lunedì 31 dicembre 2018

Coraggio e ironia per battere il buio, di BARBARA APICELLA

Il Giorno ed. Brianza del 24-12-2018

MONZA - OGGI è un uomo realizzato: a 35 anni ha un lavoro che svolge con passione, una fidanzata che ama e con la quale convive, tanti amici e giornate frenetiche. Luca Aronica non si ferma mai, anche se la sua vita da ventidue anni è completamente al buio. Tenebre che non hanno spento la sua passione, la sua voglia di realizzare i sogni che nel corso degli anni si sono dovuti inesorabilmente adattare alla sua condizione. Luca, oggi presidente dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti di Monza e Brianza, ha deciso di raccontare in un libro la sua vita dove lentamente le luci si sono spente. Si intitola "Tarcisio il talpone" (edizioni Effegi) il libro autobiografico, scritto per mano della fidanzata Antonella Inga (ipovedente), rivisto dalla professoressa Paola Borin insegnante al Martin Luther King di Muggiò, con la copertina ironica realizzata dalla studentessa Laura Ferrarese, dove Luca ripercorre i momenti principali di un'esistenza senza luce e senza colori che oggi lo hanno reso un uomo felice. «VOGLIO inviare un messaggio di incoraggiamento a chi sta attraversando il mio stesso percorso di vita - spiega -. Non è tutto perduto, anche se siamo ciechi. Dobbiamo rimboccarci le maniche e trovare dentro di noi la forza per realizzare i nostri sogni». Più facile a dirsi che a farsi. Lo sa bene il monzese, oggi operatore shiatsu, che però a 13 anni voleva diventare geometra. Era un ragazzino quando arrivò la diagnosi infausta di retinite pigmentosa: era condannato a una vita al buio. «All'inizio non lo accettai - continua -. Cercavo di mascherare le mie difficoltà visive, mettendo persino a repentaglio la mia vita. Come quella volta che, malgrado la vista fosse affievolita, guidai il motorino e finii rovinosamente a terra. A quel punto capii che era giunto in momento di dare una svolta». Non è stato facile, soprattutto con i compagni di scuola. «Studiavo all'Istituto professionale dei Salesiani di Sesto San Giovanni - continua -. Prendevamo in giro il rettore, quel don Tarcisio che aveva problemi di vista e indossava occhiali con le lenti spesse. Dall'oggi al domani iniziarono a prendere in giro anche me». Se Luca Aronica oggi è un uomo indipendente e realizzato, che promuove progetti di inclusione sociale per i bambini e i ragazzi con disabilità visive, lo deve ai suoi genitori e ai suoi amici. «Tra i momenti più delicati di questo percorso quello di rivolgermi all'Unione italiana ciechi - ricorda -. Fui spinto da mia mamma e oggi la ringrazio per questo incoraggiamento». MA NON SOLO. «Ho ricominciato a sciare - prosegue -. Ad andare in barca a vela, in tandem; ho aperto la mia attività di operatore shiatsu, vivo in totale autonomia con la mia fidanzata, viaggio, mi diverto». Con questo libro il messaggio va a quei ragazzi che si sono appena addentrati nello stesso tunnel e ai loro genitori. «State vicini ai vostri figli, aiutateli a recuperare autostima», conclude. Parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluto alla Polisportiva FreeMoving fondata nel 2016 da Luca e Antonella per avvicinare le persone disabili al mondo dello sport, e all'Unione ciechi di Monza e Brianza per l'acquisto di materiale tecnologico per uso scolastico per i bambini e ragazzi non vedenti. Per richiedere una copia del libro inviare un'email a tarcisioiltalpone@gmail.com. © RIPRODUZIONE

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