Macitynet del 26.09.2019
Si chiama "Show and Tell" ed è la nuova funzione di Alexa in aiuto ai non vedenti, una soluzione nell’ambito dell’accessibilità che permette a chi ha una disabilità visiva di affrontare più serenamente alcune piccole sfide quotidiane.
Per chi ha problemi di vista e per chi è affetto da cecità, capire cosa contiene una lattina o un barattolo senza aprirlo può essere difficile o impossibile se si è soli. Amazon ha pensato ad un sistema innovativo che prevede l’utilizzo di Amazon Echo e Alexa per affrontare questo problema e spingere ancora una volta la tecnologia a fare un passo in avanti di attenzione concreta ai disabili.
Amazon ha presentato il 23 settembre 2019 la funzione "Show and Tell", che consente agli utenti di tenere davanti ad un Ecco Show un oggetto e di scoprire di che cosa si tratta attraverso la voce di Alexa. L’utente dovrà chiedere “Alexa, cosa sto tenendo?” E Alexa, utilizzando la visione artificiale e l’apprendimento automatico per il riconoscimento degli oggetti, risponderà con l’ipotesi o le ipotesi migliori.
L’idea di "Show and Tell" è nata – come capita spesso quando la tecnologia guarda all’accessibilità – dai feedback degli utenti con disabilità visive. In particolare, la società ha collaborato con il Vista Center per ciechi e disabili visivi di Santa Cruz in California, con cui ha portato avanti un progetto di ricerca e di sviluppo.
La speranza di Amazon è che questa funzione e questo strumento possano essere d’aiuto nelle attività quotidiane, come fare la spesa, cucinare, disimballare o identificare gli oggetti in casa. Amazon ha recentemente apportato un altro aggiornamento nell’ambito dell’accessibilità: consente agli utenti di chiedere ad Alexa di parlare con la stessa velocità di cui hanno bisogno.
La funzione "Show and Tell" è per ora disponibile negli Stati Uniti sui dispositivi Echo Show di prima e seconda generazione. Per attivare la funzione gli utenti potranno semplicemente chiedere ad Alexa “Alexa, cosa sto tenendo?”.
Come Amazon, molte altre aziende stanno dedicando risorse alla ricerca per l’accessibilità dei disabili e tra queste ricordiamo Apple, Ikea e Google.
di Sara Sturmhoevel
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