venerdì 4 gennaio 2019

La storia di Sant’Anna di Stazzema in Braille, di Matteo Bonetti

Giornale UICI del 04-01-2019

L’Associazione Vittime Civili di Guerra, sezione di Lucca, ha predisposto i testi in Braille che saranno messi a disposizione dei visitatori non vedenti del Museo

Il Museo Storico di Sant’Anna di Stazzema si dota di uno strumento indispensabile: la Guida completa a Sant’Anna di Stazzema in braille.

Per i principi e i valori che il Parco Nazionale della Pace rappresenta, è fondamentale abbattere ogni barriera che possa creare impedimento o difficoltà nel conoscere e diffondere la storia della strage del 12 agosto 1944.

Il Presidente Matteo Bonetti, ha donato cinque copie in braille della Guida, realizzata col sostegno della Stamperia Braille della Regione Toscana e la collaborazione con 2muv, la cooperativa che ha in gestione i servizi del Museo che ha fornito i testi e curato la Guida Completa. Saranno messi a disposizione dei visitatori non vedenti che vorranno conoscere la storia di Sant’Anna, i luoghi di strage, le fasi della ricerca della verità fino al Processo di La Spezia e i giorni nostri.

Il progetto della Guida completa al Parco Nazionale della Pace ha visto la direzione scientifica del prof. Gianluca Fulvetti e project managing a cura di 2muv.

Grazie alla collaborazione tra Museo e ANVCG è nata la trascrizione in braille, con il presidente Bonetti che si è impegnato in prima persona a portare in fondo questo importante progetto.

Il volume braille può essere richiesto alla sezione provinciale di Lucca dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (tel. 0583-491277; email: anvcglucca@gmail.com)

Sant’Anna di Stazzema

Significato storico, simbolico e morale

Sant’Anna di Stazzema è un piccolo paese con un gravoso bagaglio di memorie e dolore: ogni sentiero, ogni casa, ogni pietra raccontano una storia drammatica. Una piccola comunità che deve confrontarsi con una difficile responsabilità: ricordare e celebrare le proprie vittime, ma soprattutto diffondere importanti significati morali e civili.

Sant’Anna è innanzitutto luogo di storia e memoria, simbolo delle città martiri in Europa e nel mondo, emblema delle vittime civili delle guerre e della violenza dell’uomo sull’uomo. Le oltre 500 vittime della strage del 12 agosto 1944 costituiscono una tangibile testimonianza dei devastanti effetti dell’ideologia nazista. Ricordarle significa intraprendere un viaggio nel giorno in cui l’uomo decise di negare se stesso, di rinunciare alla difesa e al rispetto della persona e dei diritti in essa radicati. Sant’Anna è quindi un luogo di ricordo, di racconto, di commozione, di conoscenza, che ha lo scopo di conservare e divulgare la storia e la memoria di allora, anche dopo la scomparsa degli ultimi testimoni, creando un ponte fra passato, presente e futuro.

Ma Sant’Anna è anche dal 1970 Centro Regionale della Resistenza. I fatti di Sant’Anna ci raccontano del cammino percorso dal popolo italiano per conquistare la libertà, del movimento di Resistenza alla dittatura fascista, cui i Versiliesi dettero un significativo contributo. Quindi la sua storia può contribuire a rafforzare l’identità del Paese, poiché è simbolo di principi e valori imprescindibili del vivere civile: la democrazia, la giustizia, la tolleranza, il dialogo fra i popoli, la libertà.

Sant’Anna infine è soprattutto un luogo di pace. Con l’istituzione nel 2000 del Parco Nazionale della Pace, vuole essere centro propulsore nella diffusione di una cultura di pace, di un messaggio di convivenza tra i popoli. In questo senso va ricordato lo storico abbraccio davanti al Sacrario dei Presidenti della Repubblica di Italia e Germania, Giorgio Napolitano e Joachim Gauck, nel marzo 2013. L’incontro sancisce l’impegno in direzione di una riconciliazione che non significhi oblio del passato, ma riconoscimento dei crimini e della dignità delle vittime: costruzione della pace sulla base della verità. Si tratta di un messaggio coraggioso, come quello di “riconciliazione ed unità” che Nelson Mandela lanciò al Sudafrica per ricostruire, dopo l’apartheid, una rinnovata comunità nazionale.

IL PRESIDENTE A.N.V.C.G. sez. di Lucca

prof. cav. Matteo Bonetti

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