lunedì 10 gennaio 2022

Rischio retinopatia più elevato con il diabete di tipo 2

Corriere Nazionale del 10/01/2022

Il diabete di tipo 2 può rappresentare una minaccia maggiore per la salute oculare rispetto al diabete di tipo 1, grazie a una probabilità quasi doppia di favorire lo sviluppo di retinopatia diabetica, secondo quanto emerso da una revisione retrospettiva pubblicata sulla rivista JAMA Ophthalmology.

La retinopatia diabetica è una complicanza del diabete che colpisce gli occhi, causata da un danno ai vasi sanguigni della retina. I pazienti con diabete da molti anni e i casi con un prolungato controllo inadeguato dei livelli ematici di zucchero hanno maggiori probabilità di sviluppare la condizione.

Esistono due tipi di retinopatia diabetica:

- la forma precoce o retinopatia diabetica non proliferante (NPDR), che può essere lieve, moderata o severa. Con il progredire della malattia le pareti dei vasi sanguigni si indeboliscono e sono soggette a micro-aneurismi, piccoli rigonfiamenti che possono causare sanguinamenti. C’è anche il rischio che si formi un accumulo di liquidi (edema) nella parte centrale della cornea (macula) con conseguente riduzione della vista.

- la retinopatia diabetica proliferante (PDR) o avanzata è la forma più grave perché coincide con la crescita anormale di nuovi vasi sanguigni a danno della retina. La formazione di aree ischemiche nella retina può provarne il distacco o causare un flusso anormale di liquidi all’interno dell’occhio che può portare al glaucoma.

Una revisione retrospettiva delle cartelle cliniche

I ricercatori hanno condotto una revisione delle cartelle cliniche di residenti nella contea di Olmsted, in Minnesota, nell’arco di 50 anni e hanno ristretto l’analisi a 606 pazienti che hanno ricevuto una diagnosi di diabete prima dei 22 anni. Nel periodo preso in esame l’incidenza di diabete di tipo 1 è stata di 26 per 100mila bambini/anno e quella di diabete di tipo 2 di 5 per 100mila bambini/anno, con un’età media alla diagnosi di 12 anni.

Da notare che la coorte con diabete di tipo 2 presentava una percentuale significativamente più alta di ragazze rispetto alla coorte con diabete di tipo 1 (71,9% contro 46,6%). I bambini bianchi costituivano l’83,3% del gruppo con diabete di tipo 1, mentre i bambini asiatici e neri avevano maggiori probabilità di avere il diabete di tipo 2.

Più complicanze oculari con il diabete di tipo 2

In oltre 600 individui con diabete a esordio giovanile, ogni complicanza oculare diabetica valutata era più comune tra quanti erano affetti dalla forma di tipo 2 rispetto al tipo 1, hanno riferito l’autore senior Brian Mohney e colleghi della Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota.

Dopo aver avuto il diabete per 15 anni, ha sviluppato entrambe le forme di retinopatia (non proliferante e proliferante) il 30,6% delle persone con la forma di tipo 1 rispetto al 52,7% dei soggetti con diabete di tipo 2. In particolare i soggetti con diabete di tipo 2 a esordio giovanile avevano un rischio maggiore dell’88% per qualsiasi tipo di retinopatia rispetto a quelli con diabete di tipo 1 (p=0,02).

Inoltre i diabetici di tipo 2 avevano un rischio significativamente maggiore di sviluppare altre gravi complicanze oculari:

- Retinopatia diabetica proliferante: HR 2,33 (p=0,048)

- Edema maculare diabetico (DME): HR 1,49 (p=0,50)

- Cataratta visivamente significativa: HR 2,43 (p=0,24)

- Necessità di ricorrere alla vitrectomia via pars plana entro 15 anni dalla diagnosi: HR 4,06 (p=0,007).

Confrontando le età di esordio delle complicanze, le età più giovani alla diagnosi di NPDR, PDR e DME erano rispettivamente 12,6, 18,4 e 19,9 anni per quelli con diabete di tipo 1 e 21,4, 23,5 e 23,8 anni per quelli con diabete di tipo 2.

«Questo suggerisce che la storia naturale dello sviluppo della retinopatia può essere diversa nelle due forme di diabete. I bambini con il tipo 2 possono sviluppare più facilmente la condizione rispetto a quelli con il tipo 1 e possono richiedere valutazioni oftalmoscopiche con una frequenza simile o anche superiore» hanno concluso i ricercatori.

Comprendere l’impatto di altri fattori clinici sottostanti

«Queste stime di rischio sono fondamentali per la definizione di linee guida di screening appropriate per gli esami della retina, sia basali che di follow-up» ha commentato Jennifer Sun del Beetham Eye Institute presso il Joslin Diabetes Center e la Harvard Medical School di Boston. «I risultati sottolineano la necessità di esplorare le potenziali differenze negli esiti oculari nei pazienti con diabete di tipo 1 rispetto al diabete di tipo 2 e di chiarire i meccanismi alla base delle eventuali differenze».

Se nelle due forme di diabete la fisiopatologia della retinopatia è abbastanza simile, c’è una grande differenza quando si tratta di altri fattori clinici sottostanti, come l’indice di massa corporea, i profili lipidici e la presenza di ipertensione, ha aggiunto. Per questo motivo sarebbe utile comprendere se questi diversi fattori contribuiscono alle differenze di rischio per la malattia oculare diabetica.

Bibliografia

Bai P et al. Ocular Sequelae in a Population-Based Cohort of Youth

Diagnosed With Diabetes During a 50-Year Period. JAMA Ophthalmol. 2021 Dec 2;e215052.

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