Superando.it del 24.03.2020
«Nei Paesi in cui gli operatori sanitari non siano in grado di fornire lo stesso livello di assistenza a tutti a causa della mancanza di attrezzature e del finanziamento insufficiente al comparto sanitario, le linee guida mediche devono essere non discriminatorie, e seguire il diritto internazionale e le linee guida etiche esistenti per l’assistenza, in caso di disastri ed emergenze di ogni genere. E questi riferimenti parlano chiaro: le persone con disabilità non possono essere discriminate!»: lo ha scritto l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, a tutti i Paesi dell’Unione Europea.
«Siamo estremamente preoccupati per i rapporti che affermano come, in alcuni Paesi, le linee guida mediche per la pandemia da coronavirus discriminano le persone con disabilità . Per questo motivo abbiamo aggiornato la nostra Lettera aperta ai Capi di Stato dei Paesi dell’Unione Europea: COVID-19 – Risposta inclusiva per la disabilità, con richieste relative appunto allo sviluppo di linee guida mediche non discriminatorie ». Lo si legge in una nota diffusa dall’ EDF , il Forum Europeo sulla Disabilità, ove vengono indicate anche tutti i requisiti che ogni linea guida medica deve possedere, nell’attuale emergenza sociosanitaria, per non discriminare le persone con disabilità. Le riportiamo qui di seguito.
«Nei Paesi in cui gli operatori sanitari non siano in grado di fornire lo stesso livello di assistenza a tutti a causa della mancanza di attrezzature e del finanziamento insufficiente al comparto sanitario, le linee guida mediche devono essere non discriminatorie , e seguire il diritto internazionale e le linee guida etiche esistenti per l’assistenza, in caso di disastri ed emergenze di qualsiasi genere. E questi sono riferimenti che parlano chiaro: le persone con disabilità non possono essere discriminate. Nel redigere questi orientamenti, le autorità devono tenere conto del loro impegno nei confronti della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, in particolare l’ articolo 11 della stessa (Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie). Le stesse linee guida mediche devono inoltre seguire le migliori pratiche esistenti come la Dichiarazione dell’Associazione Medica Mondiale sull’etica medica in caso di catastrofi, secondo cui, in riferimento alla “scelta” dei pazienti che possono essere salvati, il medico deve considerare solo il loro stato medico e la risposta prevista al trattamento, escludendo qualsiasi altra considerazione basata su criteri non medici ; il documento specifico sul virus Covid-19 prodotto dal Comitato di Bioetica della Repubblica di San Marino [di quest’ultimo si legga già ampiamente sulle nostre pagine, N.d.R.] ».
«L’attribuzione della priorità delle cure da erogare e delle vittime da curare – concludono dall’EDF, ribadendo i concetti espressi – non può non tenere conto dei princìpi etici fondamentali. L’unico parametro di scelta, quindi, dev’essere la corretta applicazione del triage , nel rispetto di ogni vita umana, in base ai criteri di adeguatezza clinica e proporzionalità dei trattamenti. Qualsiasi altro criterio di selezione, come età, genere, appartenenza sociale o etnica, disabilità, è e ticamente inaccettabile , in quanto implicherebbe una classificazione di vite solo apparentemente più o meno degna di essere vissute, costituendo un’ inaccettabile violazione dei diritti umani ». (S.B.) Ringraziamo Luisella Bosisio Fazzi per la collaborazione.
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