mercoledì 19 febbraio 2020

«L'OSTACOLO NON È LA CECITÀ MA AVER PAURA DELLA PAURA»

LA PROVINCIA DI COMO del 19.02.2020

«Di Daniele Cassioli mi ha colpito l'autoironia verso se stesso e la sua cecità. Come ci ha detto e come abbiamo letto nel suo libro, ognuno di noi ha un vento contro, ma superandolo si possono raggiungere lo stesso i propri obbiettivi». Così Giada, classe prima di informatica 1, riassume l'ammirazione, il rispetto e la stima che il campione paralimpico di sci nautico, detentore di tre record, con al suo attivo ben 22 medaglie d'oro ai Mondiali e 25 ai campionati Europei, ha saputo suscitare negli oltre duecento ragazzi delle nove classi prime, di una seconda e una quarta, dell'Itis Magistri Cumacini, che lo hanno ascoltato nell'auditorium dell'istituto comasco. L'incontro Ideato dalla professoressa Marianna Tomaselli e organizzato dai colleghi Daniele Cereghini e Nicoletta Martirano, l'incontro di presentazione del romanzo scritto da Daniele Cassioli, Il vento contro rientra fra le iniziative proposte della biblioteca di Istituto rientrata lo scorso anno nel sistema interbliotecario provinciale.

«Cosa c'è nella sua vita che la rende uguale alla vostra? Che cosa dice la sua esperienza personale a ciascuno di voi singolarmente?». Questo l'invito del professor Cereghini, responsabile della biblioteca della Magistri Cumacini, agli studenti che hanno seguito il video e il racconto con curiosità e attenzione. L'approccio di Cassioli certamente aiuta ad ottenere silenzio:

«Quando si emoziona una persona, automaticamente la si predispone ad ascoltare, innescando un cambiamento Spiega l'atleta. Le sue capacità comunicative, unite alla sua storia, diventano così uno strumento potente per trasmettere quella dimensione di umanità sulla quale spesso la gente comune non si ferma mai a riflettere. Daniele Cassioli, non vedente fin dalla nascita per una retinite pigmentosa, è nato a Roma nel 1986, dall'età di tre anni nuota e dopo il karate e lo sci alpino, inizia a nove anni lo sci nautico e a dieci è già in Nazionale. Oltre ad allenarsi come atleta, lavora come fisioterapista, tiene corsi di sviluppo e crescita personale nelle aziende e in particolare è impegnato con la sua Onlus per aiutare e stimolare i bambini non vedenti.

Al termine dell'incontro alla Magistri gli studenti hanno donato 345 euro per il progetto Real Eyes Asd, associazione sportiva dilettantistica nata all'inizio del 2020, frutto della lunga esperienza che Daniele Cassioli ha fatto nel mondo dello sport con e per i bambini con disabilità visiva. A stupire Giovanni, compagno di classe di Giada, in quello che per lui era il primo vero incontro con una persona non vedente è stato «il fatto che non sembrava quasi una persona cieca, camminava molto e sembrava quasi ci guardasse; io l'ho trovato un tipo molto simpatico, ironico e interessante».

«La cecità è una condizione, non una condanna - ha spiegato il campione di sci nautico ai ragazzi della Magistri - Perchè la condanna la subisci e basta, la condizione ti accompagna nella tua vita, ne fai tu ciò che vuoi. Dobbiamo amarci per quello che siamo senza considerarci difettosi per qualcosa che ci sembra mancare, è allora che la vita di ognuno di noi potrà iniziare a essere speciale. Sta a noi trasformare un limite in un vantaggio e scoprire che un ostacolo può diventare un trampolino di lancio».
Insegnamento che ha fatto presa sui ragazzi della Magistri. Gli allievi della terza info3 in particolare hanno apprezzato la sua semplicità, la disponibilità e la simpatia nel raccontare una routine quotidiana fatta di tante difficoltà ormai superate e di nuove sfide da affrontare ogni giorno:

«L'ostacolo più grande da aggirare è la paura della paura - ha sottolineato lo scrittore, al suo primo romanzo edito nel 2018 da De Agostini - L'ideale sarebbe conoscere i propri limiti e mettercela tutta per superarli e correggerli, perchè vincere non è solo raggiungere un traguardo, è anche liberarsi di un ostacolo che ti blocca la rotta e vincere può voler dire ritrovare te stesso e volerti bene così come sei». Discorso che aiuta non solo i giovani, ma anche gli adulti a riflettere.

I racconti delle trasferte in pulmino degli atleti paralimpici, gli esperimenti in cucina e le disavventure negli alberghi francesi e americani accolte dai ragazzi con risate spontanee, hanno lasciato un ricordo e un insegnamento forte.

«Andare in giro con un furgone di ragazzi con diverse disabilità voleva dire mettere in conto un sacco di imprevisti; si apprende però una lezione importante: da soli non si può fare niente, insieme si impara a collaborare: chi non vede può però usare le braccia e lasciarsi guidare dal compagno che non può usare le gambe perchè, se anche è su una sedia a rotelle, può usare la vista». Avere fiducia negli altri non è semplice per nessuno, ma Daniele con Il vento contro ci insegna che: «Dovermi fidare sempre degli altri mi ha portato a stringere amicizie vere; ho capito che la fiducia è un dono reciproco. Chi ne dà è costretto ad aprirsi, mentre chi la riceve l'amplifica. Quando diamo fiducia sincera a qualcuno lui si sentirà più responsabile ed empatico».

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