QuiNews Elba.it del 15.12.2019
Gli studenti sono stati premiati dalla Camera di Commercio per il progetto di un dispositivo per riconoscere i colori per persone non vedenti.
PORTOFERRAIO. La Camera di Commercio del Tirreno e della Maremma ha premiato sette studenti della quinta B del liceo scientifico Foresi di Portoferraio. Si sono classificati al primo posto della sezione licei nel concorso Storie di Alternanza. Nazareno Acinelli, Elena Carletti, Evelin Lupi, Edoardo Nardelli, Antonio Salvatorelli e Giacomo Segnini hanno raccontato il progetto "I colori di Laura".
Si tratta di un progetto realizzato lo scorso anno, in collaborazione con l’azienda Elbatech di Marco Sartore e Manuela Adami, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro tesa a potenziare le competenze trasversali e l'orientamento.
"Il contesto che ha portato al progetto è stata la coesistenza sul territorio elbano di un’azienda, Elbatech, - spiega Emma Sulis, docente di scienze - che opera nel ramo della ricerca scientifica, e di una scuola superiore particolarmente motivata e frequentata da Laura, una ragazza molto speciale alla ricerca della propria completa autonomia. Gli obiettivi inizialmente individuati (un puro esempio di progettazione di elettronica sensoristica) si sono presto evoluti verso un ben più nobile livello: realizzare un dispositivo in grado di aiutare quotidianamente quella ragazza, non vedente dalla nascita, coetanea ed amica degli studenti che hanno svolto questa attività di alternanza scuola-lavoro".
Gli studenti hanno progettato, realizzato e testato un riconoscitore automatico di colore con capacità vocale, un sistema basato su un sensore colorimetrico che fornisce in uscita segnali proporzionali alle componenti base di colore Rosso, Verde e Blu (si chiama per questo “Sensore RGB” dai nomi inglesi Red-Green-Blue).
"Il sistema – continua la professoressa Sulis - si compone anche di un micro-computer a cui il sensore è connesso e che si occupa della ricezione dell’informazione colorimetrica da parte del sensore, traducendola in un nome colore ben più 'human-friendly'. Il dispositivo si completa con un’interfaccia audio che pronuncia il nome del colore rilevato. La persona con disabilità visiva utilizzerà il dispositivo tutte quelle volte in cui l’informazione sul colore è importante, dai casi più semplici dell’abbinamento di abiti a quelli più critici del riconoscimento di sostanze e oggetti. Sebbene il dispositivo realizzato trovi ampia e consolidata applicazione nel ramo industriale, ad esempio nei sistemi di automazione, i principali destinatari del progetto sono le persone con disabilità visiva (non vedenti e ipovedenti)".
Soddisfazione per il risultato è stata espressa dal dirigente scolastico, Enzo Giorgio Fazio, dagli altri studenti e dal personale della scuola.
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Un dispositivo per i colori, per non vedenti.
"I colori di Laura" è il titolo del progetto di alternanza scuola-lavoro dell'Isis Foresi dal quale è nato un dispositivo per riconoscere i colori.
PORTOFERRAIO. L'alternanza scuola-lavoro se condotta secondo i fini per cui è nata e permette agli studenti di formarsi e anche di sviluppare progetti può dare origine a progetti davvero innovativi e utili come è accaduto nel caso di una esperienza accaduta proprio ad un gruppo di studenti dell'isola d'Elba.
Alcuni alunni dell'Isis Foresi di Portoferraio infatti durante la loro esperienza di alternanza scuola- lavoro nell'azienda elbana ElbaTech di Marciana hanno elaborato un progetto denominato "I colori di Laura". Il progetto prende il nome di una studentessa elbana non vedente, Laura Paolini.
"Si tratta – hanno spiegato gli ingegneri Marco Sartore e Manuela Adami - di un dispositivo per ipovedenti e per non-vedenti, nato per la nostra amica e alunna del liceo classico Laura Paolini, la quale è stata preventivamente coinvolta per valutarne l'utilità e la pertinenza. Abbiamo così realizzato un dispositivo automatico di riconoscimento dei colori, composto da un sensore che restituisce la mappatura colorimetrica di un oggetto posto nelle sue vicinanze".
"Il sistema ha funzionato bene - hanno aggiunto - e gli studenti sono stati molto orgogliosi e soddisfatti del lavoro svolto. Hanno persino imparato a scrivere alcune parti di base di programmi (in linguaggio Python) e hanno realizzato il software che fornisce come risultato il nome del colore più prossimo alla terna Rgb 'letta’ dal sensore. Davvero un ottimo lavoro".
Un altro gruppo di studenti lavorerà nei prossimi giorni per ottimizzare la struttura del dispositivo, tradurre in Italiano e limitare ai colori principali il ricco database in Inglese finora utilizzato e soprattutto "dar voce al dispositivo" cioé realizzare un sistema che, presa in ingresso la stringa di caratteri contenente il nome del colore individuato, la pronunci mediante un altoparlante.
"Si tratta – aggiunge Sartore, colui che ha maggiormente seguito i ragazzi in questa prima fase - anche in questo caso di una prospettiva 'challenging' per ragazzi del Liceo e che quindi promette altrettante soddisfazioni anche al futuro gruppo (text-to-speech application)".
L'azienda elbana progetta e realizza dispositivi e soluzioni per la ricerca, soprattutto nei campi della biofisica e della bioelettronica e da qualche anno ha creato il brand "Elbatech4Nature" con la specifica missione di realizzare sistemi innovativi per il monitoraggio della natura, spesso basato su tecnologia IoT (Internet of Things).
Alla fine il risultato dei due gruppi verrà dunque riunito in un unico sistema ed entrambi i gruppi concluderanno all'unisono il lavoro.
Il preside Enzo Giorgio Fazio, nel ringraziare ElbaTech per la costante collaborazione, ha espresso apprezzamento per il rapporto tra scuola e territorio.
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