giovedì 5 dicembre 2019

Audiolibri e podcast in Italia, dati in aumento fra smart speaker e qualità

Wired.it del 05.12.2019

I dati dell'Associazione Italiana Editori, in anteprima su Wired, parlano di una crescita costante. E di nuove abitudini di consumo culturale, legate alla libertà e alla varietà del contenuto.

Uno dei trend più evidenti di questi anni Dieci è sicuramente il rinascimento dei podcast e, più in generale, di tutto il comparto del cosiddetto intrattenimento audio. Grazie alla diffusione capillare degli smartphone e degli streaming, e grazie a un rinnovato interesse nella produzione audio di qualità, i contenuti fruibili senza immagine si stanno moltiplicando in quantità, e i dati recenti dimostrano anche che si stanno guadagnando un pubblico crescente. Emerge questo anche dalla ricerca di Pepe Research elaborata dall’Associazioni Italiana Editori, che Wired propone in anteprima prima che siano presentati a Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria in corso fino all’8 dicembre a Roma. Se nel 2014 la ripartizione della fruizione audio dava il 79% alla radio, l’8% ai podcast e il 13% agli audiolibri, nel 2019 le ultime due voci crescono: i podcast vanno al 17% e gli audiolibri al 22%.

Una crescita ancora contenuta, ma che si dimostra graduale e sempre in aumento nel corso degli anni e che testimonia la nascita di una precisa abitudine al consumo: oltre all’ascolto in auto (35%), sicuramente erede delle abitudini radiofoniche, la maggior parte delle persone (53%) accede a questi contenuti in casa; è rilevante in proposito il ruolo crescente anche degli smart speaker che sono stati utilizzati dal 31% di chi ha ascoltato almeno un audiolibro nell’ultimo anno (in primis rimangono comunque smartphone e tablet). Sempre secondo i dati dell’Aie, il 44% degli ascoltatori audio ha optato per i contenuti che trovava su siti gratuiti, un altro 40% invece si rivolge a servizi in abbonamento.

Fra i drive che spingono la maggior parte dei fruitori di contenuti audio ci sono sicuramente la possibilità di ascoltare un’opera facendo altre cose (guidare, allenarsi, sbrigare le faccende ecc.), ma anche un libro come e quando si vuole, senza la necessità di oggetti fisici o device dedicati. C’è anche chi apprezza la quantità di contenuti in lingua originale, tanto che il 40% degli appassionati di audiolibri ascolta solo o anche audio in lingua originale, dato sorprendente anche per le abitudini dei lettori forti di libri tradizionali.

di Paolo Armelli

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