Esquire Italia del 21-01-2019
Sergio Polimene e Flavia Gentili di Emons ci raccontano come lavora un vero e proprio editore di audiolibri.
Da Torino a Milano in auto e ritorno. Sul sedile del passeggero Giuseppe Battiston, seduto dietro David Foster Wallace. Una cosa divertente che non farò mai più. Anzi, l'ho rifatto. Correndo con Elena Ferrante e Anna Bonaiuto, ma la Ferrante non s'è vista. Poi ho nuotato con Stefano Benni e Alessandro Baricco. Portavamo cuffie subacquee. È accaduto nel Novecento.
Come è stato possibile? Ascoltando - o forse meglio sarebbe dire leggendo - un audiolibro . Ma cos'è, in definitiva, un audiolibro ? Lo spiega (poeticamente) Flavia Gentili, direttore di produzione della casa editrice Emons: "Audiolibro è là dove la voce incontra il testo". Un incontro figlio di un lavoro consistente, che nel backstage vede da una parte vere e proprie operazioni redazionali, come quelle di qualunque altra casa editrice, dall'altra un intenso e scrupoloso lavoro di regia, cesello, montaggio, post-produzione; come si stesse lavorando a una produzione cinematografica.
Parlando del prodotto audiolibro , bisogna tenere conto che "il mercato è cambiato", dice Sergio Polimene, direttore editoriale Emons, che continua: "Il nostro sdoganamento definitivo risale al 2014, quando siamo usciti con l'Artusi letto da Paolo Poli. Ha avuto un grosso impatto sui media ed è aumentata l'attenzione nei nostri confronti, cambiando in parte quella che era la percezione generale delle produzioni audio, prima considerate come prodotti di Serie B. Ora invece hanno trovato una loro dimensione, una dignità, e sono riconosciute come uno dei diversi modi di leggere un libro".
L'altro grande step è stato l'arrivo di Audible in Italia nel 2016, che ha rivoluzionato il mercato proseguendo sulla scia già di Spotify (prima) e Netflix (poi), con abbonamenti mensili per ascoltare tutti gli audiolibri presenti sulla piattaforma, targata Amazon. Lì è nato un nuovo modo di leggere, di ascoltare. E da giugno 2018 in Italia c'è anche Storytel, azienda svedese nata nel 2005, che propone abbonamenti streaming sempre per l'ascolto di audiolibri , con un catalogo di 80mila titoli, di cui circa 1.500 in italiano.
L'ultimo step che ha cambiato il mondo Emons, nato nel 2007? "Il passaggio dal supporto cd audio a mp3. È stata una decisione sofferta, ma facendo testi integrali è stato uno scatto quasi necessario - spiega Gentili, che continua - Quando abbiamo iniziato, era tutto un po’ nuovo. Da ex libraia per 30 anni ho visto più volte il tentativo di imporre l'audiolibro sul mercato, anche con prodotti di qualità, ma il pubblico non era ancora pronto. Noi abbiamo avuto intuizione e fortuna, i tempi stavano cambiando con l'avvento del digitale e non abbiamo inventato qualcosa di nuovo, siamo solo stati coraggiosi, guardando al mercato e cercando lettori famosi che in qualche modo rassicurassero, incuriosissero, seguendo il nostro cuore e soprattutto il nostro gusto, anche con scelte più complesse, raffinate, ricercate (vedi Gadda), cercando di mantenere sempre alta la qualità. Il punto all'inizio era scegliere le cose che ci piacevano, di cui ci sentivamo sicuri come gusto, poi nel corso degli anni abbiamo perfezionato la nostra definizione di pubblico, ma andando avanti ci facciamo sempre domande su chi sono i nostri lettori e cosa vogliono ascoltare; un editore non deve mai smettere di farsi questa domanda, perché intorno tutto cambia vorticosamente".
"La differenza tra Emons e aziende come Audible o Storytel - spiega ancora Gentili - è che noi siamo editori. Realizziamo un prodotto fisico. Loro lavorano su numeri più grandi, noi di fatto procediamo come una piccola bottega artigianale. Ci tengo anche a dire che, comunque, prima di tutto crediamo nel libro cartaceo, pur essendo altrettanto convinti che l'audiolibro sia un altro modo di leggere, diverso da quello a cui siamo abituati. E attraverso la voce si crea un altro genere di contatto. La voce è uno strumento potentissimo. In fondo quando leggiamo, una voce risuona nella nostra testa e il libro prende corpo, crea una sorta di fisicità".
Il mercato audiolibro in Italia è indietro rispetto a quello degli Stati Uniti e al resto d'Europa, ma dopo undici anni di attività e più di trecento titoli, Emons ha piano piano iniziato a raccogliere i frutti del lavoro, con un progressivo aumento di fatturato, che Polimene analizza così: "Se il lettore di audiolibro è un lettore nuovo, anche un testo di qualche anno fa sarà una novità, per cui oltre a continuare ad aggiornarci, spesso riusciamo anche a rinfrescare produzioni più antiche".
Secondo un rapporto pubblicato da Audio Publishers Association, organizzazione commerciale statunitense senza scopo di lucro in ambito audiolibri , le vendite totali del prodotto sono aumentate del 22,7% nel 2017, per un valore di oltre due miliardi di dollari. Il target è e resta quello dei lettori forti, le casalinghe, chi viaggia in auto, oppure chi fa attività manuali che non richiedano grande attenzione e per cui sia impossibilitato a tenere in mano un libro, con un'età media che si sta abbassando dalla fascia 45-60 anni a quella 30-45, soprattutto in virtù del fatto che molte delle piattaforme di ascolto sono pensate per smartphone, quindi per essere sempre a portata di tasca.
C'è poi da aprire una parentesi, con due dati in evidenza, uno positivo e l'altro no: nel Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia del 2017, prodotto dall'Associazione Italiana Editori, emergono numeri incoraggianti per quanto riguarda il mercato del libro più in generale, che sta finalmente uscendo da una crisi durata alcuni anni, con una crescita nel 2016 dell'1,2% rispetto all’anno precedente. Prosegue tuttavia il calo dei lettori, con la più bassa percentuale italiana rispetto a Spagna, Germania, Stati Uniti, Francia, Canada e Norvegia.
I dati incoraggianti hanno portato concorrenza, poiché dove il mercato è più fertile nascono nuovi attori, ma ciò ha spinto Emons a reinvestire, per continuare a crescere pensando in grande, come spiega ancora Polimene: "Finalmente c'è concorrenza, è un arricchimento. Vuol dire più titoli e più persone che si affacciano a questo mondo. L'ostacolo più grande quando abbiamo iniziato è stato far conoscere alle persone questa nuova possibilità, ma adesso puntiamo a un mercato più ampio. In passato abbiamo provato con la saggistica, da Vito Mancuso a Carlo Rovelli, passando per Kapuściński e Papa Francesco. Il filone dei saggi proseguirà con le grandi biografie e le battaglie del passato. Abbiamo stretto un accordo con Laterza, oltre a quelli già esistenti con molti editori di qualità come NN oppure E/O, che proseguiranno. Il primo di questi nuovi saggi è Caporetto di Alessandro Barbero, letto da Marco Baliani, con introduzione inedita dello stesso Barbero. E poi puntiamo su podcast e contenuti originali, scritti direttamente per l'audio, con testi d'autore, anche serializzati, come quelli di Netflix. Un po’ come i vecchi radiodrammi, ma più cool".
Alla base di tutto c'è l'incontro. Tra testo e voce, ma anche tra persone. In fondo la lettura ad alta voce è una forma antichissima, così l'oralità, e come racconta ancora Flavia Gentili: "Se a leggere è l'autore, conosce benissimo il suo testo, ma rivelerà senz'altro qualcosa di nuovo quasi inavvertitamente, senza rendersi conto che se avesse letto prima il testo ad alta voce quella frase l'avrebbe messa in maniera diversa. È una forma di autocoscienza leggersi ad alta voce, alcuni autori dopo aver provato mi hanno detto che non consegneranno più i loro libri agli editor se non dopo averli letti ad alta voce, perché è una sorta di prova del nove. La lettura ad alta voce è miseria e nobiltà, rivela il nascosto. Per questo è importante che l'attore faccia suo il testo, perché si entra in un mondo variegato e dal libro escono la trama, l'autore e appunto l'attore. Non importa la dizione, né la sporcizia nella voce, o il bagaglio regionale che un attore o un autore si portano dietro leggendo, perché se l'incontro funziona e scatta qualcosa, il lettore si adatterà, si metterà in sintonia, tutto diventerà una cosa sola. Anche per questa ragione abbiamo scelto di non mettere la musica nei nostri audiolibri , perché la vera musica è la voce; se una lettura è una bella lettura, è sufficiente".
La lettura ad alta voce è la prova estrema per un attore. Lui e la voce. Nessuno sguardo, nessuna luce, nessun accompagnamento o spalla. Solo la voce e il testo, in una caverna profonda, cercando di non tradire le parole, né le intenzioni di chi quelle parole le ha pensate, scritte, pubblicate nero su bianco. Una complicità che viene fuori spontanea da una cassa. E riempie la stanza. Parte un pensiero, una voce, una presenza, talvolta poetica. Non a caso per i tipi di Emons è uscita il 20 settembre scorso la raccolta Millennium Poetry - Viaggio sentimentale nella poesia italiana , curata da Valerio Magrelli, poeta e narratore, guida lieve e sicura, rivolta "a chi voglia ascoltare mille anni di versi in un pomeriggio". Nel dubbio lasciarsi andare, fidarsi e seguire la voce. Da qualche parte porterà.
di Eugenio Giannetta
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