La Nazione del 11.07.2020
L'esposizione dello scultore non vedente di fama internazionale verrà inaugurata sabato 18 luglio
MONTAIONE. Opere realizzate da mani sapienti che sanno "vedere", immaginare e creare. Montaione presenta con una mostra le opere dell'amico artista Felice Tagliaferri, scultore non vedente di fama internazionale che nel borgo valdelsano ha lavorato molto prima della pandemia Covid, soprattutto a stretto contatto con i giovani dell'istituto comprensivo "Gonnelli"
Sabato 18 luglio alle 10 verrà dunque inaugurata l'esposizione delle opere "Il Cristo ri-velato" e "Nuovo sguardo" che rimarranno esposte nella Chiesa dei Santi Giuseppe e Lucia adiacente al Municipio fino al 10 ottobre.
Le creazioni di Felice Tagliaferri sono sculture non viste, che prima nascono nella sua mente e poi prendono forma attraverso l'uso preciso delle mani, guidate da incredibili capacità tattili. L'artista collabora in maniera continuativa con i Musei Vaticani, il Museo tattile statale Omero, l'Accademia di Brera, l'Accademia di Roma, la Collezione Guggenheim di Venezia e l'Università di Dublino.
"Il Cristo ri-velato", già esposto nei più importanti musei, è stato realizzato tra il 2009 e il 2010 in seguito ad un evento particolare: durante la visita alla Cappella Sansevero di Napoli, al maestro Tagliaferri venne negata la possibilità di toccare il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, e da quel divieto decise di realizzare "Il Cristo ri-velato", la sua personale versione dell'opera, una scultura dal doppio significato, "velato per la seconda volta" e "svelato ai non vedenti", che adesso possono leggere la pietra toccandola con le mani.
Da allora la carriera dello scultore si è arricchita anche dall'incontro con altri artisti e esperienze grazie a cui ha potuto dare vita a nuove forme d'arte, spaziando nell'uso di materiali diversi, come creta, armo, legno e pietra e lavorando come formatore e insegnante per artisti vedenti, non vedenti e ipovedenti alle prime armi.
"Nuovo Sguardo" nasce In seguito all'incontro, nel 2018, di Felice con la Pietà di Michelangelo all'interno dei Musei Vaticani, al quale viene permesso di vedere i volti attraverso le sue mani, e l'artista realizza i volti di Cristo e della Madonna prima in un laboratorio del museo stesso e poi decide di riportarli sul marmo creando una personale interpretazione che sarà esposta per la prima volta proprio a Montaione.
Nell'opera l'artista mostra il figlio che tiene in braccio la madre e se ne prende cura così come vuole evidenziare la necessità che l'uomo continui a prendersi cura della donna e rispettarla. La parte retrostante è ancora in roccia grezza per simboleggiare l'importanza del lavoro che ancora rimane da fare nell'animo umano affinché tutto questo possa accadere.
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