La Nazione del 15/04/2022
Anche i non vedenti potranno vivere i grandi capolavori di Burri e altri maestri del Novecento.
CITTÀ DI CASTELLO. Qualcosa di più di una semplice mostra: un percorso sensoriale tra le meraviglie dell'arte, che consente anche ai non vedenti di vivere i grandi capolavori di Burri e di altri maestri del Novecento. "La Luce del Nero" è il titolo della mostra che si potrà ammirare da oggi fino al 28 agosto a Città di Castello, Ex Seccatoi del Tabacco, una delle due sedi espositive della Fondazione Burri. Si tratta di un evento in cui il tema del "nero che da buio, assenza, si rifà colore", è stato studiato per essere inclusivo del pubblico non vedente, oltre a offrire un'esperienza sensoriale immediata e fortemente stimolante a tutti i visitatori. Nell'ambito di un progetto europeo sono stati ricostruiti dei modelli delle opere d'arte esposte che i non vedenti possono toccare in un linguaggio che diventa universale grazie a "Europa Creativa" con il programma "Beam Up" (Blind Engagement In Accessible Museum Projects), che affronta in chiave internazionale e inclusiva il tema dell'accessibilità dell'arte contemporanea per il pubblico con disabilità visiva. Insieme a Burri hanno realizzato opere elaborate col nero anche artisti documentati in mostra, come Agnetti, Bassiri, Bendini, Castellani, Fontana, Hartung, Isgrò, Kounellis, Lo Savio, Morris, Nevelson, Nunzio, Parmiggiani, Schifano, Soulages e Tàpies.
Ciascuno con modalità, intenzioni e valenze diverse, tutti capaci di suscitare nel visitatore stati d'animo, percezioni e sensazioni differenti. Curatore della mostra è Bruno Corà, presidente della Fondazione Burri. Tra gli artisti della seconda metà del XX secolo, Burri è colui che più di ogni altro ha usato il nero, giungendo perfino a dipingere totalmente di nero gli Ex Seccatoi del Tabacco, edifici industriali diventati sedi museali dei suoi grandi cicli pittorici. Sono veramente pochissimi nel mondo i musei d'artista come quello di Burri a Città di Castello, "che può vantare un percorso museale che inizia da Palazzo Albizzini e si compie agli ex Seccatoi del Tabacco senza temere paragoni con nessun altro", ha aggiunto Corp. A spiegare com'è nata la mostra e come si è legata al mondo dei non vedenti è stato Gregorio Battistoni, presidente di Atlante Servizi Culturali: "L'obiettivo è la partecipazione dei non vedenti alle mostre temporanee e il permettere a questo pubblico di interagire e comprendere l'arte".
Al progetto hanno inoltre collaborato come partner la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano per tutti gli aspetti inerenti alla disabilità visiva; The Glucksman - museo di arte contemporanea nel campus dell'Università di Cork (Irlanda) e il MSU Muzej Suvremene Umjetnosti - Museo di Arte Contemporanea di Zagabria - per il settore museale. L'esposizione corona la riapertura degli spazi degli ex Seccatoi del Tabacco dopo 7 anni di lavori che hanno integralmente riqualificato questi ambienti.
di Cristina Crisci
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