martedì 3 agosto 2021

Uici, disabili visivi pronti a salvare vite

Giornale UICI del 03/08/2021

Dopo un corso nella sede regionale dell’Irifor, hanno ricevuto un attestato che li abilita al Blds, ossia la rianimazione cardiopolmonare mediante l’utilizzo di un defibrillatore semiautomatico esterno.

“Non vedenti e ipovedenti possono essere, per la rianimazione cardiopolmonare con l’ausilio di defibrillatore semiautomatico esterno, un’autentica risorsa, fondamentale per la Società Civile”.

Lo ha detto Giuseppe Garozzo, il medico istruttore Blsd che, a Catania, nella sede regionale dell’Irifor – l’Istituto per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione dell’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti -, ha diretto la sessione dedicata alla rianimazione cardiopolmonare organizzata nell’ambito del corso regionale per Tecnici dell’accoglienza turistica.

“Mi ha colpito favorevolmente – ha aggiunto Garozzo – l’attenzione che hanno prestato gli ipovedenti e i non vedenti. Hanno seguito con cura tutti i passaggi e sono riusciti ad applicare correttamente tutte le tecniche, dimostrando attitudine a queste tematiche”.

“Tutti i nostri ragazzi – ha sottolineato Gaetano Renzo Minincleri, presidente del Consiglio regionale dell’Uici – sono stati bravissimi. I corsisti hanno appreso con molta facilità le tecniche della rianimazione e questo dimostra come i non vedenti possano fare con grande efficienza tante cose che finora erano state loro precluse”.

“Speriamo – ha concluso Minincleri – che quest’attività possa essere utile per salvare delle vite umane”.

Giorgio Silvestro, coordinatore del corso, ha sottolineato l’importanza sia sotto il profilo formativo, sia sotto il profilo umano, della sessione, “conclusasi con delle prove pratiche al termine delle quali ai disabili visivi, che hanno affrontato il tema con grande sensibilità oltre che con grandi capacità, è stato rilasciato un attestato che li abilita al Blds.

“Ossia – ha spiegato – la rianimazione cardiopolmonare nell’adulto, nel bambino e nel lattante, mediante l’utilizzo, come ricordato dal dott. Garozzo, di un defibrillatore semiautomatico esterno”.

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