Corriere della Sera del 06/09/2021
Il dispositivo è stato ideato dal triestino Marino Attini. Un microchip permette di dialogare con l’ambiente. Intercetta dei segnalatori dislocati ad hoc sul territorio.
La tecnologia a supporto dell’indipendenza dei non vedenti. È questa l’idea alla base di LETIsmart, dispositivo applicato al tradizionale bastone bianco per ciechi che permetterà ai disabili visivi di orientarsi e interagire con l’ambiente urbano muovendosi in autonomia: «L’innovazione tecnologica può migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità visiva, ma non si tratta di spazzare quanto acquisito fino ad oggi. Non bisogna mitizzarla ricordando sempre che continuerà ad essere affiancata da soluzioni tradizionali come il bastone bianco, il cane guida e il metodo Braille per l’istruzione e la lettura, che restano insostituibili. Il bastone, però, può essere implementato con un aiuto digitale che fornisce informazioni preziose come lo stato dei semafori, il numero autobus in arrivo, i binari del treno e altro», spiega Mario Barbuto, presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. A fare da apripista nazionale è stata la città di Trieste, dove il dispositivo è stato anche ideato e sviluppato e da cui prende il via il percorso di implementazione su scala nazionale.
L’Uici ha assunto LETIsmart come standard di riferimento nazionale sottoscrivendo un accordo di compartecipazione allo sviluppo con la triestina Scen. Il sistema LETIsmart, tramite l’apposizione di un minuscolo microchip (pesa 8 grammi), consente di mettere in comunicazione il tradizionale bastone bianco con i diversi punti di interesse e di dialogare con l’ambiente sotto diversi aspetti: dall’individuazione e interazione con i mezzi pubblici e i semafori, all’orientamento in negozi, scuole, uffici, inclusa la gestione di situazioni difficili come lavori in corso, uscite di sicurezza e ogni altro punto che si debba individuare e raggiungere con precisione.
La soluzione si avvale della tecnologia dei radiofari e fornisce informazioni con un altoparlante integrato, senza ricorrere allo smartphone. Per questo il LETIsmart è alla portata di tutti e integrabile con gli strumenti di orientamento di uso comune come i sistemi tattilo-plantari, il bastone bianco o il cane guida per ciechi, ma aumenta le capacità di autonomia e di movimento indipendente al milione e mezzo di persone non vedenti, ipovedenti gravi e ipovedenti presenti in Italia, e anche nel caso di disabilità motorie o in condizioni ridotte di visibilità, perché si auto illumina quando fa buio.
Bastano due pulsanti sul manico per selezionare il tipo di utilizzo (semafori e vie, autobus, esercizi commerciali o interni), inoltre un menu di impostazioni permette di parametrizzare la velocità di pronuncia, il volume, scegliere una delle sei lingue e altri parametri che si possono configurare collegando il bastone a un pc.
La ricarica della batteria avviene tramite presa microUSB. Il dispositivo è stato ideato dal triestino Marino Attini, esperto di elettronica ipovedente, e realizzato come progetto etico dalla Scen, azienda del settore prototipizzazione snella con microcomponenti elettronici.
Dopo l’esperienza di Trieste l’Uici sta diffondendo il sistema in altre città. LETIsmart sarà a breve disponibile a Mantova e Como, nei campus della Protezione Civile in Toscana, all’università Bocconi e nel centro di alcune città come Milano, Matera, Padova, Torino e Firenze: «Oltre a città e mezzi pubblici il sistema verrà adottato da siti archeologici e turistici come quello di Paestum - conclude il presidente - per offrire a non vedenti e ipovedenti informazioni storiche e turistiche».
di Giulia Cimpanelli
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