sabato 10 luglio 2021

I ciechi pronti a fare causa al Comune per i monopattini

CronacaQui del 10/07/2021

TORINO. Dopo appelli e audizioni a cui non sono seguite risposte, i ciechi di Torino passano alle vie legali. Il fenomeno del noleggio dei monopattini da anni crea situazioni di pericolo per i non vedenti: capita sempre più spesso che qualcuno inciampi o cada a causa di veicoli parcheggiati dove non bisognerebbe lasciarli. E visto che gli incontri a Palazzo di città non sono serviti, la sezione di Torino dell’Unione italiana ciechi si è rivolta allo studio legale Ambrosio e Commodo per perseguire due obiettivi: ottenere di partecipare al tavolo della mobilità sostenibile e attivarsi in maniera immediata, con cause giudiziarie, ogni qualvolta un cieco inciamperà su un monopattino.

«La situazione è disastrosa – spiega Giovanni Laiolo, presidente dell’Unione ciechi di Torino – troviamo sui marciapiedi e sulle strisce pedonali monopattini e cadiamo. Una signora recentemente ha rotto il bastone contro uno di questi mezzi. La cosa grave è che molti di noi, e siamo un migliaio tra città e provincia, non escono più di casa: sapendo che le nostre vie non sono sicure, preferiscono evitare di camminare. Si tratta di una grave lesione della nostra autonomia, di un passo indietro nel tempo». «Ci siamo rivolti a uno studio legale – prosegue – perché ci hanno ricevuti, ascoltati, ma come si fa in politichese: nessuno ha intrapreso soluzioni concrete dopo i nostri incontri».

«Il car sharing dei monopattini sta creando molti problemi – spiega l’avvocato Stefano Commodo – si parla di politiche di miglioramento della qualità dell’aria, e nessuno discute il proposito, ma se la modalità è creare un ambiente invivibile per i cittadini e per chi è fragile allora non si è fatto un buon lavoro. Il quadro normativo su noleggio e monopattini è molto frastagliato e dibattuto. Il Comune nella prospettiva di creare rapporti con nuovi gestori ha comunicato la volontà di costituire un tavolo di lavoro. L’Unione italiana ciechi ci ha chiesto di fare una nota con cui affermiamo la volontà di parteciparvi: l’abbiamo mandata tempo fa ma nessuno ci ha risposto». «Da oggi in poi – annuncia l’avvocato Renato Ambrosio – interverremmo ogni volta che un non vedente inciamperà su un monopattino. Chiameremo subito i vigili, affinché registrino il fatto. E ci recheremo in ospedale, per avere un referto. Con questi atti in mano agiremo a livello giudiziario, senza escludere alcuna via. Chiederemo i danni a chi ha più solvibilità». E il Comune sarà il primo della lista.

di Elisa Sola

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