giovedì 9 aprile 2020

Oculistica, le paure dei pazienti e le terapie intravitreali in epoca Covid-19

Corriere della Sera del 09.04.2020

Molte persone rinunciano ad andare in ospedale, ma per la degenerazione maculare o le patologie retiniche la continuità delle cure è fondamentale per evitare danni. L’appello di un primario di Milano ai pazienti: mettetevi in contatto con i vostri oculisti.

Tra le tante conseguenze della pandemia ce n’è una di cui si parla poco, ma che è di estrema importanza: i pazienti non vengono più in ospedale a eseguire le cure che era programmato eseguissero. Il motivo (giustificato) è la paura del contagio. Gli ospedali infatti è noto che espongono al rischio in misura elevata. Tra le malattie che impongono trattamenti frequenti ce ne sono molte che colpiscono la retina: la degenerazione maculare legata all’età, la retinopatia diabetica, le occlusioni venose retiniche per citare le più frequenti.

Appuntamenti mancati.

Nella mia esperienza, condivisa dai colleghi con cui mi sono confrontato, appena il 10% dei pazienti, di cui erano programmati i trattamenti con le iniezioni intravitreali durante le scorse settimane, ha rispettato gli appuntamenti. Il 90% è mancato all’appello e questo è causa di una progressione del danno retinico che, nella maggioranza dei casi, non è reversibile. In altri termini questi pazienti stanno perdendo vista e non potranno mai più recuperarla. Faccio un appello ai nostri pazienti: mettetevi in contatto con i vostri centri di riferimento o con i vostri oculisti e verificate se non sia possibile seguire dei percorsi che, dando garanzie di non rischiare il contagio, vi consentano di riprendere il vostro percorso terapeutico. Stiamo assistendo a una riduzione della tensione sugli ospedali: diminuiscono i pazienti in pronto soccorso, diminuiscono i ricoverati, i pazienti in terapia intensiva. Tutto sembra deporre per una riduzione dell’attività ospedaliera legata alla gestione dei pazienti COVID-19. Credo sia giunto il momento perché i nostri pazienti con problemi retinici cerchino di riprendere con i propri oculisti il discorso interrotto dopo l’avvento della pandemia. Contattate i vostri oculisti e consultatevi con loro.

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