per tutti: era l’obiettivo prefissato ed è l’obiettivo che si sta raggiungendo. Non era scontato. Perché la partenza era in salita. Si partiva dal dossier elaborato, in sinergia con il Comune, dalla Sezione di Cremona dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti: 41 pagine, intitolate ‘Conoscenza e valutazione del grado di accessibilità e fruibilità’, trasmesse ad Rfi dall’amministrazione, in particolare dagli assessori interessati, Alessia Manfredini e Rosita Viola e dalla presidente del consiglio comunale Simona Pasquali. E proprio su quel documento, e sulle istanze presentate, si è sviluppato il progetto che ora sta andando ad attuazione. Per eliminare tutte le criticità evidenziate in quel dossier. Ostacoli tutti messi nero su bianco: la mancanze di percorsi dedicati ai diversamente abili nell’atrio interno del presidio di via Dante e nel piazzale esterno, l’assenza di un percorso tattile nel corridoio, l’illuminazione insufficiente per chi ha problemi visivi, la discontinuità di scalinate. E poi, soprattutto, il problema sul binario uno, sprovvisto di percorso tattile di orientamento, senza codice di arresto e pericolo posizionato sulla linea gialla e necessario per segnalare la fine della banchina e l’inizio dei binari e mai dotato di ‘manicotto’ con scritta Braille.
Sintetizzando: una situazione di generale pericolo per gli utenti diversamente abili.
Ma anche uno scenario, quello descritto nell’atto, da cancellare. Lo si sta facendo. Perché incassata allora la disponibilità di Rfi ad un complessivo intervento di adeguamento, ora l’operazione barriere addio è in pieno corso.
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