Giornale UICI del 22/04/2021
Da Visso e Uici un progetto pilota tra i primi in Italia
Il tirocinio formativo di Mirco Loretoni fa parte del piano ‘Ci vediamo al lavoro’ promosso dall’Unione ciechi e ipovedenti delle Marche con il sostegno dell’8×1000 della Chiesa Valdese
“C’è chi deve essere accompagnato in ospedale a fare terapie importanti, chi è positivo al Covid e ha bisogno di farmaci a casa, ci sono gli anziani che non possono uscire per fare la spesa e chi ha perso il lavoro e ha bisogno di un pacco alimentare. Le chiamate sono sempre tante, le giornate volano e quando la sera torni a casa sei soddisfatto di te perché hai avuto la possibilità di aiutare tutte queste persone ad andare avanti. E andare avanti, in certi giorni, è molto complicato”.
Mirco Loretoni ha 36 anni e un ottimismo incrollabile. Perito elettrico-elettronico, dieci anni fa un grave incidente sul lavoro gli ha portato via la vista, ma non la voglia di costruire.
Giovane consigliere comunale a Visso (Mc) e socio dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti delle Marche, in questi mesi è impegnato nella sede della Croce Rossa del piccolo comune montano, in uno dei tirocini formativi attivati dall’Uici regionale nell’ambito del progetto ‘Ci vediamo al lavoro’.
Lanciato due anni fa con il duplice obiettivo di incentivare l’inserimento lavorativo dei giovani non vedenti o ipovedenti e sensibilizzare il mondo produttivo sulle loro potenzialità, nel caso di Mirco il piano è andato oltre, trasformandosi di fatto in un progetto pilota tra i primi a livello nazionale per l’inserimento degli operatori disabili visivi nelle Cri.
“Seguiamo l’esperienza lavorativa di Mirco con grande soddisfazione – commenta il presidente Uici Marche, Cristiano Vittori –. La sua attività sta centrando più di un risultato. Ringraziamo l’Otto per Mille della Chiesa Valdese che sostiene il tirocinio, la Croce Rossa di Visso che lo ha accolto e il nostro giovane socio che si è messo in gioco dimostrando tutta la sua professionalità e umanità”.
Mirco, che tipo di mansioni svolgi?
“Oltre al 118, la Croce Rossa svolge attività di assistenza alla popolazione. Io faccio parte di una squadra che si occupa della consegna dei beni di prima necessità alle famiglie, che accompagna pazienti a fare terapie e mi occupo della gestione dati del magazzino dei beni alimentari: in pratica carico sul computer tutti i dati relativi alle consegne e alle attività che gli operatori della Croce Rossa svolgono ogni giorno. Mi trovo benissimo e mi piace molto, è un compito che avevo già svolto prima di perdere la vista. Spero non si esaurisca con la fine del tirocinio”.
Su quale territorio operate?
“La Croce Rossa di Visso è diretta da David Celi e opera anche nei comuni di Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo e Pieve Torina, per un totale di circa 4 mila abitanti. La situazione è particolare perché moltissime famiglie sono nelle Sae (le abitazioni di emergenza del dopo terremoto) e ora devono fare i conti anche con il Covid. Ogni tanto qualcuno ha la tentazione di lasciarsi andare, poi vedono me ed è come se ricevessero una nuova spinta: è un reciproco scambio di energia”.
Il terremoto, e un peso specifico doppio per le difficoltà che gravano sulle popolazioni della zona. Ma se ne parli a Mirco ecco che riaffiora l’ottimismo: “Sì, c’è molto da ricostruire, ma tante attività stanno ripartendo. Ce la faremo”.
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