La Stampa del 25.03.2020
NOVARA. Il mistero della conquista dell'Everest» è appoggiato accanto al pc portatile sulla scrivania, le cuffie con microfono pronte per essere infilate, il software avviato. «Sono fortunato in questo durissimo momento, sono un lettore di libri per i ciechi, e visto che non posso uscire ci dedico molto più tempo». Giuseppe Codini, ingegnere in pensione, ha una bella voce che invita all’ascolto. Scrittore di storie di Val Grande, volontario della Croce rossa di Novara, da anni con l'associazione «Il libro parlato» di Novara è anche un volontario della lettura: «L’Unione italiana ciechi manda una lista di libri ai suoi volontari, che scelgono quali leggere. Possono essere romanzi, spesso sono testi scolastici, dall’economia alla storia, per esempio per gli universitari non vedenti che devono affrontare gli esami». Bastano un pc, un software, un microfono e una dizione accurata: «A fine febbraio a Novara avrebbe dovuto partire un corso per diventare lettori insieme all'attrice Elena Ferrari, purtroppo abbiamo dovuto sospendere - racconta -, ma queste giornate sono l’occasione per dedicarvi più tempo: in genere leggo cinque pagine al giorno, ci vogliono 5o minuti, per un libro di 200 pagine impieghiamo circa due mesi. Ora posso leggere qualche pagina in più, sfruttando anche i weekend, facendo attenzione a non sforzare la voce, perché altrimenti chi ascolta se ne accorge. Ho scoperto che leggere ad alta voce è bellissimo, permette di entrare nell'anima del libro. E leggere ad alta voce per un altro, sapendo che non può vedere, è un gesto ancora più importante».
di Elisabetta Fagnola
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