venerdì 28 dicembre 2018

Il governo taglia 20 milioni agli aiuti per soggetti fragili

La Repubblica del 23-12-2018

MILANO. Di che cosa stiamo parlando. Lo stop delle agevolazioni IRES per le organizzazioni no profit inserito nel maxi-emendamento alla legge di Bilancio costerà al Terzo Settore in Lombardia 20 milioni di euro. Ad essere penalizzate saranno centinaia di fondazioni e associazioni storiche che da tempo offrono servizi sociosanitari sostituendosi allo Stato In Lombardia, lo stop delle agevolazioni Ires per le organizzazioni no profit costerà 20 milioni di euro. Il raddoppio della aliquota che passerà dal 12 al 24 per cento previsto da maxiemendamento del governo alla legge di Bilancio rischia di mettere in ginocchio il Terzo settore. A lanciare l'allarme è Valeria Negrini, portavoce del Forum Lombardia e presidente di Feder-solidarietà, che definisce « mortificante » la decisione della maggioranza gialloverde di mettere sullo stesso piano la tassazione delle associazioni di volontariato con quella degli enti commerciali. Spiega che l'azzeramento delle agevolazioni colpirà una realtà di centinaia di fondazioni e associazioni storiche che da tempo offrono servizi sociosanitari sostituendosi allo Stato: «La Lombardia - dichiara - è la regione che ha il maggior numero di presenze di questo tipo di enti ed è ragionevole pensare che questo nuovo balzello costerà circa il 20 per cento dei 100 milioni di maggiori tasse a livello nazionale». Una doccia gelata per le associazioni no profit che arriva all'improvviso e a fine anno. Che si tradurrà, inevitabilmente in un taglio di servizi, ma anche di fondi per la ricerca. «Una riduzione di risorse che colpirà proprio quei cittadini più fragili, che magari hanno goduto finora maggiormente dei benefici offerti dal mondo no profit - aggiunge la portavoce lombarda del Terzo Settore -. Una misura presa con troppa facilità e che colpirà anche quelle strutture che proprio in Lombardia avevano fatto investimenti per proporre servizi nuovi sull'autismo » . Mentre «nei sei mesi che sono trascorsi il governo avrebbe potuto studiare altri misure».

Preoccupato per i riflessi del taglio delle agevolazioni anche Rodolfo Masto, presidente dell'Istituto dei ciechi, che commenta sconfortato: «Da anni, aspettavamo una modernizzazione della fiscalità relativa alla beneficenza. Come negli Stati Uniti, dove le donazioni sono detraibili dalle tasse. Nessuno si sarebbe aspettato, invece, che nella legge di Bilancio i redditi da patrimonio delle onlus venissero gravati da un ulteriore balzello» Si unisce al coro di proteste padre Virginio Bepper, presidente dell'Aris, che rappresenta gli istituti socio- sanitari religiosi. « Abbiamo le tariffe ferme al '97, il governo Monti poi ci ha bloccato il fatturato. Abbiamo avuto già abbastanza penalizzazioni. Stiamo trattando il rinnovo del contratto dei dipendenti, ma non abbiamo risorse. Lavorare così diventa impossibile».

Alberto Senigallia di progetto Arca precisa che la sua organizzazione non subirà conseguenze visto che i loro assistiti non pagano rette come nelle case di riposo. Non per questo, però, si dice meno preoccupato dell'atteggiamento del governo nei confronti del Terzo settore. Racconta che «questa focalizzazione del governo sul no profit visto come chi specula è un problema. Il taglio delle agevolazioni creerà problemi ad organizzazioni che, invece, lo Stato dovrebbe sostenere perché aiutano a rivolgere problemi sociali. È un accanimento che speriamo finisca».
Cresce la protesta anche nel mondo politico. L'europarlamentare del Pd, Simona Bonafè punta il dito sul governo e dice: «Dovevano abolire la povertà e tassano chi aiuta il prossimo, colpendo il volontariato e il no profit, grazie all'abolizione delle agevolazioni IRES inserita nella manovra gialloverde. Ad essere colpite saranno proprio quelle realtà che aiutano i più bisognosi e non solo: dai servizi sociosanitari, all'integrazione dei giovani nel mondo dello sport ai servizi di protezione civile». Sulla stessa linea il centrista Antonio De Poli, che rilancia: « Così il governo Conte tradisce il volontariato. Si colpisce un mondo che grazie al principio di sussidierietà si occupa di assistenza».

di Andrea Montanari

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