Superando.it del 29.04.2020
«Siamo determinati a tener conto delle esigenze specifiche delle persone con disabilità e delle persone vulnerabili, con l’impegno di rispettare e attuare la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità»: lo ha scritto Helena Dalli, commissaria europea per l’Uguaglianza e la Parità di Genere, rispondendo a una lettera aperta inviata dal Forum Europeo sulla Disabilità e allegando anche un ampio documento contenente le “Misure specifiche nell’ambito della risposta inclusiva della disabilità al Covid-19”.
Coronavirus e disabilità: come sta rispondendo la Commissione Europea?: così avevamo titolato ieri un nostro testo in cui segnalavamo che a rispondere sarebbe stata direttamente domani, 30 aprile, la Commissaria Europea per l’Uguaglianza e la Parità di Genere, Helena Dalli, durante il meeting online denominato The impact of Covid-19 outbreak to persons with disabilities (“L’impatto del coronavirus sulle persone con disabilità”), promosso dall’Intergruppo del Parlamento Europeo sulla Disabilità, insieme all’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità.
Anticipando quell’appuntamento, siamo oggi in grado di riprendere i contenuti della risposta inviata dalla stessa Commissaria Dalli a una lunga lettera aperta inviata nel mese scorso alle Istituzioni continentali da Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF, contenente una serie di raccomandazioni sulla situazione delle persone con disabilità (a questo link è il testo integrale della lettera aperta).
«Alla luce dell’attuale pandemia – aveva scritto tra l’altro Vardakastanis – e del suo impatto decisamente “sproporzionato” sulle persone con disabilità, abbiamo sviluppato una serie di raccomandazioni per i responsabili politici europei, che mirano ad affrontare l’intera gamma dei rischi riguardanti le persone con disabilità, aggravati da vari problemi, rispetto al resto della popolazione. Basti solo pensare, infatti, all’interruzione dei servizi e dei sostegni, e, in alcuni casi, a condizioni di salute preesistenti, con il maggior pericolo di sviluppare malattie gravi o di morire, in un quadro di esclusione dalle informazioni sulla salute e dalla fornitura dei tradizionali servizi sanitari. Il tutto in un mondo complessivamente inaccessibile in cui gli ostacoli sono ovunque, senza parlare di coloro che sono costretti a vivere in contesti istituzionali».
Ebbene, la risposta di Dalli all’EDF, al di là delle dichiarazioni di principio, è forse ancor più importante per il documento ad essa allegato (Misure specifiche nell’ambito della risposta inclusiva della disabilità al Covid-19), che elenca quanto è stato concretamente fatto sinora dalla Commissione Europea, fornendo un’ampia panoramica in relazione a vari aspetti.
Riprendiamo qui i titoli dei vari paragrafi, che sono i seguenti:
- Fondo Sociale Europeo (FSE) e Fondo per gli Aiuti Europei ai Più Poveri (FEAD).
- Semestre Europeo.
- Accessibilità delle informazioni: Web Accessibility.
- Sistemi informativi sanitari.
- Obbligo dei vettori e degli organi di gestione dei terminali di prestare particolare attenzione alle esigenze delle persone con disabilità e mobilità ridotta in caso di interruzioni dei trasporti.
- Obbligo dei vettori e degli organi di gestione dei terminali di assistere i passeggeri con disabilità e mobilità ridotta per consentire loro di viaggiare in aereo, su rotaia, via mare e trasporto di autobus e pullman.
- Meccanismo di protezione civile dell’Unione Europea.
- I richiedenti asilo e i migranti con disabilità.
- Accesso al sostegno dell’Unione Europea.
- Aiuti di Stato.
Tornando alla lettera di risposta all’EDF, Dalli esordisce parlando di «una situazione senza precedenti sia in Europa che a livello globale, che ci impone in particolare di sostenere i più vulnerabili della nostra società, comprese le persone con disabilità. Questa pandemia, infatti, è particolarmente dannosa per coloro che sono più vulnerabili dal punto di vista sanitario».
«Come ho sottolineato in una lettera recentemente rivolta ai Commissari Kyriakides e Schmit*, oltreché ai Ministri degli Stati Membri – prosegue Dalli – nessuno che richiede attenzione sanitaria a causa del Covid-19 dovrebbe essere discriminato in base alla sua disabilità o all’età. Le persone con disabilità dipendono da assistenti e assistenti personali, alcuni a casa, alcuni in ambienti residenziali. Garantire la continuità con un maggiore approccio protettivo sanitario di tali servizi dovrebbe essere una priorità. E in tempi di crisi, i bisogni di tutti devono essere considerati».
«La Commissione Europea – sottolinea quindi la Commissaria Europea per l’Uguaglianza e la Parità di Genere – si riunisce due volte alla settimana con i Ministri della Sanità dell’Unione Europea per condividere informazioni e trovare soluzioni comuni per ridurre lo stress sui sistemi sanitari e sociali. Includere le persone con disabilità nella pianificazione delle decisioni è fondamentale ed è un obbligo sia per l’Unione Europea che per i suoi Stati Membri, in base alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. E tuttavia, spetta agli Stati Membri organizzarsi al fine di garantire e rispettare tale obbligo. Chiedo dunque costantemente ai colleghi Commissari incaricati, di ricordare agli Stati stessi questo obbligo e sto anche esplorando con loro la possibilità di organizzare uno scambio con organizzazioni di persone con disabilità».
Rispetto infine alla panoramica degli interventi, contenuta nel documento allegato di cui si è detto, Dalli si augura che essa «dimostri quanto siamo determinati a tener conto delle esigenze specifiche delle persone con disabilità e delle persone vulnerabili, con l’impegno di rispettare e attuare la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità». (S.B.)
* Stella Kyriakides è la Commissaria Europea alla Salute, Nicolas Schmit è il Commissario Europeo al Lavoro.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: André Felix (andre.felix@edf-feph.org).
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