Redattore Sociale del 24.09.2019
Progettata da Azienda Usl e Unione italiana ciechi, la app "Piacenza, il mio ospedale" consente anche alle persone con una disabilità visiva di muoversi in autonomia nella cittadella sanitaria, prenotare al Cup, raggiungere gli ambulatori e la distribuzione farmaci.
PIACENZA. Una app per muoversi in autonomia all'interno dell'Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, utile a chi va a trovare una persona ricoverata ma anche a chi, dentro l'ospedale, deve fare una visita o un esame. L'app accompagna l'utente nei reparti, negli ambulatori, nelle aree dedicate agli esami e agli accertamenti, al Cup e alla distribuzione dei farmaci. Con una particolarità: "Piacenza, il mio ospedale" è realizzata in co-progettazione con l'Unione italiana dei ciechi cittadina e, tramite la funzione voice over, consente anche alle persone con una disabilità visiva di accedere a tutte le funzioni presenti.
"Uno dei problemi insormontabili per noi sono gli eliminacode, quei totem che emettono un numerino cartaceo in base alla prestazione richiesta - spiega Giovanni Taverna, presidente dell'Unione ciechi di Piacenza -. Una persona cieca o con una ipovisione grave come può sapere che pulsante premere? E una volta emesso il numero, come può leggerlo? E quando viene chiamata come fa a sapere a che sportello rivolgersi? Deve sempre chiedere aiuto". L'ospedale di Piacenza, come molti in Italia, è strutturato a palazzine, aspetto che complica ulteriormente l'orientamento di utenti e visitatori, e il Cup è all'angolo opposto rispetto all'ingresso pedonale. "Così ci siamo rivolti alla dirigenza dell'Azienda Usl, che si è dimostrata subito altamente ricettiva, e abbiamo iniziato un percorso insieme".
La app coniuga un sistema di navigazione interna e uno esterno e interagisce con l'eliminacode. In pratica, lo smartphone (la app è disponibile sia per i sistemi Ios, sia Android) "parla" con il totem: il telefono legge le prestazioni disponibili e comunica la scelta al sistema. Viene così emesso un biglietto virtuale: il voice over comunica il numero all'utente e i tempi d'attesa. Quando arriva il proprio turno, il telefono emette un suono, e la comunicazione che il prossimo utente è una persona con disabilità arriva anche allo sportellista, che è invitato a guardarsi intorno, rintracciare l'utente e accompagnarlo allo sportello.
"Piacenza, il mio ospedale" per l'orientamento esterno sfrutta il Gps, per quello interno si appoggia su sensori attivati con la tecnologia Bluetooth, che non interferiscono con le altre tecnologie ospedaliere. I due sistemi integrati permettono a tutti - il motto di Taverna è: "Se va bene per noi, va bene per tutti" - di orientarsi tra le strade della cittadella sanitaria e all'interno delle palazzine. Una serie di requisiti e caratteristiche che sono valse all'Azienda Usl di Piacenza il premio Innovazione Digitale in Sanità 2019 per l'area servizi al cittadino.
"Questa app è stata sviluppata e sperimentata - lo è tuttora - insieme con le persone con disabilità, perché i suggerimenti migliori arrivano proprio da loro - sottolinea Stefano Fugazzi, responsabile unitario dell'accesso dell'Azienda Usl di Piacenza -. È stato un progetto lungo, lo sviluppo è durato 6 mesi, ma il coinvolgimento dell'Unione ciechi è stato determinante. Naturalmente, il nostro è un work in progress, perché recepiamo i feedback di chi scarica l'app e, se necessario, riportiamo le criticità agli sviluppatori, che intervengono per eliminare o aggiungere servizi e funzioni".
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