venerdì 2 luglio 2021

Creare forme di interazione che coinvolgano più sensi, accessibili anche a persone con disabilità

La Repubblica del 02/07/2021

Sulla scorta delle Raccomandazioni per l'accessibilità al patrimonio culturale emanate dal MiBACT, "Over the view" vuole estendere l'accessibilità dell'esperienza a quante più persone possibili, utilizzando il supporto del digitale.

CAGLIARI. Oltre alla vista, ci sono mille altri modi per fare un'esperienza, e il mondo del turismo non è esente da questa trasformazione. Se per molto tempo ci si aspettava di riportare indietro da viaggi immagini splendide, poi l'esigenza di conservare ricordi di esperienze ha determinato una crescente richiesta di un turismo del fare, approfittando delle offerte dei servizi locali. Ora l'onda è ancora cambiata, con crescenti aspettative sull'autenticità dell'esperienza turistica: sentirsi calati nelle tradizioni e nelle abitudini del territorio, nei gusti e negli odori tipici, almeno per il tempo di permanenza; in poche parole, partecipare alla vita autentica di chi e con chi quei luoghi li costruisce e li vive tutto l'anno.

Con l'obiettivo di soddisfare questa esigenza, e al tempo stesso di rendere il patrimonio culturale accessibile a tutti, nasce Over the view, un progetto finanziato dalla Regione Sardegna CON SARDEGNA RICERCHE E CRS4, con il contributo del Fondo europeo per lo sviluppo regionale 2014-2020. La sfida che ci si propone di affrontare è quella di creare delle forme di interazione virtuale che coinvolgano più sensi, e che possano essere accessibili anche alle persone con disabilità sensoriali.

Sulla scorta delle recenti Raccomandazioni per l'accessibilità al patrimonio culturale emanate dal MiBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), Over the view vuole estendere l'accessibilità di questa esperienza a quante più persone possibili, utilizzando il supporto del digitale.

Attraverso incontri di approfondimento sono state trasmesse le conoscenze digitali alle organizzazioni e alle imprese coinvolte nel progetto e sono stati realizzati alcuni scenari dimostrativi, ciascuno composto da cinque componenti: un luogo, lo spazio fisico in cui verrà realizzato; il contenuto cioè la rappresentazioni artistiche culturali oggetto dello scenario; la metodologia e le motivazioni delle scelte individuate; la tecnologia o le tecnologie che rendono possibile la realizzazione dello scenario, come le stampanti 3D, computer vision, sensori, segnalazioni acustiche; e infine la user experience, quale esperienza e quali sensazioni si desidera far vivere al visitatore e attraverso quale modalità di interazione.

Le istallazioni create con il progetto sono tre. Due plastici interattivi ospitati dal museo archeologico di Villanovaforru e dal museo archeologico di Cagliari, riproducono l'area archeologica di Genna Maria, e quella di Santa Vittoria di Serri. La novità è che non troveremo più cartellini che avvertono di non toccare le opere, al contrario attraverso l'istallazione di alcuni sensori, i plastici comunicano con i visitatori quando vengono toccati. Le aree di interesse vengono evidenziate da luci e una voce registrata illustra le loro peculiarità.

La terza installazione è quella Aptica, un nome che già suggerisce che bisogna usare le mani. Una serie di tavole che possono essere fruite anche in modalità tattile danno accesso agli archivi e ai magazzini della Pinacoteca nazionale di Cagliari, offrendo a vedenti e non vedenti un'esperienza originale dell'opera, una voce accompagna la fruizione descrivendo le caratteristiche dell'opera di cui si sta facendo esperienza, e per i non udenti, un display proietta la descrizione per iscritto.

Tutto questo in un'ottica inclusiva e innovativa. A guidare lo sviluppo del progetto c'è l'obiettivo di tracciare alcuni possibili scenari che sperimentano una fruizione culturale adatta anche a chi convive con una disabilità sensoriale.

Il progetto è realizzato con il contributo della Commissione Europea. Dei contenuti editoriali sono ideatori e responsabili gli autori degli articoli. La Commissione non può essere ritenuta responsabile per qualsivoglia uso fatto delle informazioni e opinioni riportate.

di Roberta Paoletti

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