Corriere Adriatico del 17-01-2019
Il bilancio. Ancora un segno più per gli ingressi del Museo Tattile Statale Omero di Ancona Il presidente Aldo Grassini: «Quest'anno ci sarà l'avvio della galleria dedicata al made in Italy».
ANCONA. Il 2018 è stato per il Museo Tattile Omero di Ancona un anno molto positivo dal punto di vista numerico. Gli ingressi hanno infatti raggiunto quota 35 mila, con un incremento del 9% rispetto al 2017. E ad aumentare è stato in particolare il pubblico proveniente dall'estero (+59,6%), seguito da quello arrivato da fuori regione (+25,9%), anche se non sono mancati i visitatori di Ancona e provincia, saliti del 17%.
Cresce il consenso.
«Il fatto che il pubblico continui a rispondere è certamente motivo di soddisfazione dichiara il presidente del museo, Aldo Grassini -. Tuttavia, ciò che per noi più conta è la qualità di quello che si fa». E nel 2018 sono state fatte cose davvero importanti. In totale sono stati 60 gli eventi organizzati all'interno del museo. Tra questi ben 9 mostre molto diverse sia per forma che per contenuti: da quella dedicata alle opere scultoree di un artista molto conosciuto come Ligabue, all'omaggio a Carlo Urbani, il medico marchigiano scopritore della Sars, fino alla Tavola Celeste, istallazione interattiva tra gioco e approfondimento scientifico riservata a un pubblico di famiglie. Ci sono poi gli oltre 10 convegni e corsi di formazione sul tema dell'accessibilità museale organizzati alla Mole per i professionisti del settore, oppure svolti direttamente all'interno delle istituzioni interessate, dal Salone del Restauro di Firenze al Parco Archeologico del Colosseo. Il personale del Museo Omero è stato infatti spesso chiamato in Italia e all'estero a fare formazione e fornire il proprio aiuto per l'allestimento di percorsi museali accessibili. A ottobre Andrea Socrati e Aldo Grassini hanno formato su questi temi gli operatori dei principali musei di Beirut. A dicembre Grassini e la coordinatrice Annalisa Trasatti sono stati invitati in Giappone per una conferenza al Museo dell'Arte della Prefettura Yamanashi nella città di Kofu. Nello stesso mese hanno inaugurato insieme alla Soprintendenza di Roma un percorso visivo-tattile dedicato alla Tomba di Giulio II, all'interno della Basilica di San Pietro in Vincoli.
Un argomento di moda.
«Il tema dell'accessibilità delle opere d'arte è diventato di moda sottolinea Grassini -. Ovunque gli operatori si sforzano di rendere la cultura ad appannaggio di tutti. Però spesso questo viene fatto allestendo percorsi specifici per i disabili, quando è invece importante non creare separazione. Il nostro Museo è fruibile da tutti allo stesso modo. Anche perché l'accesso all'arte tramite uno strumento alternativo come il tatto ha sì rilevanza sociale, in quanto permette ai ciechi di accedere a luoghi dove in genere la norma è quella del vietato toccare, ma ha anche rilevanza culturale in quanto sfata il dogma che l'arte sia soltanto visiva, tanto che una schiera crescente di artisti contemporanei crea opere fruibili attraverso tutti i sensi». Proprio di questo si parlerà nel corso della mostra convegno di novembre dedicata a Bruno Munari e Maria Montessori, due personalità che in campi diversi come l'arte e la pedagogia hanno sottolineato l'importanza dell'approccio multisensoriale. Il 2019 vedrà inoltre l'avvio del museo dedicato al Made in Italy promosso da Diego della Valle e lo svolgimento della VIII edizione della Biennale Arteinsieme, che approderà in primavera ad una mostra composta dai lavori degli studenti di 200 scuole ispirati alle opere dell'artista testimonial Rabarama.
di Michele Rocchetti
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