HealthDesk.it del 14-01-2019
Condividere con utenti ciechi e sordi documentazione di natura infermieristica e sanitaria. È questo lo scopo del “progetto Braille-LIS” che venerdì 11 gennaio scorso gli Ordini degli infermieri hanno presentato al presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico.
ROMA. La proposta operativa è già presente nei siti istituzionali degli Ordini provinciali aderenti ed è costituita da una sezione video nel linguaggio dei per sordi e ipoacusici; una sezione audio-video contenente documenti per ipovedenti, non vedenti e loro caregiver; una sezione audio con documenti per ipovedenti-non vedenti; una sezione testuale per sordi e ipoacusici; un prodotto editoriale in braille.
La documentazione infermieristica e sanitaria dedicata ai disabili sensoriali va dal profilo professionale a quello dell’infermiera pediatrica, dal Codice deontologico al Patto cittadino-infermiere, dalla Carta europea dei diritti dell’ammalato al Codice di comportamento dei pubblici dipendenti, dal Giuramento dell’infermiere alle leggi che caratterizzano la professione. E altri documenti si aggiungeranno nel medio termine.
«Esporre alla terza carica dello Stato questo progetto – sottolinea Graziano Lebiu, presidente dell’Ordine di Carbonia Iglesias e promotore dell’iniziativa - è un momento di altissimo significato istituzionale e politico per lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei territori operano quotidianamente e che parte dai bisogni dei più fragili e dei disabili fino a intercettare le necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi di essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali possono affidarsi nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale».
Questo progetto, commenta Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione degli ordini degli infermieri (Fnopi), «è un valore aggiunto e un peso specifico del Servizio sanitario nazionale che l’infermieristica ha voluto far conoscere anche dal Presidente della Camera annoverandola tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie. Fa parte del bagaglio culturale, professionale e morale dell’infermiere quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini». Il progetto è «una risposta che si inserisce in una vera e propria transizione culturale – aggiunge - per prendere in carico individui con un forte disagio e un forte bisogno. E dovrà essere condiviso tra tutti gli attori dell’assistenza sanitaria perché chi ha incontrato difficoltà nella sua vita possa vederle trasformate in opportunità».
Al presidente della Camera è stata anche donata una copia della Carta Costituzionale editata in Braille dalla Stamperia dell’Unione italiana ciechi di Sassari.
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