Il Corriere della Sera del 03.09.2019
Anche quest'anno, complici la mancanza di candidati adatti e i posti lasciati scoperti dai pensionati per quota 100, la supplentite affligge l'inizio dell'anno scolastico.
Un insegnante su cinque che entrerà in classe quest’anno sarà un supplente: parliamo di 170 mila docenti che, secondo le stime dei sindacati, avranno una cattedra solo fino a giugno. Torna come ogni anno la supplentite, e le stime, nonostante i concorsi facilitati degli ultimi anni, sono sempre più alte, complice la riforma di quota 100 che ha aggiunto 17 mila posti vacanti al numero di cattedre disponibili. Ma come si arriva da 17 mila «buchi» a una carenza di dieci volte tanto? Semplicemente sommando. Per cominciare, delle 53 mila assunzioni annunciate dal ministero dell’Istruzione, sono 23 mila quelle impossibili per mancanza di aspiranti. Poi vanno considerati i circa 6 mila posti vacanti ed esuberi per cui il ministero delle Finanze non ha autorizzato lo stanziamento delle risorse. Si arriva così a 29 mila posti «di diritto» scoperti: ovvero cattedre certe, che non variano sulla base della composizione delle classi.
A questi vanno aggiunti i 15.232 docenti dell’organico di fatto, cioè quel personale che ogni anno varia appunto per numero di studenti e caratteristiche delle classi, e che non può rimanere fisso. Poi ci sono le cosiddette deroghe del sostegno: ovvero, una platea di circa 65mila insegnanti che sulla base di decisioni del tribunale e istanze delle famiglie vanno a rafforzare l’organico a supporto di studenti disabili e con difficoltà dell’apprendimento, sempre poco facilmente calcolabili. Bisogna anche considerare i posti lasciati vuoti dai prossimi presidi, che hanno vinto il concorso: poco meno di 2 mila. Gli altri circa 40 mila sono disseminati tra comandi, distacchi, trasferimenti, malattie. Per capirci, significa che alla fine dei conti ci sono alcune regioni dove solo metà dei prof sarà di ruolo: la situazione è critica soprattutto in Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, e nelle scuole secondarie di I e II grado, visto che il concorso per infanzia e primaria ha portato un po’ di linfa nuova. Mancano prof di matematica e italiano alle medie: nonostante graduatorie infinite, non esistono insegnanti in grado di occupare quei posti.
di Valentina Santarpia
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