Il Resto del Carlino del 03/08/2021
Ecco «InclusivOpera», il progetto di inclusione del Macerata Opera Festival «Una guida d'eccezione per la sala dell'Eneide di palazzo Buonaccorsi»
MACERATA. Hanno toccato il maestoso specchio della Traviata e gli arredi della casa di Violetta e si sono sentiti raccontare, fin nei minimi dettagli, tutta l'arte raccolta nella sala dell'Eneide da una guida d'eccezione, Valeria Angeletti, una ragazza cieca, proprio come loro. Una decina di persone cieche e ipovedenti, con i loro accompagnatori, hanno partecipato sabato al nuovo appuntamento con «InclusivOpera», il progetto di inclusione del Macerata Opera Festival ideato e coordinato da Elena Di Giovanni e realizzato con l'Università di Macerata, il museo tattile «Omero» di Ancona, l'Unione italiana ciechi e ipovedenti e l'Ente nazionale sordi. Il pomeriggio di sabato è stato interamente dedicato alle persone cieche, che hanno fatto un tour partendo da palazzo Buonaccorsi, dove hanno scoperto la sala dell'Eneide grazie al racconto di Valeria che, a soli 22 anni, pur non avendo mai potuto vedere la sala, l'ha raccontata in ogni suo particolare, catturando anche l'attenzione di alcuni turisti. Il gruppo, poi, si è spostato allo Sferisterio dove, grazie al coordinatore della produzione del Mof, Mauro De Santis, ha conosciuto la «Traviata degli specchi»: com'è nata, cosa presenta sul palco e come ogni sera viene montata e smontata dai tecnici dello Sferisterio. Tante le curiosità e le domande dei visitatori, in particolare sul grande specchio che si staglia sul palcoscenico, per sapere quanto è grande, quanto pesa e come viene movimentato. Ma uno dei momenti più suggestivi è stato quando poi quel grande specchio hanno potuto toccarlo. «Il progetto di inclusione è nato nel 2009 e ancora non si chiamava InclusivOpera - spiega la professoressa Di Giovanni - ed è partito rendendo accessibili gli spettacoli allo Sferisterio, mentre dal 2012 abbiamo iniziato a collaborare con il museo «Omero», per creare dei percorsi e dei laboratori specifici per persone sorde o cieche. Da quattro anni, infine, facciamo un vero coinvolgimento dei disabili sensoriali di tutte le età». Per quelli che arrivano al Mof da tutta Italia, infatti, sono proposti in coincidenza con le opere alcuni servizi fondamentali, come l'audiodescrizione in italiano e in inglese, nella quale sono raccontate le scenografie, i costumi e le scelte registiche, e ancora dei percorsi multisensoriali (come quelli tattili o olfattivi, o ancora quelli legati alle vibrazioni della musica). Domenica scorsa, ad esempio, nella sala Cesanelli dello Sferisterio, un altro gruppo di disabili sensoriali ha partecipato a «Esalazioni musicali nell'Aida di Verdi. Aromi sonori per l'amore, la libertà, la morte, la mummificazione», un percorso multisensoriale tra profumi e aromi legati all'ambientazione di Aida, guidato dal presidente del museo «Omero», Aldo Grassini. Durante la serata della Notte dell'opera, invece, a palazzo Buonaccorsi è stato realizzato un laboratorio di colori aperto a tutti i bambini, anche ciechi e sordi, che poi si è concluso nelle sale del museo della Carrozza. I prossimi appuntamenti di «InclusivOpera» si terranno domenica con un'attività dedicata ai sordi. Alle 17, infatti, è in programma il percorso «Arte e musica», guidato da giovani soci dell'Ente sordi e si svolgerà nel linguaggio dei segni. I partecipanti visiteranno così palazzo
Buonaccorsi e lo Sferisterio, approfondendo la visita della pinacoteca, la storia e la struttura dell'arena e anche «La Traviata» che poi sarà in scena la sera (alle 21) con l'audiodescrizione. Si prosegue giovedì 12 agosto, alle 18, con «Alla scoperta di Aida», percorso inclusivo nel linguaggio dei segni per percepire le vibrazioni dei diversi strumenti musicali, seguito dalla partecipazione all'Aida allo Sferisterio.
di Chiara Sentimenti
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