BresciaOggi del 12/04/2021
La procedura per prenotare le vaccinazioni dei soggetti disabili, dei fragili e dei vulnerabili in Lombardia sta funzionando male: un disguido inaccettabile. Le associazioni hanno segnalato i tanti casi alla Regione che alla fine si è mossa. Vanno segnalati i nominativi di chi ha avuto problemi per essere ammessi alle liste.
BRESCIA. Da venerdì sono state aperte le possibilità di prenotazione della vaccinazione anti-Covid alle persone vulnerabili o con grave disabilità non in carico ad una struttura ospedaliera, ai sensi della legge 104 del 1992 che dà priorità all'accesso ai servizi sanitari ai soggetti fragili. Ma qualcosa non ha funzionato e le segnalazioni di protesta si sono susseguite a pieno ritmo. Il portale (prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it gestito da Poste italiane) ha infatti rifiutato molte persone rientranti in queste categorie, nel Bresciano ma pure nelle altre provincie lombarde. Per esempio per quel che riguarda chi ha disabilità visiva «nella sola giornata di venerdì sono state oltre una decina le segnalazioni che ci sono pervenute di soci che non sono stati accettati dal portale della Regione», conferma Sandra Inverardi, presidente della sezione bresciana dell'Unione ciechi e ipovedenti (Uici). Tra questi Nicola Stilla, che, oltre ad essere socio Uici, è presidente regionale di Fand (Federazione delle associazioni nazionali delle persone con disabilità). Stilla ha provato a prenotare già il primo giorno ma «sul portale non sono stato accettato perché non risultavo rientrante nella categoria, sebbene sia nella fascia d'età considerata, cioè dai 16 ai 70 anni e con l'attestazione della legge 104 - spiega -. In qualità dei ruoli che ricopro ho subito fatto attivare un'indagine, dalla quale si è capito il motivo del disguido: i dati non aggiornati dell'Inps».Per comprendere che cosa non sia andato per il verso giusto bisogna sapere che il portale della Regione fa riferimento alle liste inviate dall'Inps nelle quali risulta se una persona ha qualche disabilità riconosciuta dalla legge 104 e, nello specifico, in riferimento all'articolo 3 comma 3: «Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici». Il problema è che i dati in possesso dell'Inps iniziano dal 2010, quindi chi ha avuto il riconoscimento in data anteriore (e si tratta della maggioranza dei casi) non viene accolto dal portale regionale della vaccinazione perché non rientrante nelle liste della categoria che, appunto, non sono affatto complete. Una volta trovato il motivo Stilla si è messo in contatto con la Regione: «Ho sentito gli assessori alla disabilità Alessandra Locatelli e al welfare Letizia Moratti per segnalare la questione e insieme abbiamo trovato la soluzione: non appena alla Regione arriveranno i nominativi delle persone che sono state escluse per questo motivo legato alle liste Inps, i tecnici sono pronti ad inserirli e, quindi, a far venir meno l'ostacolo burocratico ed informatico». L'appello è quindi quello di prendere contatti con le associazioni territoriali di riferimento alla propria disabilità e segnalare il proprio caso: l'Uici per esempio è già attiva ad accogliere i nominativi «anche di chi non è socio ma è ipo o non vedente», precisa Stilla. Prima si compilano questi elenchi prima il problema dovrebbe essere risolto, ponendo rimedio ad un'altra situazione che ha creato disagio in fase di prenotazione in Lombardia.
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