L’Huffington Post del 11/09/2021
VENEZIA. Quando cala il sipario su un Festival capita sempre di fare un proprio bilancio privato di emozioni. I film a volte li dimentichi, le emozioni restano. Le mie emozioni più forti sono legate a un piccolo film finlandese che molti qui si sono persi perché confinato in una sottosezione (Orizzonti Extra), ma che si può trovare in sala e in streaming - su IWONDERFULL.IT- dal 14 settembre.
“Il cieco che non voleva vedere Titanic” (The Blind Man Who Did Not Want To See Titanic), del pluripremiato Teemu Nikki, dura appena 81 minuti. Abbastanza per farti scoprire quanta ironia, intelligenza, tenerezza e sorpresa può riservarti l’esistenza vista da un appassionato di cinema che la sclerosi multipla ha condannato alla cecità e alla sedia a rotelle.
Titoli di testa in Braille, per raccontarci le giornate di Jaakko (Petri Poikolainen), che tra esilaranti battute sull’universo del cinema conosciuto e chiacchierate al telefono con Sirpa - una girl friend che non ha mai potuto incontrare - riesce comunque ad affrontare la vita con ottimismo. E può ballare con Sirpa : basta mettere un disco. Può accarezzarla a distanza, sognare di lei.
Jaakko tra le montagne di DVD della sua vita di prima ha anche una copia di “Titanic”, ma ancora incellofanata : ama solo il Cameron pre-incassi faraonici. E noi guardiamo il mondo attraverso i suoi occhi : è un mondo sfocato, di luce, di ombre e di voci.
La grande avventura di Jaakko sarà intraprendere l’impossibile viaggio per incontrare l’amata lontana, avvilita dalla sua malattia terminale : taxi, tre ore di treno, di nuovo taxi. E tutto da solo. Sarà come vivere in prima persona uno dei suoi action movie del cuore (John Carpenter è la sua vera icona), con tanto di pessimo incontro con due mascalzoni. Ma se scommetti sull’aiuto del prossimo tuo rendi il mondo migliore.
Perdonate lo spoiler, ma un cartello finale ti stritola il cuore : il fantastico attore del film è realmente affetto da sclerosi multipla, cieco e in carrozzella. Non è stato però il ricatto emotivo a scatenare qui al Lido una standing ovation da record in sala (vera però, non come quelle cronometrate dalle grandi etichette munite di clacque). È il sorriso che questo film ti regala.
Nota di biasimo per la civiltà di Venezia : incontrando la stampa per le interviste, Petri Poikolainen doveva servirsi del bagno. Non esisteva un bagno per disabili nel raggio di un chilometro. Meno tappeti rossi, per favore, e più attenzione alle cose che contano.
di Teresa Marchesi, Critica cinematografica e regista
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